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MONDO ULTRAS: “Millenovecentodieci”: passione senza tempo

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Inizia da questa settimana il viaggio di ForzaNocerina.it nel cuore pulsante del tifo molosso: la Curva Sud. “ MONDO ULTRAS ”, la nostra nuova rubrica, nasce con l’idea di provare ad avvicinare la gente comune al mondo, spesso vituperato, del tifo organizzato.

Daremo una voce ed un volto ai tanti ragazzi che la domenica seguono da quella curva le gesta della Nocerina, per capire meglio lo spirito, l’identità e la natura di un mondo, quello ultras appunto, che viene visto con occhi poco benevoli forse perché tutto sommato non lo si conosce fino in fondo.

Tocca ai “Millenovecentodieci”, l’onore e l’onere del debutto. Silvio Di Monaco e Silvio Adinolfi , i co-fondatori del gruppo, sono due ragazzi come tanti, uno è architetto, l’altro consulente finanziario, li accomuna la passione per la Nocerina.

Come è nata l’idea di creare un gruppo? Perché il nome “Millenovecentodieci”?

Prende per primo la parola Silvio Adinolfi:  “Il gruppo è nato nell’anno del centenario, e più che gruppo ultras ci piace definirci un gruppo di pensiero”.  “Non eravamo soddisfatti delle manifestazioni organizzate per celebrare al meglio una data così importante come i cento anni di vita della Nocerina e così abbiamo deciso di fondare il gruppo – spiega Silvio Di Monaco – l’idea era quella di focalizzare un’attenzione maggiore sull’evento e in parte ci siamo riusciti. Perché Millenovecentodieci? Semplicemente perché nulla secondo noi, rappresenta meglio la nostra passione,  un amore incondizionato e senza tempo”.

Cos’è per voi la Nocerina?

Rispondono quasi all’unisono: “È  tutto, amore verso la città, verso la propria terra e la manifestazione più ovvia per chi vive di calcio in questa città”.

Vi definite ultras?

Silvio Adinolfi: “No, anche se …”. Ancora più serafico Silvio Di Monaco: “C’è un tempo per tutto …”

Come fate a conciliare lavoro e passione?

“Non è facile – afferma Adinolfi – soprattutto quando c’è da affrontare una partita importante e la tensione te la trascini dietro per l’intera settimana. Per preparare gli striscioni o una coreografia – aggiunge Di Monaco – a volte si dorme forse due ore a notte. Se poi la gara va come deve andare il lunedì vai a lavoro più contento, in caso contrario l’impegno aiuta a tenere distratta la mente che inconsciamente però sta già pensando alla partita successiva”.

Il vostro sostegno è per la squadra o anche per la società?

Risposta secca da parte di entrambe: “Per nessuna delle due. Solo per la città. I calciatori passano, la società non sempre si comporta in maniera lineare, ci impegnano per portare in alto il nome di Nocera e dei nocerini”.

Un giudizio sulla curva attuale?

“Molto meglio di qualche anno fa.  Peccato che l’idea di raggruppare tutti i gruppi sotto lo stesso stiscione NOCERA, per diverse ragioni è stata accantonata. A nostro avviso si sarebbe fatto un grosso passo in avanti”.

Un ricordo di Casimiro?

Inizia Silvio Adinolfi: “Sono cresciuto nella curva di Casimiro, era un icona per i ragazzi che come me si avvicinavano a quel mondo. Mi ha insegnato tanto è stato bello condividere la stessa passione, le stesse gioie, gli stessi dolori, lavorare fianco a fianco con lui ed essere coinvolti spesso, anche nella gestione del tifo organizzato”.

“Lo ricordo sempre con le spalle rivolte al campo, chissà se l’avrà mai vista una partita – afferma Di Monaco –  era sempre pronto ad incoraggiare chi lo circondava, a gridare fino a perdere la voce, un vero capo, c’è poco da aggiungere”.

Per concludere, se vi dico 10 novembre?

È forse l’unica volta durante tutta l’intervista in cui i due Silvio non sono d’accordo. Per Adinolfi è “Il giorno dei giorni, o ancora Apocalipse Now”. Per Di Monaco il derby con la Salernitana è: “quasi una partita come le altre, per me c’è più gusto a giocare ad esempio contro il Verona” afferma con un sorriso sornione che lascia trasparire ben altro.

Mandiamo giù, l’ultimo sorso di caffè, accendiamo l’ultima sigaretta, la chiacchierata volge al termine. Gli MCMX se la sono cavata alla grandissima,  ribattendo colpo su colpo le domande del giornalista curioso. La nostra idea sugli Ultras non è cambiata, troppo spesso si ragiona per stereotipi.

Silvio Di Monaco, Silvio Adinolfi, lo scrivevamo all’inizio, sono ragazzi come tanti. Ultras per loro è aggregazione, stare insieme, sapere di ritrovare ogni quindici giorni su quei gradoni del San Francesco gli amici di sempre, quelli che magari non riesci ad incontrare durante la settimana perché il tempo libero a disposizione è poco, ma che sai che sono lì a condividere con te gioie e dolori e l’infinita passione per la Nocerina. Amicizia, fratellanza ed amore incondizionato per le proprie origini, la balconata in alto a sinistra della Sud il punto d’incontro, lo sventolio di innumerevoli bandiere rossonere il segno distintivo, signori e signore ecco a voi i Millenovecentodieci.

Lorenzo Orefice, ForzaNocerina.it

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