Dionigi: «il pareggio non sarebbe buono…»










Quasi una missione impossibile, visto il clima che si respira alla vigilia dell’incontro con la capolista Nocerina. Il prossimo impegno casalingo è paragonato da mister Dionigi a una montagna difficile da scalare, una prova insormontabile da superare che si presenta spesso nello scenario dell’azione di conquista. Un impedimento che si frappone al raggiungimento della meta e si fa rappresentante dell’ascesa verso una realizzazione che si chiama vittoria.
Molossi L’enorme ostacolo da oltrepassare si regge in piedi grazie a una serie di record: ventuno risultati utili consecutivi, miglior difesa del campionato e squadra con miglior rendimento in trasferta. “Ci troveremo di fronte un avversario ostico: 21 partite senza perdere sono davvero un dato da non sottovalutare – sottolinea Dionigi -. Rispetto al Benevento il gioco della Nocerina non si basa unicamente sui quattro elementi davanti, ma su una organizzazione di squadra devastante. Sulla carta si presenta una missione impossibile e i tanti punti accumulati portano grande euforia nell’ambiente. L’avversario non è dei più abbordabili, è stato capace di mettere sotto tutti e, quindi, dovremo moltiplicare l’attenzione. Auteri? A mio avviso è il miglior allenatore che predica un impianto tattico basato sul 3-4-3 in circolazione. Hanno dei nomi in rosa altisonanti e la loro compattezza è dovuta anche a un lavoro di lungo termine. Noi, al contrario, abbiamo avuto poco tempo e siamo più giovani, però ho fiducia nei ragazzi e la loro mentalità e condizione fisica mi lascia ben auspicare. Difetti? Il loro schieramento arretrato è differente dai soliti assetti a tre. Sebbene siano la miglior difesa del campionato, dobbiamo cercare di arginare la loro barriera”.
Chiaretti out La defezione del brasiliano mette nella condizione di dover scombussolare la linea d’attacco rossoblu. In bilico per un posto da titolare ben tre uomini. “Chiaretti è un giocatore molto importante per noi e fino ad ora si è sempre ben comportato – afferma il trainer -. Purtroppo, è l’unico in grado di dare certi automatismi in attacco, giocando sulla trequarti o sulla linea dei tre attaccanti. Con la sua assenza perdiamo qualcosa in fantasia, ma ci sono Rantier, Russo e Dalì capaci di sopperire questa mancanza. Soprattutto Dalì è bravo a districarsi alle spalle delle punte. Ipotesi Guazzo? Improponibile. Lui può essere la punta nello scacchiere del 3-4-1-2 e anche se ha nel Dna il lavoro per la squadra, l’indole da assistman, lo vedo più adatto nel gioco di profondità. Garufo? Ho detto in passato che Desiderio è un giocatore duttile, capace di ricoprire più ruoli, ma ormai ha raggiunto una certa quadratura nel ruolo di esterno di centrocampo, sia a sinistra che a destra, e solo in caso di emergenza penserei di schierarlo nel tridente. Sy? Il franco – guineano diventa devastante quando ha campo. Se gioca con il tridente, è costretto a fare altri movimenti, mentre con il trequartista è più pericoloso”.
Uno sguardo al passato A Barletta la squadra ha fatto un passo indietro rispetto alle prestazioni precedenti. Contro un avversario modesto ci si aspettava sicuramente qualcosa in più. “A Barletta abbiamo raggiunto un risultato positivo perchè avevamo cinque-sei giocatori in una condizione non perfetta. La mancanza di cattiveria è dovuta da una forma psico-fisica non eccellente e da un campo non perfetto. Bisogna guardare le cose analizzandole contestualmente e non perdere cognizione degli obiettivi. Quando affronti formazioni che si chiudono, è sempre più problematico giocare. Al contrario, è più facile esporsi con avversari che scendono in campo a viso aperto. Tutto dipende da chi ti trovi di fronte. Adesso la situazione sta migliorando: Di Deo ha ripreso a lavorare, Coly si è fermato per un leggero affaticamento però nulla di preoccupante e Pensalfini sta tornando in condizione. Ho avuto delle buone indicazioni dagli allenamenti di questi giorni, ma come al solito mi riserverò ogni decisione tra venerdì e sabato, quando avremo modo di scaricare la pesantezza dei lavori di inizio settimana”.
Verso la meta L’obiettivo resta uno e sempre il solito. Raggiungere i play off anche da quinti in classifica. “E’ un campionato difficile e anche la quinta piazza sarebbe un traguardo di tutto rispetto – osa il mister -. In questo momento ritengo il Foggia una mina vagante, il Lanciano è altalenante, mentre il Siracusa resta la più pericolosa in quanto gioca meglio, ha una buona organizzazione, subisce poco e il tutto è condito da nomi poco noti. Nel calcio queste sono componenti fondamentali per vincere. Dal canto nostro, dovremo cercare di migliorare nell’impostazione della manovra da dietro e provare ad avere la superiorità numerica in ogni fase. La prestazione di Benevento mi è piaciuta perchè è stata messa in atto una grande voglia di rivalsa e mi aspetto la stessa foga con la Nocerina. Il pareggio non sarebbe un buon risultato per come ci stiamo preparando e per il momento che stiamo vivendo. Forse in altri casi avrei anche firmato per ottenere un risultato del genere. Il campionato è ancora lungo e tutto si deciderà nelle ultime tre giornate. Non vedo una rosa in grado di poter fare filotto. Da qui alla fine le cose possono cambiare e tutto è ancora aperto”.
Vito Galasso