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DA ZERO A DIECI: la corrida del Capozza e la carica dei 40mila

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Si è concluso sul risultato di uno a uno il big match della ventiseiesima giornata tra Casarano e Nocerina. Il match del “Capozza” da zero a dieci!

ZERO vincitori, zero vinti nel doppio confronto tra Nocerina e Casarano. Zero a zero al “San Francesco”, uno ad uno al “Capozza”. Probabilmente nel doppio confronto meglio la squadra pugliese, ma decisamente l’ago della bilancia pende dal lato del Casarano pure per gli investimenti fatti per allestire l’attuale organico, sia in estate che nel corso della stagione. Alla Nocerina, che dopo ventisei giornate è a solo due lunghezze dalla corazzata pugliese e nel doppio confronto non esce sconfitta, va dato merito per la capacità di allestire una rosa competitiva da parte del DT D’Eboli senza grossi esborsi. Forza ragazzi, il campionato non è finito e l’obiettivo è ampiamente alla portata.

UNO svarione difensivo che è costato caro. Quello capitato allo sfortunato Luca Sparandeo domenica scorsa al “Capozza” al 9’ della ripresa, che ha permesso all’ex Giancarlo Malcore di portare la gara sull’uno a uno. Il lancio del solito Nicola Loiodice sembrava alla portata del difensore nativo di Benevento, ma non è stato così. Un “infortunio” che ha riportato subito la memoria alla sfida pareggiata a fine anno contro il Matera, in una gara che era già ai titoli di coda. A Casarano situazione differente con la retroguardia rossonera che ha tenuto poi “botta” fino al 97’, resistendo al forcing serrato della capolista. Ci saranno altre occasioni per il giovane difensore rossonero per rifarsi. Intanto dall’altra sponda “il biondo d’oro” della serie D, a porta vuota, aveva fallito qualche minuto prima del pareggio il tap-in vincente a tre metri dalla linea bianca. A conferma che palmares, lauti ingaggi e tutto quello che di bello propongono procuratori, direttori, stampa etc, si devono sempre scontrare con la legge del campo. Forza Luca.

DUE pesi due misure. Questa volta riferendoci all’accoglienza riservata dalle due società alla dirigenza ospite. A Nocera il trattamento fu decisamente migliore. Anzi, senza ombra di dubbio ottimale, come deve essere in questi ambiti. Lo testimoniò la stessa società pugliese, con una nota stampa di ringraziamento sui propri profili social, poche ore dopo la sfida del San Francesco. Domenica al “Capozza” non è stata decisamente la stessa cosa. La proprietà, la dirigenza ed i tesserati, sono stati sistemati nella tribuna laterale sud, per motivi di ordine pubblico. Bene le ragioni di sicurezza, ci mancherebbe, ma sono stati abbandonati al lor destino, senza una qualsivoglia forma di ristoro, nemmeno una bottiglia d’acqua. Anche perché per poter raggiungere il bar si doveva passare per la tribuna centrale e la sicurezza andava a farsi friggere. Da rivedere.

TRE i derby in programma al San Francesco per le restanti quattro gare casalinghe. Si parte domenica contro l’Acerrana, poi toccherà alla Palmese e all’ultima interna ai cugini dell’Angri. Prima della sfida dell’Agro toccherà al Brindisi. Derby che probabilmente saranno tutti (e ce lo auguriamo) con i tifosi ospiti a seguito. Si, perché il calcio è della gente e privare alla parte migliore di prenderne parte è decisamente fuori luogo. Certo che tutti ma proprio tutti dovrebbero passarsi la mano per la coscienza a partire proprio dai tifosi e salendo fino a chi gestisce l’ordine pubblico. Vedere il “Capozza” senza i tifosi rossoneri, in una sfida così importante, è stato decisamente un colpo al cuore. Ma adoperiamoci tutti affinché il calcio ritorni della gente! Intanto riempiamo il San Francesco e spingiamo i ragazzi alla vittoria. Forza Nocerina

