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NOCERINA BOOKSTORE: alla ricerca della formula salvezza

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Quando c’è una bella notte stellata, il signor Palomar dice: – Devo andare a guardare le stelle. […] Dice «Devo» anche perché non ha molta pratica di come si guardano le stelle, e questo semplice atto gli costa sempre un certo sforzo.

Queste parole sono tratte dall’incipit de La contemplazione delle stelle, racconto scritto da Italo Calvino contenuto all’interno di Palomar, la celebre raccolta di avventure dell’omonimo protagonista pubblicata nel 1983. “Nocerina Bookstore” ritorna con un testo provocatorio, che ha sullo sfondo una natura solo apparentemente placida, teatro delle vicende di un personaggio, di un uomo strambo, strano agli occhi della massa comune, accecata da una vita fatta di frenesie e luoghi comuni e, soprattutto, di totale assenza di riflessione. Non prendiamoci in giro, dopo l’ennesima sconfitta rimediata contro l’Altamura, le sorti della Nocerina in questo campionato sono veramente in pericolo; neanche tanto per la posizione in zona play-out (peraltro ancora migliorabile), ma per la mancanza di una reale visione su come affrontare e superare un momento così complicato. Il tecnico dei molossi Alessandro Erra sembra alla disperata ricerca della soluzione definitiva al problema, di quell’intuizione che permetta alla Nocerina di risalire la china, nonostante gli evidenti limiti tecnici di molti calciatori e una condizione fisica che a volte appare deficitaria. Per le persone attaccate alla causa molossa, di fatto, non resta altro che aggrapparsi al concetto di contemplazione, alla riflessione prolungata, a un pensiero che può toccare i confini dell’ossessione. Non che questo non sia ancora accaduto, anzi, la società e l’allenatore rossonero hanno più volte provato a cambiare le carte in tavola, hanno senza dubbio tentato di dare una scossa emotiva alla squadra. In breve, il vero problema che attanaglia lo staff tecnico e i tifosi è il trovarsi davanti al più classico dei rebus: trovare la formula salvezza, dover rimettere in sesto al più presto un’imbarcazione che perde acqua da tutte le parti. La società, insieme al tecnico, «deve» raggiungere un obiettivo allo stato attuale sfuggente, e dinanzi a sé ha in mano la rosa dei calciatori, all’interno di cui deve trovare la combinazione vincente.

Allo stesso modo, in La contemplazione delle stelle Palomar si reca in spiaggia a tarda sera, con lo scopo di osservare e individuare le stelle. Il personaggio ha con sé una mappa astronomica e una lampadina tascabile, gli strumenti che gli possono permettere di fotografare a occhio nudo il cielo, colorato del suo blu notte e dalle abbaglianti luci degli astri. Come avviene in tutto il romanzo, Palomar vuole conoscere ogni pezzetto di mondo e farlo suo, fissa dei traguardi con la speranza di raggiungerli, ma prima o poi finisce per imbattersi in una mente fragile, fin troppo riflessiva, che si scontra con la realtà di un mondo in continuo divenire. Ed ecco che “stanotte il cielo sembra molto più affollato di qualsiasi mappa; le configurazioni schematiche nella realtà risultano più complicate e meno nette; ogni grappolo potrebbe contenere quel triangolo o quella linea spezzata che stai cercando; e ogni volta che rialzi gli occhi su una costellazione ti sembra un po’ diversa”. Così Italo Calvino espone l’enigma con cui il proprio alter ego Palomar deve lottare: avere una mappa astronomica su cui fasciarsi la testa non gli permetterà di avere un quadro chiaro del cielo e delle sue costellazioni. Il cielo finirà man mano per scivolargli dalle mani, sino all’amara conclusione:

Il signor Palomar sente un sussurro. Si guarda intorno: a pochi passi da lui s’è formata una piccola folla che sta sorvegliando le sue mosse come le convulsioni d’un demente.

Nella paranoica osservazione degli astri, nel saltare ossessivamente tra il cielo e la cartina, il protagonista si rende ridicolo agli occhi della massa comune, la folla di persone “grigia, opaca e arcigna” che non è in grado di comprendere l’immane sforzo del signor Palomar, assetato di vita e di conoscenza. In casa Nocerina si è pieni di tifosi opachi e grigi, coloro che contestano, umiliano e ridono di chi sta mettendo anima e corpo per salvare questa squadra dall’inferno dei play-out. Se a qualcuno non è ancora chiaro, domenica c’è il delicatissimo match casalingo contro la Puteolana, una grande opportunità per rilanciarsi e per indovinare la formula salvezza.

Domenico Pessolano (foto di ale.biblion)

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