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DA ZERO A DIECI: i tuttologi dei social e l’inno della discordia

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La Nocerina saluta i play off con una sconfitta casalinga contro il Cassino, che si giocherà la finale sul campo della Romana. Il match del San Francesco da zero a dieci!

ZERO a post e commenti social sulla Nocerina che si affollano dalle ore 18 di domenica scorsa. Da chi grida al complotto, a chi attacca indiscriminatamente chiunque e qualunque cosa, senza dimenticare i tifosi di altre squadre che invece di godersi i propri successi o guardare alle retrocessioni di casa propria continuano a seguire le vicende rossonere con un impegno che meriterebbe un premio Oscar. Non ci soffermiamo su difese d’ufficio a tesserati, fatte con profili fake o di familiari; una tiratina di orecchie, invece, ai canali ufficiali del Cassino: la goliardia è assolutamente bene accetta tra tifosi, ma non su una pagina riconducibile alla società.
Voto bassissimo anche a chi ha avuto la brillante idea di riproporre, a inizio gara, l’inno rossonero tanto bello e coinvolgente quanto tremendamente sfortunato proprio nei momenti cruciali delle varie stagioni in cui è stato proposto.

UNO
il chiosco del bar presente in tribuna misteriosamente chiuso domenica scorsa. Una brutta mazzata per i sostenitori presenti, che viste le alte temperature si sarebbero ristorati volentieri con acqua e bibite fresche. Pare che lo stop alla vendita sia da imputare a problemi burocratici: senza addentrarci in dinamiche particolari, diciamo solo che un pizzico di preavviso sarebbe stato necessario.

DUE le reazioni mostrate dal pubblico molosso a fine gara. Alcuni, soprattutto tra tribuna e distinti, hanno fischiato sonoramente per la pessima prestazione o comunque per l’amarezza di aver perso l’occasione di giocare la finale contro la Romana. Altri hanno invece applaudito calciatori e staff tecnico per l’ottimo girone di ritorno e per impegno e attaccamento alla maglia mostrati da gennaio a maggio. Non è facile tracciare un bilancio di questa stagione e i tifosi sono giustamente spaccati sull’argomento.

TRE gli incroci stagionali tra Nocerina e Cassino considerando sia il campionato che i play off. I rossoneri hanno raccolto appena un punto, senza mai riuscire a segnare. Il 3-5-2 di Imperio Carcione, fatto di pressing alto e ripartenza dal basso (quando possibile) ha messo letteralmente in crisi la squadra di Nappi, soprattutto nella gara di due giorni fa in cui è riuscita a calciare una sola volta nello specchio della porta al minuto 95!
Tre sono stati i cambi di modulo operati dal tecnico rossonero, partito dal 4-3-3 e passato prima al 4-2-3-1, poi ad un 3-3-4 estremamente offensivo, dopo che Rossi aveva chiesto il cambio causa crampi. Bocciata l’ipotesi di inserire Esposito e mantenere invariato l’assetto tattico, Nappi ha lanciato nella mischia Citarella per “dare qualità in mediana” stravolgendo la sua squadra e affidandosi a Dorato come braccetto in difesa e a Liurni e Guida a ricoprire le due corsie laterali.

QUATTRO il voto in pagella ad Alessio Petti, peggiore in campo insieme a Guida. Il difensore centrale imolese arrivato per garantire esperienza al reparto arretrato, forte dei tanti campionati di serie D vinti, ha deluso fin dalle prime gare giocate. Dopo un lungo periodo trascorso in panchina, nel quale insieme a Garofalo è diventato uno dei leader del gruppo, è stato rispolverato nelle ultime gare. Se a Trastevere aveva raggiunto la sufficienza, contro il Cassino è stato disastroso. Il goffo errore che ha portato al gol di Abreu e una serie di giocate che hanno favorito gli avversari, non hanno convinto Nappi a lasciarlo negli spogliatoi: Crasta, fuori per via di un virus intestinale che lo ha colpito a metà settimana, evidentemente non aveva nelle gambe nemmeno 45 minuti (o 75 se si considerano gli eventuali supplementari)!

