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TRIPLICE FISCHIO: è calcio d’agosto, ma qualcosa si vede

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Un po’ di anni fa, lo scritture romano Vitruvio disse che gli architetti hanno la capacità di immaginare gli edifici completati prima ancora che ne inizi la costruzione. Restando, più o meno in tema, sembra che il tecnico della Nocerina 2022/2023 abbia le idee chiare. Sebbene sia imbottita di giovani, i ragazzi si stiano allenando da poco e sia ingiusto e prematuro esprimere qualsiasi giudizio, la mano di un allenatore navigato come Sannino è stata capace, in così breve tempo, di conferire ai suoi ragazzi una visione di gioco e un amalgama che fanno ben sperare.

UNA ROSA DA COMPLETARE? Questa squadra ha dei limiti? La risposta è complessa. Prima di tutto, bisogna capire quale sia l’obiettivo stagionale. Salvarsi? Con l’innesto di Magri non ci dovrebbero essere problemi. Arrivare ai play off? Molto dipenderà dal girone. Vincere il campionato? Al di là delle avversarie, servirebbe oggettivamente qualcosa. A centrocampo gli uomini di esperienza sono due, contati (Basanisi e Giacomarro). Anche ammesso che siano in grado di tirare la carretta per tutto il campionato, sarebbe necessario almeno un rincalzo di valore. Pensare che un atleta possa giocare 34 (o 38) partite sempre sugli stessi livelli è utopia. Certo, nel parco under ci sono elementi di prospettiva, ma in certe gare è più importante l’esperienza che il piede buono. Con l’ingaggio di Magri e l’affidabilità di Garofalo, la difesa può contare sul giusto mix di corsa e vecchie volpi. Poi, c’è l’entusiasmo di Khaleel. Il centrale libico è smaliziato e non ha paura reverenziale nei confronti degli avversari. Manterrà questa grinta quando si tratterà di mordere le caviglie nelle partite vere? Mohamed non parla italiano. Forse il suo segreto è quello: gli dicono di fare qualcosa, lui non capisce e fa di testa sua. L’importante è che lo faccia bene. Infine, Menichino. Abbiamo visto il ragazzo di Nocera giocare come esterno. Sannino lo vede più come centrale. Un quarto di secolo fa, arrivò alla Nocerina un giovane terzino calabrese. Lamberto Leonardi lo piazzò al centro della difesa, dando il via alla favola calcistica di Sebastiano Siviglia. Per quanto riguarda l’attacco, il giudizio è stato unanime: manca decisamente qualcosa. Molto bene Mincica e Valentini. Sono due giocatori che puntano l’avversario, lo saltano e non hanno paura di tirare in porta. Manca la “punta da 20 gol”. Scaringella e Talamo, al momento, non sembrano in grado di recitare questo ruolo e (questo vale per tutti i reparti) il mercato rossonero, al momento, sembra chiuso. Tocca al prato verde smentire tutte le perplessità.

UN VALORE AGGIUNTO Giuseppe Sannino non ha bisogno di presentazioni. Il trainer di Ottaviano è stato il primo a dire che una persona non si giudica dal suo curriculum, ma la sua storia calcistica parla chiaro: è di un’altra categoria. La squadra è messa ottimamente in campo e, fin dalla prima amichevole di Bisaccia, ha dimostrato di avere un’identità chiara di gioco. I ragazzi sanno cosa fare, come muoversi, come far girare la palla. Ieri sera, l’avversario è stato in balìa della manovra rossonera per diversi tratti di gara. Grazie ai tocchi di prima, ai cambi di gioco e a tanto movimento senza palla, la Nocerina ha saputo divertire il pubblico accorso al San Francesco per la prima stagionale in casa. Cosa c’è da aspettarsi?

GENOVA DOCET Se Vitruvio conferiva abilità divinatorie ai suoi colleghi, chi mastica di calcio conosce bene un altro proverbio: “Calcio d’agosto non ti conosco!”. Molti a Nocera ancora affermano che la bella prestazione in Coppa Italia contro il Genoa rovinò il percorso della Nocerina in B. La squadra che aveva stracciato la Lega Pro si comportò talmente bene al Marassi, da convincere molti addetti ai lavori e molti tifosi che la formazione di Auteri, così com’era, avrebbe potuto fare bene anche nella serie cadetta. Certe gare sono un passatempo divertente. Il campionato è sempre un’altra cosa.

Francesco Belsito

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