NOCERINA: Auteri, quale futuro?










Smaltito il rammarico dell’eliminazione dalla corsa per la serie B e passate 48 ore dalla sconfitta del “Francioni” che vede il Latina andare in finale e la Nocerina tornare a casa con la stagione che termina nell’agro Pontino, una disamina delle tre stagioni passate da Auteri alla guida della Nocerina è un atto dovuto. Sia per l’allenatore, che tanto bene ha fatto in questo triennio, sia alla piazza che si è spaccata sulla volontà o meno di rivederlo in panca per la prossima stagione. Tralasciando ovviamente, cosa di non poco conto, quelle che saranno le volontà e gli obiettivi della società targata Citarella nell’immediato futuro, passiamo in rassegna in ordine cronologico questi tre anni. Gaetano Auteri arriva nelle due Nocera nell’estate del 2010 dopo l’esperienza di Catanzaro, dopo aver portato una squadra allo sbando dal punto di vista economico in finale play off di seconda divisione, persa contro la corazzata Atletico Roma. È un tecnico vincente Auteri e la piazza lo sa. Arriva per guidare la Nocerina in seconda divisione e i tifosi della Nocerina lo ergono a “garante” della qualità della stagione che sta per iniziare. Il tecnico, con il direttore sportivo Pastore allestisce una formazione in grado di ben figurare in seconda divisione, ma la sorpresa è lì dietro l’angolo. La Nocerina viene ammessa al campionato di prima divisione. La squadra con qualche acquisto di primo piano come Gori, De Liguori e Castaldo e con i successivi arrivi di Di Maio prima e Negro poi è pronta per affrontare un buon campionato. Ma quello non sarà solo un buon campionato, quello sarà il campionato. Si parte a fari spenti e dopo qualche incertezza iniziale si inizia a sciorinare un gran bel calcio, il migliore della categoria, con una squadra che giornata dopo giornata prende consapevolezza dei propri mezzi. È una squadra imbattibile la Nocerina di Gaetano Auteri con partite che rimarranno nella mente e nel cuore dei tanti tifosi rossoneri che hanno la fortuna di assistere a quello spettacolo. La “notte magica” di Roma contro l’Atletico, squadra imbattuta ed inviolata fino all’arrivo della Nocerina che trionfa per 3 a 2, è solo l’inizio della cavalcata. Vengono spazzate via corazzate come Cosenza, Taranto, Ternana, si ritorna alla vittoria nei derby come quello di Cava de’ Tirreni e poi il Foggia dei tanti ragazzini terribili, tutti approdati in categorie importanti. Quella al San Francesco contro i “satanelli” di Zeman è una partita da mostrare in ogni scuola calcio per far comprendere ai ragazzi il gioco del pallone. Ed è proprio contro il Foggia, questa volta allo “Zaccheria” che si festeggia. Il 23 aprile del 2011 rimarrà una data indelebile nella storia della Nocerina che ritorna in cadetteria dopo 33. Anche in serie B la Nocerina gioca un buon calcio. Ma paga qualche debito di riconoscenza di troppo verso i protagonisti della fantastica cavalcata. Il mercato estivo non è entusiasmante, arriva qualche giovane di belle speranze come Farias, bello da vedere, decisivo a tratti ma forse troppo discontinuo e qualche big come Plasmati che non darà mai la mano sperata, passando per gli ectoplasmici Suarino, Nitride, Donnarumma, Caturano e Alcibiade. Gioca bene la Nocerina, ma di punti ne fa pochi. Fragile in difesa e poco concreta in attacco la squadra arranca fino alla fine del girone d’andata. Il mercato di riparazione è un po’ confusionario. Proprio durante le operazioni di “rinforzo” Auteri, visto anche il rapporto logoro con il DS Pastore, viene esonerato ed al suo posto viene chiamato Campilongo. La lontananza del tecnico siciliano dalla sua Nocerina dura solo due settimane. Via Pastore dentro Pitino ed Auteri che si occupano delle ultime fasi del mercato. Nel frattempo Gori non è più il portiere della