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DA ZERO A DIECI: l’uomo dai nove campionati vinti e le apparizioni mistiche al San Francesco

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Al San Francesco inizia con una vittoria per tre a uno sul Costa d’Amalfi la nuova stagione della Nocerina. Il derby visto da zero a dieci!

ZERO, come l’anno. Si parte “nuovamente” con le gare ufficiali dei molossi. Nuovo quadro societario, nuovo o semi nuovo, ovvero “usato garantito” il quadro dirigenziale, staff tecnico rivoluzionato. Il condimento giusto per ritrovarci al San Francesco per la solita “nuova avventura” che dal 1910 caratterizza la passione rossonera. Cambiate e migliorate tante cose, che magari impareremo ad apprezzare strada facendo, alcune ancora da registrare al meglio. Qualche dettaglio può sfuggire, ma siamo sicuri che la cura e la passione di chi si adopera per il bilocolore non lascerà nulla al caso e saprà far tesoro di qualche segnalazione avuta ieri, al battesimo stagionale.

UNO, l’uomo ovunque a lavoro per cercare di far partire al meglio la macchina, a dire il vero un po’ farraginosa, della Nocerina. Prima, molto prima, durante e dopo, molto dopo, lo vedi ovunque, la domenica, a dar disposizioni, ma molto spesso a rattoppare alla meglio, in prima persona, le falle che si presentano. Peccato che come cantano i Pooh, sono “Uomini Soli”.

DUE le volte che la Nocerina e la neo promossa Costa d’Amalfi incroceranno gli scarpini nel giro di 14 giorni. Infatti per il debutto casalingo dei costieri, l’avversario al Novi sarà la squadra di Novelli. Due partite diametralmente opposte, con stimoli e interessi differenti. Speriamo che per il 15 settembre al Novi ci possa essere una massiccia presenza di pubblico rossonero.

TRE I gol messi a segno dalla Nocerina alla prima gara ufficiale della stagione. Una partita non certamente brillante. Il caldo, la fase di preparazione e la famosa amalgama che si perfezionerà sempre più, fanno ben sperare il pubblico rossonero. Quel che contava è stato fatto, mettere minuti nelle gambe e nella testa i dettami del tecnico. Infine il risultato, che è arrivato con una prestazione comunque convincente e di dominio assoluto sull’avversario. Quasi mai pericolosi gli ospiti, che però sono andati a rete nelle prima e forse unica occasione concessa. Un campanello d’allarme che ha già messo in moto il sinistro di Agostino Garofalo, ingaggiato a tutto tondo per la settimana di lavoro che verrà. I suoi lanci serviranno ad allenare sia i difensori che gli attaccanti.

QUATTRO il numero di maglia di Sante Giacinti e di Rosario De Sio. Domenica avversari, anche se non in campo contemporaneamente, ma solitamente grandi amici. Infatti molto spesso i due vengono immortalati insieme nella splendida costiera amalfitana.

CINQUE almeno, le apparizioni di questa lunga e calde estate rossonera. L’ultima in ordine di tempo ha visto alcuni “fedeli” suggestionati dalla figura mistica di Jacopo Dezi, in tribuna ieri al San Francesco. Raggiunto telefonicamente il calciatore ex Napoli ha riferito di trovarsi in Veneto. Probabilmente il caldo ha prodotto suggestioni visive in tribuna. Magari il calciatore tra qualche giorno lo vedremo realmente a Nocera, solo allora saranno consentite le processioni.

SEI, ma anche più, al debutto al San Francesco del giovane arbitro Marco Burattini della sezione di Roma1. Partita semplice, ma il fischietto romano, a discapito del suo cognome, non è venuto a Nocera per fare la comparsa. Speriamo che questa stagione sia meno difficile per gli uomini dell’AIA, che è in costante difficoltà, per la carenza di risorse umane. Meno fantocci e più Burattini, per non dare alibi a nessuno, sugli esiti stagionali disastrosi o meno delle varie compagini.

SETTE è il numero di maglia del giovane Gabriel Ionieno. Il classe 2007 del Costa D’Amalfi, ieri il più giovane in campo, ha disputato una buona gara. Da una sua bella intuizione è nato il cross per il momentaneo pareggio costiero ad opera di Vincenzo Maione. In bocca al lupo.

OTTO settembre, inizia il campionato. Per la Nocerina sarà un’altra stagione per tentar di portarci via da questa “assurda” categoria. A differenza dello scorso campionato c’è meno entusiasmo per le vie cittadine. Forse mancano i comizi fuori ai ritrovi rossoneri di alcuni ex soci. O forse la scottatura presa la scorsa estate, dove ad agosto avevamo una Ferrari e a novembre l’avevamo già portata a rottamare, ha dato modo alla piazza di evitare facili entusiasmi. Ma di vero c’è che il girone H, a confronto con quello laziale-sardo è ritenuto più ostico, sotto tutti i punti di vista. La formazione è di tutto rispetto. Per chi scrive, ampiamente più forte ad agosto, rispetto a dodici mesi or sono. Ma ad agosto vincono tutti, serve arrivare alla fine su in cima e le potenzialità ci sono tutte, per ben figurare in questa stagione e perché no, anche per sognare.

NOVE appena, i campionati vinti da Cosimo D’Eboli. “Fusse che fusse la vorta bbona” per arrivare in doppia cifra? Noi possiamo solamente augurarcelo. La mano del direttore tecnico rossonero si è già vista, sia in fase di costruzione della rosa, ma anche per scelte in corso d’opera, con i saluti per chi non è ritenuto idoneo al progetto. Non si vince solo con le “figurine” lo abbiamo detto tante volte, lo scorso anno è mancata una figura come quella che “Cocchino” incarna da sempre. L’uomo in grado di guardare oltre il terreno di gioco, di capire prima degli altri cosa fare e come. Direttore portaci dove sai tu!

DIECI già i campionati disputati senza professionismo. Siamo alla soglia dell’undicesimo. Uno scotto troppo pesante per una piazza calorosa come quella rossonera. Le ragioni di questa défaillance sono molteplici. Purtroppo il tifoso medio ha memoria corta ed ancora oggi santifica chi ci ha relegato nell’anonimato calcistico, dopo aver mortificato a livello mondiale il nome delle due Città. E dopo anni di presidenze a dir poco inadeguate, punta costantemente il dito contro l’attuale proprietà, che sta cercando di farci risalire la china. Di sicuro gli attuali “gestori del vapore” non sono infallibili, gli errori ci sono e ci saranno, ma partire con preconcetti nei confronti di imprenditori locali è deleterio. Prima di puntare al professionismo, un buon bagno d’umiltà e una crescita globale non farebbe male a nessuno, stampa compresa.

Francesco Cuomo

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