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IL FATTO DELLA SETTIMANA: il Sant’Agata fa la storia, ma il giudice la riscrive

Fenice Amaranto Sant’Agata

Quest’oggi ci dirigiamo in Calabria, più precisamente a Reggio Calabria, allo storico impianto “Oreste Granillo”. È domenica e in campo scendono Fenice Amaranto e Sant’Agata; quattromila spettatori supportano la squadra locale, trenta, invece, quella ospite.

Partita combattuta

I biancazzurri, nonostante l’ambiente ostile, partono forte, senza nessun tipo di timore reverenziale. Infatti al minuto undici trovano subito la via del gol, passando in vantaggio. Pronta, però, la reazione degli amaranto, che spinti dal pubblico non si abbattono, e dopo soli dieci minuti trovano la rete del pareggio con, l’ex serie A, Antonino Barillà.

Il Sant’Agata scrive la storia

Dopo un avvio così importante, la partita si stabilizza. Il risultato di parità permane, difatti, fino al novantaquattresimo, quando, il classe 2004, Christian Lo Grande si mette in proprio e spara un destro precisissimo dai 20 metri: il Sant’Agata passa in vantaggio, vince e scrive la storia.

Le favole non hanno sempre un lieto fine

Davide ha battuto Golia, purtroppo per i siciliani, però, c’è un “ma”. I biancazzurri, infatti, hanno giocato per tre minuti senza il numero minimo di under previsti dal regolamento della LND: al diciassettesimo del secondo tempo esce il 2004 Carrozzo ed entra l’over Di Domenicantonio. Il mister tre minuti dopo, appunto, se ne avvede e prova a porre rimedio, ma è troppo tardi. In questi casi il regolamento è intransigente e non prevede altro che, in caso di reclamo, la sconfitta a tavolino.

Risultato non omologato

La Fenice Amaranto ha presentato reclamo ed, infatti, in attesa che il giudice controlli tutto il materiale a sua disposizione, il risultato non è stato omologato.

Resta il rimpianto della società e di quei trenta tifosi ospiti che hanno cantato orgogliosamente per novanta minuti. Neanche la burocrazia, però, potrà mai cancellare dalla mente di tutti loro le emozioni e la gioia vissute domenica scorsa.

Francesco Pio Buffardi

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