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Auguri Nocerina. Auguri AMORE MIO

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Come si fa a scrivere in maniera coincisa e di conseguenza riduttiva di una società storica fondata 112 anni orsono?
Impossibile. Per cui mi crederete se vi dico che ho scritto e cancellato l’inizio di questo “pezzo” almeno una decina di volte.
Come si fa a descrivere in poche righe di una cosa che ha un significato così profondo, autentico, ragione di vita per moltissimi?
Difficilissimo, credetemi. È difficile perché se penso alla mia vita al suo cospetto parlo di un puntino quasi invisibile, a differenza di Lei che è uno dei cardini della mia di vita e di tanti come me.
Si perché la Nocerina che oggi compie 112 anni, per cui “Tanti auguri Nocerina”, da sempre in casa mia, nella mia vita, è una presenza costante, fissa, irrinunciabile.
Apri un cassetto e spunta fuori un biglietto, apri l’armadio e ci trovi una maglietta.
Gira e rigira, anche in periodi come gli ultimi mesi in cui non ne volevo parlare, si va sempre a discutere di Nocerina. Raccontando un vecchio aneddoto, una trasferta particolare o semplicemente commentando gli avvenimenti quotidiani che riguardano i colori del cuore.
Tutto questo è riconducibile alla passione, estrema, fortissima oserei dire eccessiva. E c’è chi, non comprendendo il motivo di tutto questo, ti guarda con aria stupita, quasi impaurita dalla verve che mostri quando l’argomento è la Nocerina, so per certo che questa sensazione ce l’avete anche voi che leggete.
La passione. Quella che ti porta a lasciare la tavola domenicale, imbandita a festa, con il resto della famiglia che ti guarda male mentre esci dalla porta e fuori c’è il diluvio.
Quella passione che ti fa infilare in macchina di mattina presto per farti 500 km, vedere 1 ora e mezzo di partita, e fartene altri 500 per tornare a casa a sera tarda, magari con una sconfitta sul groppone che quintuplica le distanze del tragitto di ritorno.
Magari quella passione che ti fa imporre a te stesso di restare a casa la domenica, violentandoti, mutilando la tua anima. Perché ti senti preso in giro da coloro i quali devono garantirti non risultati roboanti o acquisti straccia-campionato, ma solo di rappresentare il tuo popolo in giro per l’Italia con dignità, rispetto e coerenza. Restare a casa, credetemi, è davvero ma davvero difficile.
Quello che la storia ci ha insegnato, però, si può racchiudere in poche parole: ”La Nocerina non muore mai!!!” e non morirà mai finchè nel cuore anche di un solo tifoso vivrà questa particolare passione, ripeto, spesso eccessiva, che porta a sbagliare tante volte, ma che proprio per il essere indomabile, non si potrà mai spegnere.
La Nocerina è una squadra di provincia che ha avuto nella sua storia alti e bassi, spesso molto repentini, di sicuro mai banali e ciò è dovuto proprio a quella passione di cui parlo dall’inizio di questo scritto.
Nel giorno del suo centododicesimo anno, a quanto pare, sta per chiudersi una pagina fra le più buie della storia recente di questo club. La Nocerina è sopravvissuta a due guerre mondiali, alle crisi economiche che hanno attanagliato il territorio, a personaggi e personaggetti di dubbia fama, nel corso degli anni e anche questa volta sopravviverà.
Noi non possiamo fare altro che auspicarci da chi ne sarà al timone proprio da oggi, che ci metta quella passione che ci mettiamo noi, spesso eccessiva, a volte folle ma sempre autentica e sincera.
Tanti auguri Nocerina, che questo tuo centododicesimo compleanno sia l’inizio di una nuova era, in cui la passione la faccia da padrona e per chi solo per un attimo ci aveva sperato di togliersi questa meravigliosa “vecchietta” dalle scatole voglio che sia chiara una cosa: ”NOI SIAMO LA NOCERINA!!!” non dimenticatevelo mai.

Auguri Nocerina, buon compleanno amore mio!!!

 

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