UNA STORIA FA, quando semifinale bagnata fu semifinale fortunata










Superato il triangolare con la vittoria sul Gavorrano, la Nocerina approdò con pieno merito alle semifinali dei play off nazionali di Serie D edizione 2008-2009.
Le possibili avversarie erano tre: il Vico Equense (che aveva superato Spezia e Fano); il Renate (impostosi su Chioggia e Viterbese); il Sapri (che, avendo vinto la Coppa Italia di Serie D, aveva acquisito il diritto di accedere direttamente alle semifinali).
Quando fu effettuato il sorteggio, qualche tifoso della Nocerina tremò: c’era il rischio di tornare in Lombardia, in provincia di Monza, per affrontare il Renate. Sarebbe stata un po’ una beffa avendo Vico Equense a pochi chilometri e Sapri nella stessa provincia.
Il caso volle che furono proprio gli spigolatori gli avversari dei molossi.
Per la prima volta, il calendario prevedeva gare di andata e ritorno. La prima sfida fu disputata al San Francesco, sotto un bel sole, mercoledì 17 giugno 2009. Il terreno di gioco era ancora marchiato dai segni di tacchetti della gara col Gavorrano, disputata tre giorni prima. I biancoazzurri, che scendevano in campo per la prima volta dopo il termine del campionato, affrontavano una Nocerina che aveva sulle spalle quattro gare agguerrite. Furono gli ospiti a passare in vantaggio, al 21°, con l’argentino Pignatta. Al 45° del primo tempo, con una bella punizione a giro dal limite, il solito Palumbo riportò la gara in parità. Complice il caldo, la ripresa fu disputata a ritmi più bassi. La Nocerina ci provò un paio di volte con Riolo, ma senza impensierire più di tanto il portiere saprese. La svolta arrivò all’81°. Un lancio lungo di Serrapica liberò Babatunde in area. L’attaccante nigeriano venne palesemente atterrato da Schioppa. Rigore sacrosanto, secondo giallo e conseguente rosso per il difensore del Sapri. Sul dischetto si presentò Cavallaro che superò con freddezza il portiere avversario, realizzando il quarto sigillo personale in altrettante gare di post season. Per la squadra di Matteo Pastore non c’è neanche il tempo di gioire, la gara di ritorno è prevista per la domenica immediatamente successiva.
In città si freme, non sarà facile per il piccolo impianto del basso Cilento garantire la richiesta di posti che proviene dalla tifoseria rossonera. Così, ci si ingegna in ogni modo per accaparrarsi un biglietto.
Domenica 21 giugno la piccola curva del Comunale Italia di Sapri è invasa dai tifosi rossoneri. Anche il resto dello stadio strabocca. Gli spigolatori intravedono il calcio professionistico per la prima volta nella loro storia. Il bel sole che aveva accompagnato le squadre tre giorni prima è solo un ricordo. La giornata è nuvolosa e il cielo pare non promettere nulla di buono.
Dopo il riscaldamento, appena le squadre tornano nello spogliatoio per prepararsi alla gara, comincia il diluvio. La gara ha inizio mentre i vari tifosi cercano di ripararsi come possono.
In campo, se il terreno di gioco regge, spaventa la volontà dei padroni di casa di ribaltare il risultato. Il Sapri sembra addirittura rinvigorito dalla pioggia. L’avvio di gara è da incubo per i molossi. Al 15° ‘Nigro porta in vantaggio gli spigolatori; al 19° Toscano raddoppia; al 32° Piccirillo cala il tris. Sembra una debacle. Infreddoliti e bagnati, alcuni tifosi molossi cercano riparo sotto le tribune; altri se la prendono con le suppellettili dello stadio.
Intanto, in campo, il saprese Toscano si fa cacciare. La superiorità numerica dà fiducia alla Nocerina e, al 37°, un rasoterra calciato da Palumbo rende meno ampio il distacco. Si va al riposo sul 3-1. La somma dei gol premia ancora i padroni di casa.
Nella ripresa la pioggia smette di cadere, ed è tutt’altra gara. Alla Nocerina serve un gol per arrivare in semifinale. E la rete arriva. Al 62°, è vincente il tap-in di Cavallaro. Per il bomber rossonero si tratta della quinta rete in cinque gare; per la Nocerina è il punto che vale lo sforzo finale.
Dopo interminabili minuti di recupero, il triplice fischio dell’arbitro dà il via all’esplosione di gioia rossonera. A distanza di undici anni dalla gara di Gualdo Tadino, un’altra sconfitta per 3-2 vale alla Nocerina il passaggio alla finale. Se nel 1998 c’era in palio la Serie B, nel 2009 si poteva aspirare al massimo alla C2. Ma non importa, una gara da vincere è sempre una gara da vincere.
L’ultima sfida era prevista per la domenica successiva ma, quando si parla di Nocerina, nulla è scontato. Nessuno avrebbe mai immaginato che, per mettere la parola fine alla stagione, sarebbe stato necessario un percorso ben più lungo dei chilometri che separano Nocera dalla città scelta per ospitare la finale.
Francesco Belsito, ForzaNocerina.it