IL FATTO DELLA SETTIMANA: squalifica “piccante” per un dirigente del Carpenedolo











Quest’oggi scendiamo di una categoria per approdare in Eccellenza lombarda, più precisamente nel girone C, dove è andata di scena la sfida tra Città di Albino e Carpenedolo.
A suscitare la curiosità è il motivo per il quale un dirigente della squadra ospite sia stato squalificato fino a fine febbraio 2025.
Il comunicato del giudice sportivo
La partita, terminata 2-3 in favore degli ospiti, è stata una montagna russa di emozioni. Nulla, però, potrebbe giustificare il gesto del dirigente del Carpenedolo.
Fausto Tononi è stato squalificato perché dopo il termine della gara “si abbassava i pantaloni e mostrava le terga ai giocatori avversari facendo chiari gesti provocatori con le mani. Disattendendo, quindi, il proprio dovere di educatore”. Questo è quanto si legge nel comunicato del giudice sportivo.
La risposta del Carpenedolo
Il Carpenedolo non ci sta e, sebbene, giustamente, condanni il gesto del proprio tesserato, ci ha tenuto e spiegare come sarebbero veramente andati i fatti: “Finita la gara, effettuando comunque un gesto fuori dalle righe che prontamente condanniamo, il nostro dirigente abbassava i pantaloni senza mostrare nulla di quanto dichiarato a referto, bensì mostrando l’intimo sotto la tuta di rappresentanza senza altresì compiere chiari gesti provocatori con le mani.
Non sicuramente un gesto di grande stile, che condanniamo perché non andava fatto a prescindere, ma ben diverso da quanto viene scritto agli atti. Tanto è vero che la maggior parte dei giocatori della squadra avversaria proseguivano verso gli spogliatoi e lo stesso dirigente veniva prontamente redarguito dal nostro restante staff presente in quel momento nel rettangolo di gioco”.
Insomma, una squalifica che, a prescindere da tutto, arriva per un motivo alquanto insolito e raro che simpaticamente vogliano definire “piccante”.
Francesco Pio Buffardi