QUATTRO i minuti di recupero, concessi dal signor David Kovacevic nel secondo tempo della sfida di Casarano. Minuti, che sono diventati alla fine circa 8’30’’ per le proteste al gol annullato ai padroni di casa, ma non solo. Recupero che ha viziato decisamente la buona prova del fischietto della sezione di Arco Riva, che resta tra i migliori arbitri visti nella corrente stagione. Gli episodi in pochi minuti sono stati diversi. Primo il fallo subito da Carnevale dal portiere fuori dall’area di rigore, che poteva essere punito con il rosso, vista la dinamica del gioco. Seconda ingenuità, forse più grave, la gestione dell’infortunio a Saraniti. L’attaccante rossoblù ha avuto bisogno dei sanitari, quando oramai si era verso la fine dei quattro minuti concessi per il recupero. Soccorsi entrati nell’altra metà del terreno di gioco da dove si stava svolgendo l’azione. Alla ripresa ha lasciato colpevolmente l’attaccante in campo con la squadra rossoblù in attacco. Terza la gestione degli attimi concitati post annullamento del gol. Attimi che sono sembrati una eternità, con episodi di proteste vibranti e qualche atto di violenza nei pressi della panchina rossonera. Per fortuna dell’arbitro, il recupero non ha compromesso il risultato.

CINQUE minuti dopo il novantesimo sembrava esplodere il “Capozza”, ma l’artiglieria ha fatto “fetecchia”, scontrandosi contro la bandierina alzata (non la sola), dal signor Jonas Blondon Nkenkeu Teulem della sezione di Parma che ha scatenato una reazione a dir poco “dilettantistica” di tutti i tesserati del Casarano. Poi le immagini hanno dato ragione all’assistente, per giunta appellato in pessimo modo per il suo colore della pelle. Ma le stesse immagini hanno decisamente confermato la poca attinenza della squadra pugliese di avere “presunti torti arbitrali” con scene di corrida alla ricerca della terna arbitrale da parte di tutti quelli che occupavano il rettangolo di gioco. Chissà se queste intemperanze produrranno sanzioni disciplinari, ma le gestioni post gara negli uffici non fanno più notizia da tempo.

SEI come il numero di maglia di Matteo Legittimo, il capitano della squadra rossoblù. Il difensore nativo di Casarano ha deluso le aspettative, forse ha sentito più di altri il big match, complice anche una non perfetta condizione fisica. Si è fatto preferire dall’altro lato il numero sei rossonero Magnus Troest, con una prestazione decisamente migliore. Forse sul finire della gara, complice l’età, la pesantezza del terreno di gioco, avrebbe avuto bisogno di un cambio che non c’è stato, per l’assenza di difensori centrali in panchina, per gli infortuni di Silvestri e Lomasto.

SETTE alla stampa locale. Così come all’andata il rapporto tra gli operatori dell’informazione delle due compagini si è dimostrato leale, di accoglienza e di reciproca correttezza. Un plauso ai colleghi che si occupano dell’informazione rossoblù.

OTTO gare al termine della stagione. Un campionato decisamente avvincente con quattro formazioni che si sfideranno fino all’ultimo minuto per la vittoria del girone. La Nocerina c’è e deve esserci fino alla fine. Il campionato “non finisce oggi” è stato detto in cronaca diretta dal “Capozza” ed è così. La formazione rossonera deve prendere nuovo slancio dalla gara di Casarano, cercare di recuperare energie ed infortuni e lanciarsi nella corsa al primato. La Nocerina c’è!

NOVE ore di viaggio circa tra andata e ritorno per raggiungere Casarano e far ritorno a Nocera. Un viaggio carico di aspettative e tensione all’andata, che si è poi improvvisamente rivelato più agevole e veloce al ritorno; sarà stato il punto ben custodito nel cofano della vettura che ci scarrozzava. Dove ci sono i Molossi ci saremo noi. Forza Nocerina

DIECI alla redazione tutta di ForzaNocerina.it. Non ci piace l’auto celebrazione, sia chiaro, ma questa volta un plauso a tutti, nessuno escluso. Da anni ci sobbarchiamo chilometri, molto spesso anche quando le cose non vanno come speravamo. In questa stagione dove si è finalmente ricreato entusiasmo nella piazza rossonera, noi siamo lì come sempre, ad offrire ai tifosi molossi un servizio che speriamo possa essere sempre di qualità. In occasione della sfida col Casarano abbiamo ricevuto diverse manifestazioni di affetto e gratitudine per aver permesso la visione gratuita della gara. Le oltre 40mila visualizzazioni ci ricordano di non mollare e di continuare a seguire e raccontare le gesta dei molossi, nella speranza che in questa lunga e tortuosa stagione ci siano ancora da scrivere capitoli di gioia ed esaltazione.

Francesco Cuomo

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