TRIPLICE FISCHIO, il riscatto di Palmieri e il canto del cigno di Mazzeo











Il pareggio di Lavello complica il percorso play off dei rossoneri. La squadra dello squalificato Cavallaro, al netto di un buon primo tempo, in una gara condizionata da un vento forte e gelido, dimentica di scendere in campo nella ripresa e presta il fianco ai lucani che non trovano il gol solo per caso. Giovedì, in un San Francesco vuoto (salvo miracoli nei ricorsi), il Nola dovrà incontrare tutt’altra Nocerina.
IL PROTAGONISTA Quando a Napoli arrivò Victor Osimhen, al Lille furono ceduti tre giovani promesse della cantera partenopea che, grazie alla valutazione complessiva di 15 milioni di euro, servirono per compensare parzialmente le cifre dell’oneroso passaggio (70 milioni in totale). Uno di questi tre giovani, il più valutato (7 milioni di euro) fu Palmieri, attaccante napoletano classe 2000. Dopo una prima esperienza in prestito alla Fermana, in C, la giovane punta è stata ingaggiata dalla Nocerina. Con le sue cinque reti, fino alla trasferta di Caserta, il buon Ciro si è dimostrato una pedina importante nello scacchiere rossonero. Lo scellerato post partita in Terra di Lavoro lo ha portato fuori dal campo per 3 giornate. Terminata la squalifica, Cavallaro (sostituito da Salsano a causa del cartellino rosso rimediato contro il Fasano), lo ha schierato tra centrocampo e attacco. Palmieri ha risposto con una prestazione maiuscola, mettendo in mostra un’ottima tecnica, dimostrando che, nell’ultimo scorcio di campionato, si potrà contare su di lui.
IL MOMENTO CHIAVE Il risultato a occhiali potrebbe ingannare: Lavello-Nocerina è stata una gara vivace, ricca di occasioni da gol da entrambe le parti. Se, nella prima frazione di gioco sono stati gli ospiti a spingere di più, nella ripresa sono saliti in cattedra i padroni di casa. Curiosamente, le due squadre hanno giocato meglio quando hanno avuto la maggior parte del (freddissimo) vento contro. Paradossalmente, è stato il signor Luca Capriuolo della sezione di Bari a determinare il momento chiave dell’incontro quando, fischiando la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, ha rovesciato la posizione dei ventidue in campo. Nei primi quarantacinque minuti, la Nocerina può recriminare per le occasioni da gol sprecate da Mazzeo. Nella seconda parte della gara i molossi sono praticamente scomparsi dal campo. Il Lavello può imprecare per un paio di buoni interventi di Venditti e per la traversa colta nel finale. Analizzando le motivazioni degli undici in campo (ai lucani servono punti salvezza, i rossoneri rincorrono un posto nei play off), c’era da aspettarsi una gara così. Ma la Nocerina ha bisogno di più cattiveria, specialmente sotto porta.
DIETRO LA LAVAGNA “Sono emozionato!”. Le ultime parole pubbliche di Paolo Maiorino da presidente della Nocerina furono rilasciate ai microfoni dei cronisti subito dopo la firma del contratto che, nello scorso settembre, ha legato Fabio Mazzeo alla squadra rossonera per le successive due stagioni agonistiche. Per motivi burocratici, la piazza fu costretta ad aspettare un mese per vedere in campo il figliuol prodigo, che poté debuttare solo a fine ottobre nella trasferta di Volla contro il San Giorgio. Da quel momento, tra infortuni, postumi e gol sfumati, il feeling tra il fantasista e la piazza che lo ha visto crescere non si è concretizzato come tutti avrebbero voluto. Ieri, il numero dieci rossonero ha avuto due limpide occasioni per portare in vantaggio i suoi, ma le ha sprecate malamente senza neanche inquadrare lo specchio della porta. Ai più è sembrato di rivedere gli spettri della sua primissima stagione in rossonero. Il campionato era quello di C2, Mazzeo era una giovanissima punta che non riusciva a emergere. L’anno successivo cambiò tutto: Roberto Chiancone in panchina, e il suo partner d’attacco, Renato Greco, contribuirono a far esplodere caratteristiche tecniche d’assoluto valore. Il fantasista salernitano ha davanti a sé un’altra stagione tra le fila dei molossi. Talvolta, la storia si ripete… speriamo.
Francesco Belsito