DA ZERO A DIECI: uno scialbo 0-0 tra cantastorie, docce fredde e lacrime











Pari a reti bianche utile solo a muovere la classifica. Al San Francesco finisce 0-0 una gara avara di emozioni. Nocerina-Bisceglie… da zero a dieci.
ZERO, al rimbalzo di responsabilità tra il Comune di Nocera Inferiore e la Nocerina Calcio 1910, sulla questione caldaia. Morale della favola a fine partita ancora una volta l’immagine di Nocera e della Nocerina non ne esce per niente bene. Una vergogna inaudita, che mortifica sempre di più la nostra dignità.
UNO l’uomo solo al comando, che riesce a farsi smentire ogni qualvolta apre bocca. Sulla vicenda stipendi è bastata poco più di un’ora per fugare qualche minimo dubbio. Cavallaro in conferenza stampa ha ribadito che i ragazzi non hanno recepito nessuna mensilità, al momento. Anche i piccoli ed encomiabili Acid, gli hanno tributato cori di disprezzo. Non si riesce a capire cosa, chi e perché lo trattenga ancora al comando del club rossonero.
DUE le volte che Giovanni Cavallaro nel giro di cinque giorni ha ribadito, sia in conferenza stampa, che attraverso un duro comunicato di aver perso la pazienza, verso una società assente che ha lasciato in uno stato d’abbandono i suoi ragazzi. Siamo passati nel giro di poche ore dalla minaccia di non scendere più in campo, ai dubbi evidenziati nel post partita di Nocerina Bisceglie. Un radicale cambio di passo che si ha difficoltà ad apprezzare, ancor di più se si considera che dopo le dimissioni di Riccardo Bolzan, non ha proferito parola ed è rimasto ancorato alla sua panchina. La tanto decantata professionalità, tozza con un minimo di dignità e del “senso di squadra” e di amicizia, nel confronti dell’ex direttore sportivo. Dimettiti!
TRE gli anni passati alla guida del club rossonero, dall’attuale patron. Serviti per collezionare una miriade di figuracce, di vertenze e procedimenti della Procura Federale, oltre alle già citate smentite ad ogni apertura di bocca. Adesso fa anche il risentito verso la stampa che parla di Nocerina da sempre e quotidianamente, che forse ha peccato in questi anni di presidenza solo nell’aver dato spazio e visibilità ad una persona che non lo meritava. Senza vergogna.
QUATTRO spiccioli, ovvero l’incasso della gara del San Francesco contro il Bisceglie, ma senza neanche un botteghino per i biglietti, con i tifosi che hanno consegnato i soldi direttamente nelle mani steward, eludendo qualsiasi tipo di controllo fiscale, vista la non emissione di tagliandi d’ingresso, ed ancor di più dando il libero accesso senza neanche il controllo dei greenpass.
CINQUE le giornate senza vittoria per la squadra di Cavallaro. Un andamento in parte giustificabile dalla ben nota situazione societaria, che però sta diventando molto insidioso. Le due trasferte in programma nel giro di sette giorni, possono rappresentare un grosso macigno per un organico ridotto all’osso. Il bottino raccolto nel girone d’andata potrebbe d’andata, visto l’andazzo, potrebbe non bastare per evitare le sabbie mobili, che distano, con una gara in più disputata, appena a sette lunghezze.
SEI o ci fai? Questa è la domanda più ricorrente per chi si ostina a mantenere assurde posizioni ed irriverenti atteggiamenti verso il blasone rossonero. Inspiegabili prese di posizioni senza nessuna logica, che addirittura in un immaginario del tutto proprio, servirebbero per guadagnarne di visibilità, per poi spendere al prossimo appuntamento elettorale. Che coraggio.
SETTE gare in ventotto giorni, questo il calendario per la Nocerina. Archiviata la gara contro il Bisceglie, restano da disputare sei incontri, quattro dei quali in trasferta. Se non arrivano novità sul fronte societario, già per fine febbraio si potrebbe delineare la stagione rossonera, passando velocemente dai sogni di alta classifica ai mostri della zona calda.
OTTO ed otto, ottantotto, gli anni di Gerardo D’Aurelio. Vedere l’elegante nonnino rossonero con le lacrime agli occhi al San Francesco, è una coltellata al cuore. Lui che ha dedicato la vita e tanti sacrifici per quella maglia, non merita di tutto questo. Don Gerardo mi onoro della vostra amicizia e farò di tutto per sorridere e gioire su quei gradoni, ancora insieme. Promessa
NOVE, il centravanti che manca alla squadra rossonera. L’uomo capace di finalizzare al massimo le palle che circolano dalle sue parti e di far salire la squadra e a fare a sportellate quando occorre, sia in difesa che in attacco. Ma tutto questo non è nelle corde della società rossonera e forse neanche nel credo calcistico dell’attuale tecnico. Ce ne faremo una ragione, tutto passa e di sicuro prima o poi rivedremo in maglia rossonera il numero nove che regalerà gol e gioie ai molossi.
DIECI ai tifosi, che in maniera garbata e civile, hanno avuto un confronto con Maiorino. Oltre ai modi decisamente urbani, hanno attraverso la stampa, fatto sapere subito cosa avevano ascoltato e dichiarato fortemente di non dare credito a quanto udito; l’anello al naso il popolo rossonero lo ha tolto da parecchio. Le favole piacciono ai bambini e nessuno più riesce a continuare ad ascoltare inutili e dannose versioni fantasmagoriche da parte del solitario patron rossonero. Tempo scaduto.
Francesco Cuomo, ForzaNocerina.it