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Il Fasano tenta l’affondo a Nocera, Tisci: “al San Francesco la Nocerina ha uno scarso rendimento”

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“È difficile ripetere quello che ha fatto il Fasano la passata stagione e cioè i play off, riconfermarlo non sarà facile ma ci proviamo. Cercheremo di restare in questa posizione il più possibile”. Queste le prime parole del tecnico del Fasano Ivan Tisci intervenuto telefonicamente per Forzanocerina.it

La valorizzazione e la crescita dei giovani, questi gli obiettivi esposti dal patron D’Amico in conferenza stampa all’esordio di questa stagione calcistica. Motivi questi i quali hanno spinto lo stesso presidente ad affidare la squadra nelle mani dell’emergente Tisci. Con un passato da calciatore in Serie A e B, al suo primo anno in Serie D da allenatore, l’ex Vicenza e Avellino, appese le scarpe al chiodo ha sin da subito capito che la sua vita non poteva avere altre vedute che non erano il calcio. Accantonata l’idea di direttore sportivo, il neo allenatore dei pugliesi, prosegue il suo cammino come secondo a Cristian Bucchi a Benevento, poi la scelta di provare in solitaria a raggiungere il sogno che ha da bambino: “Nel mio sangue scorre il calcio, ho avuto la fortuna da calciatore di giocare a certi livelli. Quando si smette non si sa mai il percorso da intraprendere. Il mio obiettivo era rimanere in questo mondo, ho iniziato facendo l’osservatore poi il direttore sportivo. Ad un certo punto mi sono reso conto che mi mancava il campo, a Cervia ho capito che allenare era la strada che dovevo percorrere”.

La Serie D battezza l’ex centrocampista in un ruolo del tutto inedito anche se questo compito di guidare un gruppo giovane come il Fasano è nelle sue corde e alla sua portata ma soprattutto un suo desiderio: “l’aver detto che mi piace lavorare con i giovani non esclude che mi piace lavorare anche con i più esperti. Lavorare con i calciatori under In questa categoria è una condizione imprescindibile dettato dalla regola pertanto bisogna adeguarsi a questo. Quello che differenzia il giovane dal più esperto è l’ambizione e la voglia di crescere e questo mi stimola molto. Mi piace mettermi a loro completa disposizione magari trasferendogli le mie esperienze, conoscenze e competenze calcistiche”.

La Nocerina sta vivendo il periodo più buio della sua storia calcistica, orfana di società, finita nelle mani del sindaco, deve con orgoglio e per rispetto della piazza scendere in campo per salvare il salvabile contro una delle formazioni più in forma del girone: “le vicende extra campo devono restare tali. Sono convinto che la Nocerina è una squadra in salute che non riesce ad esprimersi al meglio tra le mura amiche ma che ha carattere e personalità fuori casa. Ha una classifica un po’ bugiarda ma saprà riscattarsi sia perché ha un organico di tutto rispetto sia perché l’allenatore che li guida, conosce di essa ogni dettaglio. Mister Tisci a Nocera troverà una squadra che ha voglia di tornare a fare i punti – sul Fasano aggiunge – sono contento di quello che stiamo facendo considerato anche il fatto che il Fasano è una rosa completamente rinnovata, composta da 21 calciatori totalmente nuovi, non è stato cosa semplice amalgamarli in breve tempo ma posso considerarmi soddisfatto. Ho un gruppo che si stima e che si allena con grande entusiasmo e sempre a disposizione”.

La formazione pugliese cercherà a denti stretti di difendere il piazzamento guadagnato e forse provare a migliorarlo già domenica contro la Nocerina, non sarà cosa facile se deve fare i conti con squadre come il Casarano, Nardo, Cavese e Brindisi: “non sempre spendere soldi equivale a vincere è ovvio che le Società che spendono bene e costruiscono bene la squadra hanno una maggiore possibilità di poter far un campionato importante. Il Fasano ha incontrato quasi tutte le squadre accreditate alla vittoria di questo campionato ma sino ad oggi nessuna mi ha impressionato da etichettarla come la papabile vincitrice o viceversa come la squadra che retrocede. I nomi altisonanti per la categoria bisogna saperli mettere nelle condizioni tali da poter rendere, i giocatori forti ogni allenatori vorrebbe averli ma bisogna essere bravi a gestirli. In Serie D a mio avviso bisogna spendere qualcosa in meno per i calciatori per investire sulle strutture e sul tutto il resto. Il Fasano ne è la prova evidente!”

Maria Esposito (foto Riccardo Sports Photo Shoot)

 

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