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NOCERINA: va tutto bene… dicono!

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Sembra che vada tutto bene in casa Nocerina. La società ha accettato di buon grado la sconfitta di Alberobello anche se la squadra rossonera viene da un periodo pessimo. A Nocera hanno festeggiato Casertana e Cerignola e la deblace dello “Scianni-Ruggieri” ha portato a 12 le reti subite nelle ultime quattro gare… quattro gare nelle quali è stato conquistato un solo punto. Eppure, per la società non è successo niente di strano. Anzi, al termine della gara col Fasano, a qualche calciatore è stato dato il permesso di restare a casa propria senza rientrare in pullman con gli altri compagni. Successivamente, l’allenatore è rimasto al suo posto e domenica prossima si affronterà il Lavello con l’entusiasmo e con il gruppo di sempre.

SILENZIO A OLTRANZA Come accade da una decina di giorni a questa parte, nessun tesserato rossonero è stato autorizzato a parlare con la stampa neanche dopo il disastro pugliese. Fino a ieri, il presidente ha ritenuto opportuno che nessun calciatore, nessun tecnico, nessun dirigente si presentasse ai cronisti – ma soprattutto ai tifosi – per spiegare, chiarire e, più di tutto, chiedere scusa alla piazza per una prestazione che chiamare inguardabile è un eufemismo. L’unica notizia che è stata diffusa in maniera ufficiale è quella relativa alle dimissioni del direttore generale.

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI Le poche notizie filtrate in questi giorni parlano di un confronto vivace tra un presidente che pretendeva le dimissioni del suo allenatore e del tecnico che pretendeva, a sua volta, di essere esonerato; di un vertice al quale hanno partecipato alcuni elementi della rosa che avrebbero ribadito la totale fiducia al proprio mister; di un tentativo maldestro di consegnare il titolo al sindaco; di un allenamento cominciato in netto ritardo, martedì, sul sintetico di Angri. Oltre alla stampa, gli unici ad essersi indignati sono stati i tifosi che, nella tarda serata di domenica, hanno accolto la squadra al rientro da Alberobello chiedendo, con la massima civiltà, una risposta forte a una figuraccia che rimarrà scolpita in modo indelebile nella storia di questa società.

IL TEMPO SE NE VA Intanto, come cantava un folcloristico gruppo degli anni Ottanta, il tempo passa e, probabilmente, tutto sarà dimenticato. Ma quale senso ha la sopravvivenza di una società che è stata in grado di collezionare brutte figure su brutte figure in tutti i campi: spettanze non pagate, elementi dello staff tecnico non tesserati, produzione di documenti fittizi, inibizioni al presidente e risultati non brillanti. Una società che non è stata in grado di sostituire i calciatori della prima squadra che sono andati via, una società che ha dato l’impressione di non avere neanche la forza di mettere sul libro paga due allenatori…
In verità, bisognerebbe rivolgere queste domande a qualche dirigente. Invece, sembra che questi dubbi resteranno inevasi, svanendo (per restare nell’ambito delle citazioni) “like tears in rain”, “come lacrime nella pioggia”. Speriamo che qualcuno si ravveda, abbia il coraggio di presentarsi a un confronto e fornisca quelle risposte che i molossi, quelli veri, aspettano da troppo tempo.

Francesco Belsito

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