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L’EX ROBERTO CHIANCONE: “Forza Nocerina, torna a stupire!”

Il suo nome è leggenda, entrato, come nessuno mai, di diritto nell’ ultracentenaria storia del club molosso, con oltre 263 presenze all’attivo da giocatore, e due esperienze diverse da allenatore: insomma, una vita quasi esclusivamente in rossonero per lui, nativo di Salerno, ma nocerino d’adozione. E’ Roberto Chiancone, bandiera di un passato quasi sbiadito dal ticchettio delle lancette, come una foto d’altri tempi, ma sempre ben fisso, tuttora, nelle menti dei tifosi, e legato indissolubilmente ad una cavalcata storica, quella della B del ’78, che portò la Nocerina nell’olimpo del calcio in bianco e nero. Un arrivo in punta di piedi all’età di tredici anni, con un ruolo di primo piano nel settore giovanile, prima dell’esordio con i “grandi” di allora, dopo appena tre stagioni: “Anni eccezionali, che annovero tra i ricordi più belli della mia vita” commenta l’ex tecnico di Andria, Martina e Battipagliese “grazie alla Nocerina ho esordito nel grande calcio ed è ai colori rossoneri che sono legate le mie più grandi soddisfazione da calciatore”.

La stagione ’77-’78, ironia della sorte, fu l’ultima con un format che prevedeva un unico campionato di Serie C. Adesso, dopo quasi 35 anni, si ritorna al passato. Un suo parere in merito?

“Credo che la ristrutturazione dei campionati di terza divisione fosse un passo quasi obbligato, perchè i costi di gestione sono lievitati tanto rispetto al passato. Mi auguro che da questa riforma venga fuori una Lega Pro diversa. Sui campi dell’ex serie C sono nati e cresciuti calciatori importanti, alcuni sono arrivati addirittura a vestire la maglia della Nazionale, oggi purtroppo in nome del dio denaro molti aspetti, allora importanti, sono passati in secondo piano. Basta saper dare quattro calci ad un pallone e magari avere alle spalle un settore giovanile importante o un procuratore capace che ti ritrovi titolare in formazioni di Prima Divisione. Ai miei tempi dovevi sudare per conquistarti il posto e sudare ancora di più per tenertelo stretto”. 

Ci sembra di capire che le nuove norme sui contributi erogati dalla Lega alle società che fanno largo utilizzo di giovani non la trovano d’accordo. 

“Allo stato attuale sono davvero pochi i giovani che possono essere considerati pronti per giocare in questa categoria. Il rapporto è molto molto basso e  i club di A e di B se hanno la fortuna di avere tra le loro fila un ragazzo che può fare la differenza credo che difficilmente lo diano in prestito. Non sono convinto che questa sia la strada giusta da seguire per la valorizzazione  dei giovani”. 

Stesso discorso per gli allenatori?

” Quest’anno è tutto facile, non si retrocede e si può osare anche in panchina. Tanti allenatori alla prima esperienza, sono stati lanciati nella mischia senza alcun criterio. Così si finisce per danneggiare i giocatori stessi”. 

Domenica Lei era presente al San Francesco ed ha avuto modo di osservare da vicino la sua Nocerina, che come tante altre società quest’anno ha sposato la linea della ristrettezza economica. Che impressione le hanno fatto i molossi?

“Mi ha impressionato. Squadra giovane, votata all’attacco, che non molla mai. A mio modo di vedere c’è magari da lavorare maggiormente sul giro palla ma siamo appena all’inizio e nonostante un’estate difficile alle e una squadra costruita in fretta e furia i rossoneri sono riusciti comunque a mettere insieme tre pareggi, due dei quali contro formazioni d’alta classifica. Risultati importanti che aumentano morale e autostima, qualità importanti quando hai a disposizione una squadra composta essenzialmente di giovani.” 

Un giudizio su Mister Fontana?

“Da calciatore aveva qualità da vendere, forse poca quantità, ma dava del tu al pallone e e faceva girare bene la squadra. Come allenatore non posso giudicarlo, essendo ancora alle prime armi, a parte qualche esperienza in Interregionale, ma ha tanta voglia di fare.Con una società solidia alle spalle come la Nocerina credo possa fare bene.”

Tra i calciatori chi l’ha impressionata di più e chi meno?

“Lepore si è mosso bene per tutto il campo, e non mi è assolutamente dispiaciuto. Anche Palma è bravino, ma non illumina il gioco come dovrebbe,  forse per la tenera età e per la prima esperienza in un campionato diverso rispetto a quello Primavera. Ho qualche perplessità, invece, su Remedi che, Domenica, mi è parso un po’ in confusione. In generale, credo che ci siano due, tre individualità che potrebbero, alla lunga, venire fuori. Sta al mister saperli plasmare al meglio”.

Campionato spaccato in due, da un lato le big dall’alto le squadre “normali”, Chiancone dove colloca la Nocerina? 

“Alle spalle di quelle sei o sette squadre che quest’anno vanno per la maggiore. Però aspetterei ancora un po’ prima di giudicare anche se la Nocerina mi è sembrata messa molto bene anche dal punto di vista fisico nonostante la partenza in netto ritardo rispetto alle altre. Mi auguro di rivedere presto i molossi lottare per qualcosa di importante. Quella serie B, conquistata con tanto sacrificio come trentacinque anni fa, è stata persa troppo in fretta, oggi come allora. La Nocerina e i suoi tifosi meritano ben altre categorie. In bocca al lupo a tutti e forza molossi!”

Gianluca Tortora, ForzaNocerina.it

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