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LA SIGNORA IN ROSSONERO: il destino di chi ama la MAGLIA è soffrire!

C’è una lezione che abbiamo imparato ieri: mai sottovalutare l’avversario. Nell’umile struttura del Sassari Latte Dolce, la Nocerina non è riuscita a prendere l’aereo di ritorno con i tre punti che la maggior parte dei tifosi si aspettava.

I locali, infatti, nonostante i recenti risultati non proprio positivi, hanno frenato con successo i tentativi dei rossoneri di insaccare la porta. C’è da dire che anche questa volta, la squadra di mister Nappi non è stata cattiva abbastanza. Un punto guadagnato che serve a ben poco se pensiamo ai pugni sul petto e le promesse fatte da qualcuno sotto gli spalti; a questo punto viene da dar ragione a chi lo ha ritenuto prematuro.

I commenti degli spettatori post gara non perdonano l’atteggiamento con cui si è affrontato il match: “Dov’è la decisione? Dov’è la professionalità (per alcuni)? Perché sembra che a tenerci siano solo i tifosi e non chi la domenica è pagato per giocare?”.

Probabilmente sulla prestazione non ci sarebbe tanto da criticare;  abbiamo visto una Nocerina che in campo c’è stata e si è anche resa pericolosa, ma per vincere un campionato o quantomeno occupare le posizioni più alte della classifica, il pallone deve entrare in porta. Non smetteremo mai di credere che meritiamo di più; continueremo, ovviamente, a sostenere la maglia, che per molti solo una maglia non è.

Eppure, é innegabile la presenza di elementi in grado di fare la differenza; qual è allora il motivo per cui non si riesce a fare di più? Possibile che siamo destinati a soffrire ogni domenica?

Carmen Giordano

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