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NOCERINA, ora si rischia di non terminare il campionato

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Siamo al colmo. I calciatori e lo staff tecnico della Nocerina hanno prodotto un comunicato durissimo, pesante e senza precedenti nella storia della società rossonera. Hanno minacciato di non scendere più in campo finché l’attuale presidente rimarrà in sella a questa società. La presa posizione odierna è l’epilogo di una gestione che ha lasciato solo ombre.

TRE ANNI DI FALLIMENTI La fredda cronistoria di poco più di tre anni alla guida della società da parte dell’avvocato di Via Barbarulo è da brividi. In caccia di visibilità politica, ha rilevato la Nocerina a inizio novembre 2018. Se nei primi mesi ebbe il merito di risanare le vertenze della gestione D’Angelo, la nuova proprietà ne produsse subito di nuove. Negli anni successivi, il presidente ha collezionato una figuraccia dietro l’altra: ha mandato in panchina un allenatore e un massaggiatore non tesserati. Ha modificato la matricola della società provvedendo a una fusione con un’altra realtà del territorio, forse nella vana speranza di cancellare i debiti pregressi. Carte federali alla mano, ha falsificato documenti sia per ottenere contributi statali che per dimostrare il pagamento, mai avvenuto, di un calciatore (rischiando anche conseguenze di tipo penale).

LA FRATTURA È TOTALE Dietro le quinte, la società ha visto l’avvicinamento e l’allontanamento (talvolta repentino) di collaboratori, direttori e addetti stampa. Dalla debacle di Alberobello in poi, si è rotto anche il rapporto con la piazza. Lo stadio vuoto e silenzioso che accoglie i calciatori nelle partite in casa è un colpo a cuore per chi ama la Nocerina. Adesso, lo scisma definitivo è arrivato anche con gli atleti: «Non ci presenteremo più alle partite ufficiali – ha tuonato la squadra – se alla guida della società ci sarà ancora il signor Paolo Maiorino”. Disertare due gare ufficiali (nella prossima settimana la Nocerina sarà impegnata a Francavilla in Sinni e a Brindisi), significherà essere estromessi dal campionato. Sarebbe l’indegna conclusione di una gestione fallimentare.

UNA BARCA ALLA DERIVA Quando poteva ancora parlare, l’avvocato si è spesso lamentato di non essere mai stato avvicinato da nessuna persona intenzionata a rilevare la società. In realtà, di offerte di acquisizione ne sono arrivate, in passato, ma la speranza di trovare una candidatura con la Lega (prima per le europee del 2018, poi per le regionali del 2020, infine per la poltrona di sindaco alle prossime comunali a Nocera Inferiore) hanno spinto il patron a declinare qualsiasi offerta (nonostante avesse pubblicamente dichiarato che si sarebbe fatto da parte se qualcuno fosse stato davvero intenzionato a rilevare la società). Quasi tutte le trattative avviate in passato sono state portate avanti in maniera riservata. Oggi, invece, c’è un’offerta concreta effettuata alla luce del Sole e più volte ribadita dei diretti interessati, quella italoamericana. La Nocerina, oramai, è una barca che sta affondando, è una società oramai a pezzi (che domenica è riuscita a farsi rappresentare da 19 elementi in distinta per una partita casalinga). Una società che ha ascoltato i suoi tesserati lamentarsi e ha perso il direttore sportivo senza che nessuno battesse ciglio. Una società che non comunica  niente alla stampa (snobbando, di fatto, i suoi tifosi).

C’È UNA VIA D’USCITA? Una via di salvezza c’è? Forse. Giancarlo Natale non demorde. Vuole fortemente la Nocerina. Tuttavia, se il presidente continuerà ad arroccarsi sulle sue posizioni, si rischia seriamente di far spazientire i potenziali acquirenti e sparire dal panorama calcistico nazionale. Al funerale niente fiori, ma opere di bene. Intanto: Forza Molossi! Fino alla fine.

Francesco Belsito

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