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DA ZERO A DIECI: gli “ospiti d’onore” e le “vedove” del San Francesco, lode a D’Auria e Stella!

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Quarta vittoria consecutiva per la Nocerina, che batte il Gravina e vola in vetta alla classifica. Il pomeriggio del San Francesco da zero a dieci!

ZERO indulgenze. Non si passa se non “mostri” il biglietto. L’organizzazione degli accessi esterni ed interni del San Francesco non passa inosservata. Tutti ma proprio tutti debbono mostrare il titolo d’ingresso e/o per muoversi nei vari settori della tribuna. Lo zelante (non è la prima volta) steward, questa volta chiede conto e ragione anche al DS rossonero, che ha dimostrato di muoversi con più disinvoltura in fase di mercato, che in tribuna. Peccato che alcune volte lo zelo superi ogni limite e fantasia. Capita così all’ingresso, che alcune signore abbiano avuto difficoltà a far capire perché avevano il biglietto “Ridotto Donne”.

UNO il regista. Ma forse anche di più. Se fossimo nel mondo del cinema, sarebbe anche lo sceneggiatore e forse l’addetto alle luci. Cosimo D’Eboli, appena qualche mese fa, da qualcuno definito impresentabile, perché aveva fatto gioire, ed anche tanto, dei cugini poco distanti. Si è vero, nell’agro si registrano valori sballati alle transaminasi, tanti fegati sono allo stremo. Forse non c’è bisogno di volgere lo sguardo oltre il confine, perché di infiammazioni se ne registrano anche nelle due Nocera.

DUE i piedi ben saldati per terra. È vero, da tanto tempo non capitava ai tifosi molossi di trovarsi in cima alla classifica, una percezione quasi dimenticata. Attenzione ai facili entusiasmi, attenzione alle facili illusioni. Il campionato non è lungo, ma lunghissimo. Un girone tosto, con insidie dietro l’angolo per tutti. Continuiamo tutti a lavorare a testa bassa e a sostenere questa squadra. Ma anche a lasciare tranquilla questa società, che tra scissioni e tante maldicenze sta lavorando alacremente per riportare il professionismo a Nocera. Pensiamo ad una partita alla volta. Restiamo umili e cerchiamo di diventar sempre più compatti, con i fatti e non con i post sui social.

TRE sfide in sette giorni. Buona la prima, ora il calendario ci presenta la trasferta di Ischia, avversario sempre ostico e poi la sfida al quotato Casarano. Mercoledì, in quel di Forio, ennesimo match senza tifosi rossoneri al seguito, questa volta per carenze strutturali. Domenica prossima, viceversa, il San Francesco dovrà essere una bolgia, di colore e di calore. Un match importantissimo per il prosieguo della stagione, in cui i veri molossi non potranno assolutamente mancare.

QUATTRO erano gli amici al bar di Gino Paoli. Qualcuno in più, al San Francesco, per Lorenzo Liurni, presente per la sfida tra la Nocerina ed il Gravina. Gli stessi amici hanno fatto gli onori di casa anche al patron dell’Angri Raffaele Niutta. I due salutati ed onorati da alcuni, come accade alle famose “processioni di Scanzano Ionico”. Mentre l’ex attaccante rossonero ha lasciato buoni ricordi tra le due Nocera, forse più fuori dal campo che dentro, per Niutta nessun ricordo per comuni sostenitori rossoneri, per fortuna, solo uno sterile tentativo di abboccamento. Restano in pochi gli “eletti” che son devoti.

CINQUE mesi dopo, anzi quasi sei, riecco Paolo Lomasto. Il difensore rossonero ritorna in campo, anche se per pochi secondi, dopo l’ultima apparizione dello scorso 28 aprile. Sembra una vita fa, un’altra stagione, un’altra storia. Anche in quella occasione Nocerina vincente, questa volta a Trastevere, ancora per pochissimo tempo. Il difensore nativo di Napoli, trentaquattrenne, ancora non è tornato a pieno regime dopo una parentesi triste della sua vita e un infortunio. Un professionista serio, mai fuori dalle righe, che potrà ritornare utile a Raffaele Novelli. Forza Paolo

SEI buono e ti tirano le pietre, sei cattivo e ti tirano le pietre…non è il testo della canzone Gian Pieretti, ma solo lo stato dell’arte del pallone nostrano. Appena sette giorni fa tutti, ma proprio tutti, a piangere la scomparsa di tre giovani tifosi del Foggia. Dopo appena sette giorni, immagini indecenti, testimoniano la violenza gratuita e inaudita che circonda il pallone, o meglio una parte malata del tifo. Scontri in Puglia tra due tifoserie che raramente hanno visto incrociare le due squadre del cuore sui terreni di gioco. Basta ci avete rotto il calcio!

SETTE il numero di maglia di Gonzàlez Alexis Nicolàs, centrocampista argentino del Gravina. Sulla destra ha fatto letteralmente impazzire il giovane 2006 Michele Tempre, che non ha disputato di certo la sua migliore gara contro la squadra pugliese. Certo che per il buon Michele, per fortuna non capita tutte le domeniche di dover affrontare un giocatore di un certo spessore come l’argentino. Forza Michele dimostra il tuo valore.

OTTO/nove le settimane che mancano al periodo più bello per i bambini, quello natalizio. Un periodo tanto decantato nella lunga e torrida estate nocerina. Non per i preparativi, a quelli ci pensa il buon Roberto Citarella, che si spende per la nostra città, ma per il conto alla rovescia attivato da alcuni sostenitori rossoneri. Quelli che dall’alto della loro saggezza prevedevano tempi cupi per il sodalizio di via Cafiero, vista la gestione Stella-Comitino-Vicidomini, oramai orfana degli altri soci nocerini. Una gestione che sarebbe implosa nel giro di pochi mesi, una gestione probabilmente “non gestibile”, quindi poco convincente. Ma citando il grande Totò: Rassegnatevi.

NOVE per dieci novanta, la paura nella smorfia. Quella che incute Facundo Marquez alle difese avversarie che lo affrontano di fisico, suo terreno fertile. Quattro sigilli per Facundo-Facundo, così come per “Mastro Lindo”. Un buon incentivo per le “vedove” del San Francesco, che ancora l’altro ieri piangevano l’attacco della scorsa stagione. Rassegnatevi e sostenete i molossi

DIECI al tempismo di Giovanni D’Auria e all’assistenza di Raffaele Stella. Il medico sociale ed il presidente rossonero a fine gara nell’area parcheggio antistante gli spogliatoi, hanno prestato soccorso ad un dirigente del Gravina. Il malcapitato è stato vittima di un episodio neurologico grave. La prontezza del professionista nocerino, assistito dal patron rossonero, ha permesso di evitare conseguenze drammatiche. Messo in sicurezza il dirigente ospite, i due hanno atteso l’arrivo del 118, che ha poi trasportato all’ospedale Umberto I lo sfortunato degente. Un plauso a chi ha prestato i soccorsi e un grosso in bocca al lupo a chi li ha ricevuti.

Francesco Cuomo

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