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La Nocerina sogna di prendersi la rivincita

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NOCERA INFERIORE. La prima vittoria in terza serie contro la squadra che otto anni la buttò fuori dalla terza serie ? Sarebbe il sogno della Nocerina, che però sa benissimo di andar incontro ad un derby difficile, sul campo di un Benevento abituato a recitare da protagonista. Ma c’è il ricordo antico che mette nuove smanie, infonde nuovi stimoli. Un ricordo di un incredibile playout, giocato tre volte e non due. Domenica 19 maggio 2002: Nocerina-Benevento è sospesa sullo zero a zero, a pochi minuti dal termine, per campo impraticabile. Partita da recuperare, epilogo incredibile, che mette a repentaglio la carriera di un giovane arbitro, il fiorentino Rocchi (non sará così), che nelle foto dell’epoca è immortalato sotto l’ombrello dell’avvocato Eduardo Chiacchio, che in quelle fasi ovviamente si batteva per la sospensione della partita. Ma non servì a niente l’opera di Chiacchio. Sul campo, bagnato o asciutto che fosse, quella Nocerina allenata da Virdis era davvero inguardabile: andò a perdere la partita di recupero, sempre al San Francesco, giocata mercoledì 29 maggio: gol giallorosso di Sossio Aruta, beffardo e mortale, arrivò giusto al novantesimo, per la felicitá della strana coppia quel giorno in panca sannita, composta da Santin e Fiorucci. Partendo dal peggior piazzamento di campionato, alla Nocerina non servì la vittoria per 1-0 al ritorno, gol di Emilio Belmonte al Santa Colomba. Da quel 2 giugno 2002, tutto si è trasformato. La Nocerina gambardelliana non riuscì mai più a riprendersi la vecchia C1, seguirono anni caratterizzati dal narcisismo di Capuano, dal calcio pane e salame di Ussia, da stagioni che lentamente, errore dopo errore, portarono il rossonero ad un colore in vigore tra i dilettanti. Poi le recenti e positive svolte, note a tutti, dell’era Citarella. Ora torna l’appuntamento col Benevento, dopo otto anni e qualche mese di attesa. Gaetano Auteri prepara la squadra con gli ultimi allenamenti sul campo in erba sintetica di Pucciano, essendoci semina per il San Francesco. Auteri riempie di ” bravo ” il nigeriano Babatunde nelle esercitazioni tattiche. Baba da poco fa lo stesso lavoro dei compagni, recupero avvenuto ma c’è bisogno di un po’ di tempo per poterlo potenzialmente vedere all’opera. Auteri, restando in tema d’attacco, in realtá pensa a riproporre Cavallaro nell’undici di partenza fin dal Santa Colomba. I fantasisti di otto anni fa, Campo e Giacchino, si rivelarono innocui e senza attributi. Il capitano siciliano di oggi, invece, ha ben altri colpi: Benevento è l’occasione buona per spararli.


fonte: Marco Mattiello, La Città

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