Nocerina, al suo posto Russo, promosso titolare, lo fa rimpiangere e non poco. Via molti pezzi della fantastica cavalcata. Arrivano tanti “colossi” dai piedi d’argilla come Pagano e Parola, mai realmente utili alla causa. Mingazzini e Rea utili a fasi alterne, quando il fisico li accompagna e Figliomeni, quello più incisivo. Arrivano anche Roberto Merino, Lorenzo Laverone e Emanuele Concetti e lì si che c’è del materiale su cui lavorare. Viene fuori anche una lettera, scritta non si sa bene da chi, sul cui contenuto non ci mettiamo la mano sul fuoco ma che spiega un po’ la travagliata stagione di B vissuta dalla Nocerina fino a quel momento. È il campionato dei quattro messi senza uno straccio di risultati positivi, del vorrei ma non posso, la situazione è compromessa ma nonostante tutto i rossoneri non mollano, la retrocessione arriva solo all’ultima giornata all’Adriatico di Pescara dove questa volta, a dimostrazione se ce ne fosse ancora bisogno che il calcio è una ruota, Zeman festeggia la promozione in serie A. Inizia l’estate. Il processo sul “calcio scommesse” manda in carcere qualche giocatore, qualche dirigente e qualche faccendiere che orbita intorno al mondo del calcio e per la Nocerina si riapre la speranza di ritornare in cadetteria. Il Grosseto sembra spacciato dalle confessioni dei suoi ex tesserati, si aspetta una notizia che col passare dei giorni sembra materializzarsi sempre di più ed invece come nei più classici dei romanzi gialli, il Grosseto esce pulito come un giglio dalle varie accuse. La serie B la Nocerina la perde una seconda volta, questa volta nell’aula di un tribunale. Si riparte dalla prima divisione, questa volta gli obiettivi sono chiari, si gioca per vincere il campionato sin da subito. Via Castaldo e Catania arrivano Schetter, Evacuo e Mazzeo, i tre con le conferme di Merino e Negro vanno ad approntare il miglior reparto offensivo della categoria e forse anche di qualche compagine della Serie B. Si riparte soprattutto da Auteri. Cosa rara nel calcio riconfermare un allenatore retrocesso, ancor più rara se il tecnico è retrocesso alla guida della Nocerina, ma tanta è la riconoscenza che la società ripone nel tecnico della serie B che non può essere altrimenti. Questa volta è fiducia incondizionata. Sono allenatore e DS, lo stesso Pitino consigliato proprio da Auteri alla società, a costruire la nuova Nocerina. La delusione per il mancato ripescaggio condiziona l’ambiente e se a questo aggiungiamo gli infortuni che si abbattono sulla rosa sin dal ritiro, ne viene fuori un inizio di campionato non proprio esaltante. Sabatino, primo acquisto di stagione si rivela un flop. Il gigante sloveno Andjelkovic non entra mai in condizione, Rizza si infortuna in Coppa Italia e mai più si riprenderà al meglio, Di Maio e De Franco sono logori dalla stagione, Schetter e Mazzeo sottotono sin da subito e Merino abulico e svogliato. In porta Aldegani, salutato al termine della stagione precedente e poi richiamato in tutta fretta. Si rivela una Nocerina più “operaia” che di fino, nonostante le potenzialità. A tirare la carretta sono Garufo, Corapi e Daffara, non propriamente all’altezza dei più blasonati colleghi, con De Liguori e Bruno “costretti” a giocare sempre nonostante qualche guaio fisico di troppo. Si inizia male, si perde e malamente un derby sentito come quello con la Paganese e tante certezze si sbriciolano. Merino rompe con Auteri, De Franco e Di Maio, fedelissimi del tecnico, vengono ceduti dopo prestazioni non certo esaltanti, Negro è solo lontano parente di quello ammirato due stagioni prima, costretto perennemente a convivere con i soliti guai muscolari. Fortunatamente però c’è Evacuo con i suoi goal, vengono fuori i due ragazzini terribili, Baldan e Chiosa, difensori. L’uno proveniente dal