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Il fatto della settimana: violenza anche nel futsal!

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Quest’oggi per la nostra rubrica cambiamo sport e diamo uno sguardo verso il futsal, più precisamente alla serie D girone D. Infatti in questo raggruppamento è andato in scena un triste episodio di violenza, non ai danni dell’arbitro, come purtroppo siamo abituati a sentire, ma nei confronti di un calcettista ospite.

L’episodio

La partita fra Centro Sportivo del Sacro Cuore, squadra di Angri, e Sporting Stabia è andata di scena presso il Centro Sportivo Gymansium di Scafati.

Sul risultato di 6-3 per i padroni di casa, la situazione è degenerata in sfavore degli ospiti. Infatti da un piccolo diverbio nato sul terreno di gioco è nata una rissa furibonda cui hanno partecipato, oltre che i giocatori in campo, anche persone che dagli spalti si sono riversate in campo. E proprio una di queste, con un oggetto tagliente, ha colpito al palmo di una mano un calcettista dello Sporting Stabia.

Match sospeso

Ovviamente dopo l’episodio lo Sporting Stabia ha deciso di non scendere più un campo, anche per accompagnare il proprio tesserato presso l’ospedale più vicino per farsi medicare. Nel frattempo sono state allertate anche le forze dell’ordine, che hanno immediatamente raccolto la denuncia sporta della società stabiese.

Le reazioni
Questo il duro comunicato della squadra ospite: “La partita tra ASD Sporting Stabia e Centro Sportivo Del Monte sospesa per aggressione alla squadra stabiese da parte dei tifosi della squadra ospitante. Aggressione avvenuta addirittura con un coltello, che feriva un giocatore dello Sporting alla mano destra. Bruttissima pagina di sport.
Una serata rovinata da gentaglia che non ama questo sport. Individui che vanno a vedere una partita di calcetto e portano i coltelli… Speriamo vivamente che la FIGC prenda seri provvedimenti.. lo Sporting Stabia si farà sentire in tutte le sedi competenti e vuole giustizia.”
 
Insomma, l’ennesima brutta pagina di sport, l’ennesimo atto di violenza che macchia ciò che dovrebbe, invece, essere veicolo di valori e rispetto.
 
Valerio D’Amico

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