La bomba Nocerina è esplosa, caro Cocchino ora devi intervenire!











Sono bastate tre partite senza vincere per far esplodere in casa Nocerina una bomba talmente potente che nemmeno l’artificiere più esperto potrebbe disinnescare senza ricorrere a provvedimenti drastici ed immediati.
Non parliamo della dura ma civilissima contestazione dei tifosi, che hanno subissato di fischi squadra e staff tecnico al termine del deludente pareggio di questo pomeriggio contro il Fasano; chi paga il biglietto ha tutto il diritto di esprimere la propria idea e di dissentire se non gradisce lo spettacolo a cui ha assistito. Neppure di alcuni commenti fuori luogo apparsi nelle ultime settimane sui social. Di quelli si è ampiamente discusso, ma certamente il destino di una squadra di calcio non può dipendere da parole o frasi pronunciate dalla gente.
Occorre analizzare con attenzione cosa sta succedendo nelle segrete stanze di uno spogliatoio dove qualcosa si è rotto e il rumore ha stordito i timpani di due intere città.
I protagonisti, purtroppo in negativo, sono i due UOMINI presentati in pompa magna da D’Eboli ad inizio stagione: Raffaele Novelli, allenatore e Stefano D’Agostino capitano, trascinatore, ciliegina sulla torta.
Il carattere in maiuscolo utilizzato qualche riga sopra non è casuale, ma richiama il mantra pronunciato a più riprese dal direttore sportivo rossonero da giugno fino a oggi. “Prima uomini, poi calciatori o allenatori”. Qualcosa, evidentemente, deve essere andato storto se poco dopo le 20 siamo stati costretti a leggere un post social scritto da D’Agostino per rispondere alle dichiarazioni rilasciate dal “suo” allenatore nel post Nocerina-Fasano, gara nella quale il calciatore in maglia dieci è stato escluso per scelta tecnica, “perché non si è impegnato come mi sarei aspettato” ha ribadito Novelli.
I panni sporchi si lavano in famiglia, ma evidentemente la Nocerina non lo è più per D’Agostino. E da buon padre di famiglia D’Eboli deve prenderne atto immediatamente e correre ai ripari, per evitare che la situazione possa precipitare ulteriormente.
Tra le valutazioni che spettano in questo delicato momento al navigato dirigente ebolitano ne esistono, ovviamente, numerose che riguardano anche questioni di campo.
Il primo campanello d’allarme era suonato già nel secondo tempo della gara casalinga col Gravina, con la pessima gestione del doppio vantaggio con superiorità numerica e il rischio concreto di non portare a casa i tre punti. Tralasciando la gara sul campaccio di Ischia e il big match col Casarano, ad Acerra l’approccio è stato pessimo e solo una reazione di nervi (unita ad un paio di infantili errori dell’avversario) aveva permesso la rimonta. Le due sconfitte contro Martina e Palmese hanno palesato più di qualche limite soprattutto nella fase difensiva e nella lettura della partita, che si sono certificati anche nel pareggio odierno col Fasano dove, nella peggior versione stagionale della Nocerina, è mancato anche qualcosa in attacco, soprattutto nel secondo tempo dove un’occasione di Vono, un colpo di testa di Fraraccio e una mischia nel finale con tapin di Provenzano non possono soddisfare Novelli, che comunque non è esente da responsabilità.
L’esclusione di D’Agostino, polemiche a parte, rappresenta il fallimento di un’idea di gioco; i cambi sono apparsi tardivi e non incisivi, così come la scelta di bloccare il riscaldamento delle altre riserve dopo l’ingresso di Giacinti in luogo di Cristiani. Perché una squadra che pareggia contro un modesto Fasano non può permettersi i due attaccanti in contemporanea? Perché Manneh, elogiato spesso e volentieri da D’Eboli per le sue qualità, non fa parte del piano tattico e non può essere utile nemmeno negli scampoli finali di una partita da dover vincere a tutti i costi?
L’esasperazione per il famoso gioco dal basso ha mandato spesso e volentieri in tilt anche i difensori centrali e alcuni errori nascono proprio dalla necessità di non dover spazzar via la palla. Restando in tema di gioco il copione tattico è stato chiaro: nel primo tempo palla lunga su Ferrari, nel secondo per la giocata esterna di Faiello (e allora perché non schierare le due punte in contemporanea?).
Provenzano è un altro grosso enigma, visto che dopo l’exploit iniziale contro il Costa d’Amalfi si è smarrito e neppure oggi, nonostante un generoso Cristiani e il solito sontuoso Gerbaudo, è riuscito a dare qualità alla manovra puntualmente rallentata con passaggi all’indietro o palla tenuta troppo tra i piedi.
La situazione è ovviamente sotto osservazione di D’Eboli, che è certamente l’uomo ideale per intervenire: il campionato è ancora lungo ma per riprendere la marcia verso la vetta della classifica serve una sterzata, a prescindere dalle mosse di mercato che non tarderanno ad arrivare. E allora fiducia massima nel direttore perché, non lo dimentichiamo mai: la Nocerina è forte e, con i dovuti correttivi, ha tutte le carte in regola per lottare con le corazzate pugliesi per la vittoria del campionato.