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TRIPLICE FISCHIO: la prima di Manneh e il rigore che taglia le gambe

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La Nocerina sbatte contro l’Ischia e termina la sua avventura in Coppa Italia di serie D. I molossi chiudono il primo tempo in vantaggio grazie alla rete di Ferrari, ma nella ripresa subiscono il ritorno dell’Ischia con la doppietta di Favetta che resiste fino al triplice fischio dell’arbitro, che consegna agli isolani il passaggio ai sedicesimi.

IL PROTAGONISTA. La gara contro l’Ischia segna l’esordio con la maglia della Nocerina di diversi calciatori. Fra i tanti, quello che suscitava maggior interesse era Kalifa Manneh. Il numero 7 molosso inizia in sordina, ma col passare dei minuti prende coraggio e sfodera delle giocate che fanno ben sperare per il futuro. Giocatore lesto nei movimenti e bravo a saltare l’uomo, dotato di un’ottima accelerazione che sicuramente si ritaglierà il suo spazio nelle gerarchie di Novelli, magari col compito di essere decisivo nella seconda porzione di gara.

IL MOMENTO CHIAVE. L’Ischia conduce 1-2 sulla Nocerina e mancano quattro minuti al triplice fischio, quando Marquez viene atterrato in area di rigore. L’arbitro assegna il penalty alla Nocerina ed espelle per doppia ammonizione Chiariello. I molossi hanno la possibilità di pareggiare e trascinare la gara ai rigori, ma l’attaccante argentino, incaricatosi della battuta del penalty, si lascia ipnotizzare dal portiere avversario che è lesto anche ad opporsi alla ribattuta. Svaniscono, di fatto, le speranze di rimonta dei molossi che salutano così la Coppa Italia. Coraggio Facu, il regalo di compleanno è solo rimandato di qualche giorno! 

DIETRO LA LAVAGNA. Corre il minuto 36′ del primo tempo quando Grandis, nel tentare di recuperare la palla, viene ostacolato dal direttore di gara. Quest’ultimo, andando contro il regolamento e forse spinto dalle vibranti proteste del centrocampista molosso, ferma l’azione e cosa fa? Decide di far ripartire l’azione dall’inizio, ossia consegnando personalmente la sfera al portiere ischitano. Decisione non regolamentata da alcuna norma. Stiamo parlando di un campionato di serie D, ma ciò che ha deciso l’arbitro va ben oltre il dilettantismo. In generale, la conduzione di gara del signor Scarpati di Formia non è stata puntuale fino al triplice fischio finale.  

Nello Marmo

 

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