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NOCERINA ON THE ROAD: Lavello, tra natura e Medioevo

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Le due sconfitte consecutive patite contro Cerignola e Città di Fasano hanno fermato la corsa ai play-off della Nocerina, da adesso più che mai obbligata a ritrovare i tre punti. I rossoneri proveranno a centrare il riscatto nella sfida esterna contro il Lavello, allo stadio “Franco Pisicchio”. Lo scenario che ospiterà i molossi sarà dominato dalla natura incontaminata della Basilicata, in cui è incastonato il borgo medievale di Lavello, impreziosito dallo splendido castello e da suoi vicoli senza tempo.

LA STORIA. Lavello è un comune di circa dodicimila abitanti, situato in provincia di Potenza e distante 150 chilometri da Nocera Inferiore. Incastonato tra Campania e Puglia, il comune lucano ha una storia lunghissima, che pare risalire addirittura alla preistoria. A testimonianza di ciò ciò ci sono alcuni preziosi ritrovamenti di resti di un villaggio dell’età del ferro. La posizione geografica decisamente strategica permisero al centro un notevole sviluppo già in epoca romana, per poi finire sotto il dominio longobardo nell’Alto Medioevo. Con l’arrivo dei Normanni a partire dall’anno Mille, Lavello divenne parte della Contea di Puglia, che dal 1059 sarà elevata a Ducato di Puglia e Calabria da papa Niccolò II, in seguito allo storico Concordato di Melfi. Lavello toccò l’apice della sua notorietà grazie all’imperatore Federico II, che ampliò la rocca longobarda e fece del centro un punto nevralgico del dominio svevo. All’indomani della disfatta di Manfredi nel 1266, la città lucana andò nelle mani di Carlo I d’Angiò, che rase il centro abitato quasi interamente al suolo.

I LUOGHI. Il centro storico medievale e i suoi vicoli fanno di Lavello una delle cittadine più suggestive della Basilicata, in grado di rivelarsi una bella sorpresa per ogni visitatore. Per rendersi conto del fascino che può suscitare questa cittadina, basta passeggiare per il cosiddetto borgo “Pescarello”. Tra i monumenti di maggiore interesse, va sicuramente menzionata la Chiesa di Sant’Anna, risalente al ‘300 e completata definitivamente nel XVIII secolo. Inoltre, nelle vicinanze sono stati scoperti anche un sepolcreto paleocristiano e i resti di una costruzione termale romana. Di notevole importanza è anche la Chiesa di San Mauro, il santo patrono della città. L’edificio dal valore più importante in assoluto, però, è senza dubbio il castello, oggi sede del municipio e anche visitabile all’interno. Infatti, è possibile ammirare il cortile e il Museo della Civiltà Contadina, dove si può respirare l’atmosfera senza tempo del territorio grazie a un’abitazione tipica.

Domenico Pessolano (foto Diana Cocco)

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