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LA SIGNORA IN ROSSONERO: l’amore resta incondizionato, ma l’umore è sempre peggiore

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T’ amerei anche se vincessi“, e di amore ce ne vuole parecchio ultimamente se parliamo della nostra Nocerina.
Senza questo, talvolta folle, sentimento che anima i cuori dei tifosi rossoneri, difficilmente staremmo ancora qui a parlare dell’ennesima partita insipida. Invece, nonostante le porte chiuse allo Gino Salveti di Cassino, numerosi sostenitori molossi hanno seguito da casa il match; chi in solitaria, chi in famiglia o riunendosi con amici. Certo è, che a prescindere dalla compagnia, l’umore è stato lo stesso.

In una settimana sicuramente ricca di eventi, tra l’acquisto di Pinna e l’arrivo del diesse Righi, era lecito attendersi qualcosa in più, specie dopo la debalce della scorsa settimana contro la Romana.

Ci siamo ritrovati invece, ancora, una squadra assente durante la prima frazione tranne negli ultimi minuti, dove era sembrato che qualcosa si fosse mosso: il solito fumo senza l’arrosto, purtroppo.

La Nocerina non riesce proprio a concludere. 0-0 e pubblico da casa spazientito. Un secondo tempo migliore, ed è tutto dire, per gli ospiti rossoneri che hanno iniziato a creare situazioni un pelo più graffianti. Le sostituzioni operate da mister Nappi hanno lasciato un po’ di sasso chi soffriva davanti al televisore o ascoltava la voce di Francesco Belsito e Valerio D’Amico: lo si è evinto anche dai tanti commenti negativi nel post gara: perché Piccioni in campo fino alla fine, perché El Bakhtaoui subentrato solo al 91’, perché ancora Poziello? Questi gli interrogativi più ricorrenti affidati ai social dalle 16:40 in poi di una domenica fredda e triste per chi soffre per il bicolore.

Di certo non si può nemmeno addossare tutta la colpa all’allenatore, probabilmente impotente come noi di fronte alle performance della maggior parte dei calciatori: del resto in campo ci vanno loro!

Nessuno si è meravigliato al fischio finale che ha sancito il secondo pareggio esterno consecutivo: probabilmente è stato il male minore.

Non si può pensare di vincere ogni incontro, ma di metterci l’anima si, lo pretendiamo; è questo che vuol dire giocare a Nocera ed alcuni giocatori non l’hanno ancora capito. Svegliatevi!

Carmen Giordano

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