Ultime news

DA ZERO A DIECI: la “figliata” di buon augurio per D’Eboli

- Pubblicità -

Il pareggio casalingo contro il Fasano ha aperto pericolosi scenari in casa Nocerina. Una brutta gatta da pelare per il direttore tecnico D’Eboli e per la proprietà, che dovranno trovare immediatamente le contromisure. La triste domenica a tinte rossonere vissuta da zero a dieci!

ZERO, come il tempo d’attesa. Quello delle mele è già finito da un pezzo. Un amore mai sbocciato davvero è arrivato al suo epilogo peggiore. Con i famosi stracci che non si son lavati in famiglia, ma buttati in faccia, attraverso i canali mediatici, siano interviste o profili personali. Di chi sia la colpa poco importa ai tifosi, ma così dovrebbe essere anche per una proprietà presente e competente, che dovrebbe avere come obiettivo immediato la fine di questa “sceneggiata”. Lasciamo a chi di dovere decidere come, ma attendere ancora significherebbe “inquinare” definitivamente uno spogliatoio, che appena un mese fa sembrava una spensierata e splendida famiglia.

UNO il calciatore mancante nella foto della formazione rossonera prima dell’inizio della gara con il Città di Fasano. Tanti professionisti dello “scatto” non si sono resi conto che i ragazzi schierati erano 10 e non 11. Mancava Simone Addessi, che era andato verso la panchina. Forse la novità di vederlo in campo dal primo minuto ha tratto in inganno gli operatori, increduli per la sua presenza.

DUE i punti rimarcati fortemente da Cosimo D’Eboli: prima UOMINI e poi CALCIATORI. Come sempre, ha impostato il suo lavoro con questo credo, un modus operandi che ha dato tante soddisfazioni professionali al direttore tecnico rossonero. Ma alla soglia del mese di dicembre, crediamo sia innegabile che qualche scelta fatta in estate nel corso del tempo si sia dimostrata “fuori tema”. Alcune uscite così “infantili” di qualche tesserato demarcano la differenza tra un professionista ed un buon dilettante. Ma il direttore avrà certamente compreso e di sicuro correrà ai ripari.

TRE minuti, solo tre minuti per fidarti di me…cantano i Negroamaro. Ma di minuti ve ne sono stati concessi ben oltre. I fischi del San Francesco, al termine dell’opaca prestazione contro il Fasano, testimoniano che il pubblico rossonero si stia spazientendo e non voglia ancora concedervi tempo per delle beghe interne che manco vuol sapere. Riprendere da subito a sudare la maglia e a giocare come una squadra. Questo è l’imperativo dei sostenitori rossoneri, questo è il vostro unico dovere da calciatori.

QUATTRO turni alla fine del girone d’andata. “A gennaio inizia un altro campionato”, frase sistematicamente ripetuta da quando a Nocera si naviga nel dilettantismo. Così come lo scorso anno sembra che si voglia per forza essere precursori ed il nostro nuovo campionato lo iniziamo un pò prima. Situazioni decisamente non paragonabili, ma la scorsa stagione il mese di novembre segnò la svolta dell’anno, con il definitivo addio al sogno promozione. Questa volta nello stesso mese siamo stati capaci di dilapidare tutto quello che di buono era stato fatto. Un gioco, l’armonia del gruppo ed il vantaggio in classifica. Il mese dei morti è alle spalle, ora tocca anticipare la resurrezione, che solo Cocchino D’Eboli può avviare.

CINQUE i punti da recuperare dal Brindisi per arrivare a quota zero. La formazione pugliese, penalizzata di ulteriori due lunghezze la scorsa settimana, è ultima in classifica. Lo sarebbe stato anche senza la penalità, con i 9 punti conquistati sul campo in tredici giornate. Il prossimo avversario dei molossi, sulla carta, sembra abbordabile, ma attenzione a non sottovalutare nessuno. Si possa ritornare alla vittoria, al sorriso e a correre già dal primo impegno di dicembre, per poter mettere definitivamente alle spalle un periodo no decisamente lungo. Forza, NON MOLLIAMO!

SEI per 100 seicento. Seicento tentativi dopo, finalmente è arrivato il momento del “Battesimo del Tifoso” per il piccolo di un super tifoso rossonero. Preso dall’ansia ha prima inondato la mail dedicata per prenotarsi, poi è passato dal piano B a quello Z, nel giro di poche settimane. Messaggi privati, messaggi sulla pagina social, messaggi alla pagina ufficiale della Nocerina. Ma ancora, interessamento di qualche dirigente, telefonate e chi più ne ha più ne metta. Calma la gestione del “Battesimo” viene effettuata seguendo il criterio di ordine di arrivo delle richieste. Basta saper attendere. Benvenuti ai NUOVI MOLOSSI!

SETTE le fatidiche camicie che potrebbero non bastare a Cosimo D’Eboli per uscire rapidamente dall’impasse in cui si è cacciata la sua creatura. Di sicuro è già a lavoro da tempo, ma probabilmente la situazione è leggermente precipitata come tempistica. Tener la barra a dritta non sarà opera semplice, considerando che bisogna confrontarsi con differenti punti di vista, che siano tecnici, che siano sugli uomini o sulla volontà della proprietà. Su quest’ultima non sono passati inosservati alcuni giudizi “urlati” a cuor leggero durante le partite dalla tribuna.

OTTO a Simone Addessi. Alla sua prima al San Francesco ha dato quello che poteva, giocando per 45’. Di certo non al top della condizione, ma l’impegno e la grinta non mancano, cosa non scontata per tutti gli interpreti rossoneri. Si è fatto trovare pronto a mettere in rete l’invito di Fraraccio. Forza Simone!

NOVE, a “figliata”. Si avvicina Natale e la tombola diventa strumento d’intrattenimento nelle famiglie nostrane. A “figliata”, la prole è intesa nella smorfia, o meglio nell’interpretazione dei sogni, come la rinascita, l’auspicio di superare ogni ostacolo. Speriamo sia di buon auspicio anche per Cosimo D’Eboli, che ha tanto a cuore la “sua tombola”.

DIECI il fantasista, il genio, la sregolatezza. Doti che infiammano i cuori dei tifosi di calcio. A Nocera, dopo anni, si sognava di aver ritrovato l’erede di Lorenzo Battaglia, nel “mago” Stefano D’Agostino. I paragoni estivi, anche di chi firma questa rubrica, sono stati indecorosi nei confronti dell’idolo rossonero degli anni ‘90. Si, perché non bisogna essere solo fantasiosi e geniali con il pallone, ma soprattutto rispettosi dei ruoli e saper attendere il momento giusto per far valere il proprio pensiero. Nocera lo ha vissuto con il “SUO” numero 10, allorquando un certo Luigi Delneri, non contento delle prestazioni e del modo di allenarsi del “Magnifico”, lo fece accomodare in panchina. Allora, magari senza i social, certe decisioni si digerivano meglio. Battaglia, senza batter ciglio, si sedette accanto al tecnico e quando fu chiamato in causa nella gara contro il Gualdo realizzò su calcio di punizione un gol che evitò la sconfitta interna. Sette giorni dopo la “perla” al Del Duca di Ascoli e da lì in poi iniziò a giocare dove a lui era più congeniale per illuminare la stagione della Nocerina, che sfiorò la serie B. Altri tempi, altro calcio, altri uomini.

Francesco Cuomo

Immagini collegate:

Back to top button