AVV. MALAGNINI: “Precedente storico, nessuna esclusione per casi ben più gravi”










«Ci sono punti decisivi della sentenza che non sono corredati da motivazioni pregnanti». L’avvocato Luciano Ruggiero Malagnini, componente del collegio difensivo della Nocerina, esprime così il proprio parere sul dispositivo della Commissione Disciplinare, dalle colonne del quotidiano Il Mattino.
Il legale napoletano sottolinea che «ci sono, innanzitutto, insoliti distinguo sulle sanzioni, differenti tra dirigenti e tecnici, ma pure tra calciatori infortunati e calciatori protagonisti delle sostituzioni. In particolare, se davvero ci fosse stato questo disegno preordinato, come detto dall’accusa, per quale motivo i calciatori sostituiti e subentrati sono stati considerati fuori da questo piano? Ancora – aggiunge l’avvocato Malagnini – se viene accolta l’accusa di illecito per i 5 atleti infortunati, per quale motivo non è stata comminata anche a questi la pena minima di 3 anni e 6 mesi? Potrebbero essere state considerate delle attenuanti, ma queste portano di solito alla riduzione al minimo della pena prevista, appunto 3 anni e 6 mesi, non certo a sconti che vanno ben al di sotto della condanna minima».
I dubbi avanzati dall’avvocato Luciano Ruggiero Malagnini sono diversi, tutti a rendere “attaccabile” il dispositivo della sentenza pubblicato ieri sul sito della Federcalcio: «Questo è un precedente storico, perché in nessun altro caso, anche ben più grave di questo, le società sono state punite con l’esclusione. Evidentemente – ha concluso il legale della Nocerina – avevano deciso che doveva andare così».
Anche in questo caso, quindi, la giustizia sportiva esprime le proprie sentenze fondandosi su prove “logiche” piuttosto che “fattuali”, confermando di essere una giustizia “domestica” ben poco accostabile a quella ordinaria.
fonte: Giuliano Pisciotta, www.zero-zero.it