Abiti “porta fortuna”, dovuti scongiuri, stesse azioni, segni della croce, segni delle corna, preghiere, macumbe, congetture, aspettative: kit completo dei molossi in trasferta.
Così, la nostra redazione, all’alba di una domenica non proprio qualunque, si è mobilitata verso una meta, quella di Casarano, difficile da conquistare, un viaggio anche interiore per le attese che ognuno, nel proprio cuore, conserva.
Nella partita più importante del campionato, solo una delle due compagini in campo ha potuto godere dello spettacolo regalato dai propri tifosi: ancora una volta, la Nocerina ha dovuto fare a meno del dodicesimo uomo. Prassi a cui siamo abituati ma non per questo fa meno male, in modo particolare in giornate come quelle di ieri dove il calore di casa avrebbe lenito le sofferenze.
Un match interminabile. La maggior parte dei presenti, se non tutti, ricorderanno questa giornata per lo stato di trance in cui si è caduti al goal al novantacinquesimo del Casarano, subito annullato per fuorigioco.
Delirio allo stato puro: da un lato l’assurdo boato ed i fischi del pubblico di casa, dall’altro le lacrime di sollievo di chi fortemente sogna ancora.
Il fischio dell’arbitro ha sancito la fine di uno scontro tra titani che hanno dominato alternativamente: Gerbaudo e compagni nel primo tempo, gli avversari nel secondo.
Il ritorno a casa non è stato così male.
Il problema di chi ama questa maglia però, è che già trepida per la prossima sfida.
E allora, domenica tutti al San Francesco!
Carmen Giordano
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