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Il futuro della Nocerina tra chiacchiere e comunelle

È passata solo una settimana dalla conquista della permanenza in quarta serie per la Nocerina che si è già scatenata la fantasia dei tifosi, e non solo la loro. Le danze, non quelle volute dalla società rossonera per festeggiare il traguardo raggiunto, sono iniziate in maniera massiccia, subito dopo il rompete le righe dello scorso lunedì.
Giri di nomi a volte fantasiosi. C’è anche chi ha avuto delle apparizioni, vedendo un noto imprenditore a bordo campo nella sfida playout. Per non parlare poi degli autoreferenziali post di qualche dirigente rossonero, che con profili fake si aggancia a tutte le “favolose” discussioni in giro sui social, sponsorizzando l’operato proprio e dei propri amici. Ma il gioco è appena iniziato. E noi nelle due Nocera lo conosciamo bene. Parlano tutti, anche quelli che da anni non venivano al San Francesco, addirittura quelli che, se la memoria non fosse labile in questa terra, mai più avrebbero dovuto metterci piede. Ma noi proseguiamo, la nostra tempra è dura. Il gioco al massacro è lo sport nazionale da queste parti. Allora via con il valzer di nomi e di fantasiose strategie e tecniche di genuflessioni verso il potente amico di turno che, appena insediato, avrà riconoscenza di noi.
In realtà se davvero, nei fatti e non a chiacchiere, si volesse bene a questa maglia, basterebbe avere un po’ di pazienza. Davvero poca. Basterebbe semplicemente dare la possibilità agli imprenditori nocerini che reggono le sorti del sodalizio, di fare il punto della situazione, pregressa e futura, con calma e con la visione giusta per rilanciare definitivamente il club. Non serve alimentare inutili chiacchiere, che molto spesso partono dalla smania dei tifosi, e che rischiano di creare solo intralcio.

Francesco Cuomo

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