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TRIPLICE FISCHIO: il gol a freddo e l’ospitalità quasi sconosciuta

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La Nocerina esce sconfitta dalla gara del Monterisi ma lascia il campo a testa alta. Se c’è rammarico per aver sprecato un insperato vantaggio arrivato addirittura due volte, i rossoneri sono stati battuti a causa di un rigore decisamente dubbio. È finita per tre reti a due, come l’andata. Ma non c’è tempo per rifiatare: domenica si torna in campo, in casa, contro il Fasano, in una sfida – inutile nasconderlo – dal sapore particolare.

IL PROTAGONISTA Da quando è arrivato alla Nocerina, Nicolò Donida ha dimostrato di essere un difensore di valore. Nella difesa a tre disegnata da Cavallaro ha occupato un po’ tutte le posizioni, ma si è sempre distinto per impegno, dedizione e per l’uso di maniere agonisticamente forti, usate con mestiere senza che l’arbitro abbia (quasi) mai nulla da dire. Nella sfida del Monterisi, Nicolò aveva di fronte Giancarlo Malcore, una punta centrale che da quando veste la maglia del Cerignola si è scoperto bomber d’assoluto valore per la categoria. Senza alcuna paura reverenziale, Nicolò se l’è preso in consegna e con le buone e con le cattive, ha praticamente annullato il quotato avversario. Sì, Malcore ha segnato, ma sul generoso rigore che Torreggiani di Civitavecchia ha assegnato alla caduta in area di Tascone (“Credevo che mi avrebbe ammonito per simulazione”, avrebbe affermato il calciatore in maglia bianca negli spogliatoi). Sul dischetto si è presentato l’ex di turno che ne ha approfittato per freddare Venditti nell’unica occasione in cui Donida non l’ha potuto marcare.

IL MOMENTO CHIAVE È stato il classico gol a freddo. La Nocerina è partita bene, a Cerignola. Al quarto minuto, con una delle azioni più belle della stagione, si è portata in vantaggio con Dammacco. Dopo qualche minuto sono venuti fuori i padroni di casa che hanno trovato il pari con Longo. La proprietà di palleggio di quelli in maglia bianca è stata evidentemente superiore per quasi tutto l’incontro, ma i molossi, nella ripresa, si sono portati di nuovo avanti: Mancino, al 24°, ha sfruttato al massimo l’unica occasione concessa ai molossi fino a quel momento, portando la Nocerina di nuovo avanti. Palla al centro e doccia fredda. Loiodice ha trovato un immediato pareggio che ha galvanizzato i padroni di casa e li porta a spingere di più, fino all’ottenimento di un rigore un po’ dubbio che ha fatto volare i pugliesi verso una vittoria del campionato per la quale manca solo il nulla osta della matematica. Senza il secondo pareggio a freddo, chissà.

DIETRO LA LAVAGNA Siamo ospiti e ci adeguiamo. Ci chiedono di occupare una postazione dalla scarsa visibilità e lo accettiamo. Ci “ascoltano” mentre commentiamo la gara e lo facciamo con la solita obiettività. Ci apostrofano male quando a uno degli amici lì con noi scappa un’inopportuna ma umana imprecazione e no, non la prendiamo così bene. Ma, almeno noi, restiamo nei canoni dell’educazione. A fine gara, abbiamo finalmente conosciuto l’addetto stampa del Cerignola, gli abbiamo fatto presente che semplici tifosi locali hanno occupato posti riservati alla stampa costringendoci a spostarci (dopo che avevamo sistemato i tanti strumenti). Gli abbiamo anche detto che queste persone hanno tenuto un atteggiamento ostile verso per tutta la gara. Le scuse del padrone di casa sono sembrate forzate. “Cosa dovevo fare?”, ci ha detto stizzito. Bastava venirci a salutare, come ospitalità richiederebbe, no? Magari avrebbe notato quello che stava succedendo. Se a questo aggiungiamo la pessima sequenza fotografica evidenziata dai colleghi di NocerinaLive, quella nella quale si vede il presidente del Cerignola zittire i tifosi ospiti, per aggiungere che si può essere primi sul campo, ma sugli spalti la gara l’avete persa. D’altro canto, se la società, insieme ad alcuni tifosi della tribuna non hanno riservato alcuna cortesia per gli ospiti, un plauso va ai ragazzi al bar della tribuna che hanno fatto subito amicizia con i nostri collaboratori più giovani offrendo acqua, caffè e patatine. Un gesto tanto inaspettato quanto disinteressato che ci ha sorpresi. A loro sì che va il nostro ringraziamento.

Francesco Belsito

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