NOCERINA: Fontana pungola i nuovi arrivi










Un primo round di mercato chiuso, o quasi, con una full immersion nei migliori settori giovanili italiani. Shopping di qualità tra Milan, Atalanta, Parma e, a chiudere, anche Lecce, con i probabili arrivi ufficiali di Carmine Palumbo e Marco Rosafio.
Il primo è un centrocampista classe 1993, centrale di propensione ma adattabile anche a destra: tornerebbe in Campania dopo la parentesi alla Neapolis nel 2011-12, in Seconda Divisione, con 13 presenze; rientrato a Lecce l’estate scorsa, è stato ceduto a gennaio alla Pro Patria dove però non ha trovato spazio. Si dice un gran bene dell’italo-svizzero Rosafio, attaccante esterno classe 1994 reduce da due annate con Primavera e Berretti del Lecce, con una decina di gol al suo attivo.
In attesa di conferme, comunque, il tecnico Gaetano Fontana prova a tracciare un bilancio provvisorio della prima fase di mercato, ostentando comunque un grande equilibrio prima di poter emettere verdetti. «Gli acquisti ufficializzati negli ultimi giorni – spiega il tecnico – provengono da settori giovanili che ci danno garanzia sulla cultura del lavoro. Sono atleti di prospettiva, ma molti di loro si apprestano ad affrontare il primo campionato da professionisti e l’ambiente di lavoro è sicuramente diverso. A partire da una piazza come Nocera, che esige un certo comportamento, ma anche i risultati».
Il gruppo però è ancora folto. Ieri – contando il portiere Russo e il difensore Mastellone alle prese con un allenamento differenziato post-infortunio – Fontana ha lavorato con oltre 30 atleti, con possibilità di corretta gestione «umanamente impossibili, ma abbiamo già compiuto un bel passo avanti rispetto all’inizio, quando c’erano solo ragazzi del settore giovanile ai quali si è aggiunto Rizza. Il lavoro dei primi giorni è servito a capire chi potesse esserci davvero utile».
Due amichevoli ad inizio agosto, la prima giovedì 1 con la Primavera del Palermo a Sturno (Av), la seconda giovedì 8 al San Francesco contro gli svincolati dell’Equipe Campania. In mezzo, la Tim Cup contro il Pordenone, con possibilità di comprendere quante e quali siano le caselle da riempire: «Finora abbiamo fatto una ricerca quasi maniacale sugli under, riuscendo a “pescare” abbastanza bene grazie anche alle conoscenze del direttore Pavarese, che s’è fatto ricevere nei salotti importanti. Ora – ha aggiunto mister Fontana – c’è da valutare quello che abbiamo e, compatibilmente con la forza economica – poca – che abbiamo, cercare qualche elemento di categoria». Il neo-tecnico molosso lavora di cesello nella sua testa, per scolpire al meglio la sua scultura da poter poi presentare per tempo in esposizione dal prossimo 1° settembre.
Già gli ultimissimi acquisti hanno guadagnato un posto di favore, ma l’allenatore tiene a ribadire che «i test veri non sono solo quelli della gara. Non valuto i ragazzi solo sulle indicazioni in partita, ma anche osservando le loro risposte alle sollecitazioni quotidiane, non solo dal punto di vista fisico, tecnico o tattico. L’importante è la qualità dell’impegno che ci mettono. Devono capire – ribadisce Fontana – cosa pretende da loro un allenatore che è stato giocatore prima di loro, che ha avuto una testa in una prima fase della carriera e un’altra completamente diversa nella seconda fase. I risultati si raggiungono solo con la buona qualità di lavoro». E l’idea tattica? «C’è – sorride il trainer rossonero – ma una delle qualità maggiori di un allenatore deve essere proprio quella di saper ritagliare un abito ad immagine e somiglianza di chi lo indossa».
fonte: Giuliano Pisciotta, Il Mattino