SI SALVI CHI PUÒ: A. A. A. cercasi dignità










Arriva dallo stadio “Morra” l’ennesima sconfitta per la truppa allenata da Cavallaro ed Esposito, un dato che ormai non fa notizia, se non fosse che la Nocerina sta letteralmente sprofondando in classifica, con l’incubo della retrocessione diretta oramai sempre più concreto.
NUMERI IMPLACABILI. Non ci sono alibi, la gestione Cavallaro-Esposito è fallimentare, i numeri parlano chiaro, l’agognato avvicendamento in panchina ha prodotto più sfracelli della grandine ad agosto. Si è passati da una media punti, nella gestione Di Costanzo, di 1.25 a partita, a quella attuale di 0.81, ovvero 13 punti in 16 gare. Poco contano le chiacchiere dei rinforzi, anche quelle ormai stantie, infatti dal cambio tecnico sono arrivati 15 nuovi elementi, di cui 8 over, di conseguenza parlare ancora di problemi legati all’organico, addossando ad altri le responsabilità è quantomeno stucchevole. Lo stesso dicasi per le decisioni arbitrali tirate in ballo dopo la sconfitta di ieri.
UNO SCATTO D’ORGOGLIO. “Presidente manca l’amalgama…ditemi dove gioca e io lo compro”, celeberrima frase del presidente Angelo Massimino del Catania, passata oramai agli annali, che può essere accostata in parte alle vicende rossonere. Ma l’orgoglio, come l’amalgama, non è in vendita, è qualcosa che deve partire da dentro, dal profondo della propria personalità, una questione di dignità, come quella di Paolo Lieto, fino a poche ore fa “allenatore” della Juniores rossonera, che si è dimesso, insieme ai suoi collaboratori dall’incarico, dopo i tanti bocconi amari ingoiati, con una società che ha abbandonato al suo destino la formazione giovanile, senza manco la soddisfazione di tesserarlo come tecnico. Ma lo scatto d’orgoglio che occorre, va al di là dei tesserati, quello più importante, ci vorrebbe dalla proprietà, che si ostina a proseguire e a sostenere che tutto è sotto controllo, tanto da rifiutare, tutte le proposte d’avvicendamento, anche quelle più recenti del fine settimana scorso, a contestazione, nei propri confronti già in stato avanzato. Atteggiamento non comprensibile e non giustificabile, ostinazione che potrebbe compromettere oltre il presente, anche il futuro del sodalizio rossonero. La storia ultracentenaria della Nocerina ha bisogno di ritrovare la dignità, smarrita clamorosamente negli ultimi sei mesi. La Nocerina è una cosa seria, non una fuoriserie di cui ostentare il possesso, senza avere né la patente né la benzina.
Francesco Cuomo, ForzaNocerina.it