Milan, l’altro del Torino consigliati dal responsabile del settore giovanile Pasquale Ussia che diventano punti fermi nell’undici di Auteri. Arriva il mercato di Gennaio, con una Nocerina che stenta a trovare una propria identità. Vanno via Merino e Schetter, arrivano Pepe in attacco, Diagouraga per la retroguardia e De Lucia a difendere i pali. Manca il terzino ma si sa che un Giuliatto è per sempre, ed ecco rispuntare l’esterno ex Lecce e Treviso che però, ospite fisso dell’infermeria rossonera, mai tornerà utile alla causa. Gli esterni in difesa continuano ad essere Garufo e Daffara nel frattempo si è passati dal 3-4-3 al 4-3-3. I problemi fisici continuano però ad attanagliare la Nocerina che quasi mai riuscirà ad esprimersi ad altissimi livelli, Scardina e Diagouraga, arrivati con un curriculum importante accumuleranno ben poche apparizioni. Alla fine del campionato, dopo aver comunque conquistato la vittoria al “Vigorito” di Benevento la Nocerina è quarta. Svanisce il terzo posto a Sorrento, dove una Nocerina imbottita di diffidati si va a giocare l’ultima giornata al piccolo trotto, con la paura evidente degli dei diffidati di cui sopra di perdersi la prima sfida degli spareggi promozione. Il risultato finale è un inappellabile 3 a 0 per i costieri, squadra che grazie a quella vittoria guadagna il penultimo posto ai danni della Carrarese che pareggia in casa con il Latina che grazie a quel punto finisce sopra i molossi. L’epilogo dei play off è storia recente e bruciante. La partita d’andata al San Francesco vede la Nocerina agguerrita, aggressiva ma capace di andare in gol solo su una respinta non brillantissima del portiere Bindi sui piedi di Baldan che rovescia il vantaggio iniziale dei pontini dovuto alla miglior posizione in classifica. 48 ore fa il drammatico epilogo. La Nocerina gioca bene e controlla il risultato. Il Latina dopo averle provate tutte passa in vantaggio a 13 minuti dalla fine con un tiro non irresistibile di Barraco da 35 metri che coglie impreparato De Lucia ed infrange il sogno dei tanti tifosi accorsi al seguito della beneamata. Questo in sintesi rastremata è stato il triennio di Gaetano Auteri alla guida della Nocerina. Un triennio fatto di gioie, rammarichi e qualche dissapore. Un triennio in cui la Nocerina è approdata nel calcio che conta davvero e che ha visto il bel gioco di casa allo stadio San Francesco. Un triennio però in cui mister Auteri ha avuto la possibilità a sua volta di approdare al calcio che conta davvero ed una volta persa la categoria, per meriti ma anche per riconoscenza ha avuto la possibilità di ritornarci da protagonista e da attore principale. Una fortuna che nessun allenatore che prima d’ora aveva guidato i molossi può vantare di aver avuto. Quella di avere a disposizione, soprattutto per il campionato appena terminato, tutto ciò di cui necessitava, senza pressioni della piazza e senza limiti di spesa. E nell’attesa delle parole del presidente Citarella che in questa stagione ha profuso non poche energie per allestire la formazione che l’allenatore voleva una domanda sorge spontanea:”Ma Auteri resta?” E nel caso in cui nella conferenza stampa che si terrà nei prossimi giorni il presidente Citarella dovesse parlare di un ridimensionamento economico visto il prossimo campionato e le modalità che lo contraddistingueranno, il tecnico siciliano ricambierà la fiducia che la piazza e la società hanno riposto in lui anche dopo la retrocessione dalla cadetteria accettando obiettivi per forza di cose diversi? Ai posteri l’ardua sentenza, comunque vada non ci resta che ringraziare mister Auteri per questi tre anni, condottiero di una squadra, soprattutto quella del campionato 2010/2011 che rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi molossi.
Carmine Apicella, ForzaNocerina.it