CINQUE i cambi operati da Nappi rispetto all’ultima di campionato contro l’Ischia. Per svariate motivazioni (acciacchi, condizione fisica non accettabile o semplice scelta tecnica) sono rimasti fuori dai titolari Crasta, Vecchione, Carotenuto, Citarella e Liurni a vantaggio di Petti, Giacinti, Maimone, Rossi e Maccari. Una scelta, quella operata dal trainer romano, che si è rivelata del tutto sbagliata, analizzando il risultato e soprattutto la prestazione. Un rischio, in una semifinale play off, far debuttare due calciatori dal primo minuto; un azzardo affidare la corsia destra a due ragazzini del 2005, che insieme non avevano collezionato 500 minuti (non è un caso se il Cassino, soprattutto nel primo tempo, ha presidiato essenzialmente quella corsia); un lusso che evidentemente Nappi non poteva permettersi lasciar fuori lo “stanco” Carotenuto, dopo che è stato l’uomo della scossa nel tanto decantato girone di ritorno. La “scusa” di ragionare nell’ottica dei centoventi minuti dimostra una mentalità che non si sposa con quella di una società partita con l’obiettivo di lottare per la vittoria del campionato e che aveva l’obbligo di centrare almeno la finale dei play off.

SEI alla prestazione di Dorato e Maccari: non vogliamo smentire quanto scritto nel punto precedente, ma premiamo l’impegno e la malizia dei due giovanissimi calciatori molossi, che si sono fatti apprezzare decisamente di più rispetto a compagni più blasonati (e pagati). Il primo non è una sorpresa assoluta, visto che quando chiamato in causa ha sempre risposto presente; il secondo, lanciato in maniera quasi inaspettata come titolare, ha fatto quello che poteva, cercando anche giocate ambiziose quando possibile. L’ulteriore conferma che il voto agli under rossoneri è decisamente alto a maggior ragione se pensiamo a Fantoni, di nuovo il migliore in campo e decisamente pronto per essere protagonista in categorie superiori.

SETTE le apparizioni  come ospite o come aiuto regista di Matteo Manzo alla nostra trasmissione del venerdì. Solitamente telegrafico e (abbastanza) pacato, nell’ultima puntata si è lasciato andare ad uno sfogo anche piuttosto duro nei confronti dell’allenatore (non che con Esposito fosse stato più morbido), oltre a deliziare il pubblico a casa con percentuali assolutamente da rivedere. Bravo Matteo, apprezziamo la tua spontaneità e la genuinità delle tue affermazioni!

OTTO, per non fargli montare troppo la testa, ai ragazzi del Tatan Tatan Club che ieri hanno portato a termine l’ultima puntata della stagione. Francesco Buffardi, Francesco Ponticelli, Vincenzo Petrosino, Carlo D’Agosto, Gianluca Tortora, Vincenzo Gaudio e Alessia Orefice hanno intrattenuto i tifosi per tutti (o quasi) i lunedì, cercando di affrontare le tematiche di casa Nocerina col sorriso e coinvolgendo tanti sostenitori molossi che sono stati spesso e volentieri ospiti negli studi virtuali. Esperimento decisamente riuscito, fiducia riposta nelle mani giuste e appuntamento al prossimo campionato, senza però dimenticare che la nostra testata sarà attiva a 360 gradi anche nel periodo estivo.

NOVE, il finto nove, il vice del nove, i nove praticamente non pervenuti. Potremmo andare avanti all’infinito per affrontare il tema del centravanti. Partendo dai già dimenticati Piccioni e Parravicini, passando al mancato intervento sul mercato di gennaio per assicurarsi un bomber di scorta, chiudendo con chi, insieme a Carotenuto, è stato il vero crack del girone di ritorno: Federico Cardella coi suoi 11 gol ha contribuito in maniera decisiva alla scalata dei rossoneri chiusa col secondo posto strappato all’Ischia all’ultima giornata. Nelle ultime settimane è stato costretto a convivere con un fastidio al polpaccio che ne ha condizionato inevitabilmente le prestazioni, specie nella semifinale col Cassino in cui è stato annullato dai tre difensori e avversari e non è riuscito a incidere, anche complice la scarsa assistenza dei compagni. Il 30 maggio sarà premiato dai colleghi di OverTime come bomber più prolifico tra le compagini campane di quarta serie.

DIECI, ancora una volta, al colpo d’occhio offerto dal San Francesco. Oltre 4mila spettatori hanno incitato i propri beniamini nell’arco dei novanta minuti, colorando il San Francesco come nei tempi migliori. Non ci stancheremo mai di sottolineare la presenza fissa di donne e bambini allo stadio, per una passione che si è riaccesa in maniera significativa anche nelle giovani generazioni. La vittoria più grande della società molossa, che rappresenta una base più che solida per ripartire e pianificare un futuro che sia più roseo e ricco di successi.

Valerio D’Amico

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