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CALCIOSCOMMESSE. Nocerina, cauto pessimismo

Giovedì trentuno maggio duemila dodici doveva essere l’inizio della fine per il mondo del calcio, un vero e proprio terremoto pronto scuoterlo dall’interno. Trepidante l’attesa al Foro Italico e non solo, giornali, tv, siti web, il mondo dell’informazione in genere ma soprattutto i semplici tifosi  si attendevano da Stefano Palazzi il tanto pubblicizzato repulisti. Si invocavano pene esemplari che avrebbero dovuto sradicare il marcio dal mondo del calcio. Parole ripetute più e più volte avvalorate poi dagli arresti nelle ore precedenti la prima giornata del processo e addirittura dalle perquisizioni nel ritiro della Nazionale di Prandelli. Peccato che siano rimaste soltanto belle parole e fu così che come spesso, quasi sempre a dire la verità, accade nel nostro paese la montagna partorì il topolino.  

Del resto, a pensarci bene, ma cosa potevamo mai aspettarci se persone con condanne pendenti e o precedenti “pericolosi” siedono in Parlamento ed addirittura si fregiano del titolo di “onorevoli”?. Un colpo di spugna e via, non è la prima volta e purtroppo, lo scriviamo con tristezza, non sarà l’ultima. Mesi e mesi di indagini, di avvocati, di soldi anche pubblici sperperati per arrivare a cosa? Patteggiamenti con sentenze per chi ha collaborato che sfiorano il ridicolo e soprattutto ledono l’immagine che la FIGC vuole dare allo sport più in voga della nazione. A rimetterci come sempre è la gente comune, i semplici tifosi quelli che ieri più di tutti ne sono usciti con le ossa rotte in una giornata in cui gli umori si sono alternati a seconda della posizione geografica e della squadra del cuore ma che a fine processo sono stati accomunati da un unico sentimento: lo sdegno per il delitto che si era consumato nelle stanze del  Foro Italico. “S’è schiattat o’ pallon!”  e questa volta non ci sarà Nazionale che tenga. L’impressione è che lo scollamento tra le istituzioni, chi dovrebbe difendere gli onesti e punire i malfattori, e la marea di appassionati è ormai sempre più netto. Una tristezza e uno scoramento infinito se ci ferma per un attimo a pensare che tra di loro, soprattutto tra i tanto vituperati ultras, c’è gente che per questo sport fa sacrifici enormi per seguire la propria squadra in ogni dove, mettendo da parte gli affetti e l’economia familiare, duramente provata negli ultimi anni. Ma tanto chi vuoi che se ne freghi? Nonostante tutto, duramente provati dallo scempio che si è consumato al Foro Italico, mentre scriviamo è forte la voglia di sperare che non possa finire tutto clamorosamente in una bolla di sapone. Non è possibile, non possiamo crederci. E allora le telefonate si sprecano, cerchiamo di informarci il più possibile, di capire. Razionalizzare è l’unica soluzione in questi casi e ragionandoci su siamo portati a credere che nonostante tutto una flebile speranza, in una giustizia, apparentemente al momento poco giusta, c’è. I tesserati che ieri hanno patteggiato, rappresentano solo una minima parte, infatti su 61 indagati sono appena 16, che hanno tirato in ballo di conseguenza le rispettive società, 7 per l’appunto su 22 inquisite per cui il giudizio non può considerarsi ancora definitivo. Prendiamo ad esempio il Grosseto. I biancorossi non sono ancora fuori dai giochi: ieri si sono visti attribuire un -6 in classifica e 40.000 euro di ammenda da scontare nel prossimo campionato, ma a breve saranno nuovamente sul banco degli imputati, quando verrà discussa la posizione del DS Iaconi  e quella di Turati, che arrestato su ordine della Procura di Cremona e successivamente scarcerato, ha rilasciato dichiarazioni pesanti che tireranno di nuovo dentro sia il DS che la stessa società. Il Grosseto non è l’unico ad essere in questa situazione. Certo, dopo le stranezze di ieri, non regna l’ottimismo e non vogliamo illudere nessuno, ma alla luce delle tante situazioni poco chiare ancora da definire, non si può mollare la presa proprio adesso. Ieri è stato scritto solo il primo capitolo, di un lungo procedimento, che porterà con se sicuramente altri gradi di giudizio. Ci attende un’estate lunga e sofferta, pronti a mettere in gioco il vostro fegato?


Francesco Cuomo, ForzaNocerina.it

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