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CITTA’ DI NOCERA, Una sconfitta senza attenuanti

“A mente fredda, domani, domani scrivo, oggi non è il caso, sono troppo arrabbiato, il mio pezzo sarebbe troppo condizionato dal mio stato d’animo, anche se sono uno che ha sempre scritto di getto, ma questa volta no, questa volta sono troppo arrabbiato”. Questo è stato il mio “mantra” del post Ebolitana – Città di Nocera 1910, la frase che mi sono ripetuto molte volte, mi sono fermato, mi sono dovuto fermare. Ragionando sulla partita di ieri, dati anche gli sviluppi post gara, con le dimissioni del tecnico Esposito, sono poche le considerazioni che ci sono da fare. Un ringraziamento lo voglio rivolgere al mister che si è mostrato fin da subito di essere una “persona perbene”, con dei tormenti interiori però che trasparivano all’esterno. Esperto di questa categoria come pochi, il tecnico di Scafati si è fatto sopraffare dalla pressione, sia interna che esterna.

AL DIRCEU PRESTAZIONE MORTIFICANTE. Il mio pensiero, dopo la partita del Dirceu, ieri più che al tecnico è andato subito ai calciatori. Tutti senza distinzione di chi sia sceso o meno in campo.  La prestazione offerta ieri, a livello caratteriale, è definibile con diversi aggettivi, quello che calza più a pennello, però, secondo il mio modesto avviso, è: MORTIFICANTE.

ESPOSITO PAGA PER TUTTI, MA ORA BISOGNA CAMBIARE REGISTRO. Ha pagato Esposito per tutti, dopo alcune prestazioni non all’altezza e qualche risultato che è riuscito, in parte, a coprire i mugugni della piazza. Però, se si arriva sempre secondi sul pallone, se in 42 minuti più 5 di recupero in superiorità numerica, non si riesce, non dico a vincere ma nemmeno a pareggiare, se gli avversari mentalmente sembrano più in palla di te e se si esce dal campo con la sensazione che la tua squadra non abbia dato tutto quello che poteva dare… e allora c’è qualche problema che va al di là dell’allenatore. Da oggi si cambia la guida tecnica, al momento della redazione del presente articolo non si conosce ancora il nome del nuovo mister.  Da oggi, però si deve cambiare anche registro.

Impegno, sudore, mettere il piede o la testa dove pochi avrebbero il coraggio di metterli, questo deve essere un calciatore che vuol giocare a Nocera. La gente non chiede altro. Per chi non la pensa così il mondo non si ferma a Nocera. In tutte le città c’è una squadra di calcio dove poter trovare un posto ed uno stipendio, poche però sono le piazze che ti fanno sentire davvero calciatore, davvero uomo. E se un domani potrete esclamare, magari parlando con un vostro nipotino: “Sai, nonno ha giocato a Nocera” quando vostro nipote vi chiederà: ”Nonno, come finì?”, fate in modo che possiate rispondere: “A Nocera si ricordano ancora di me”.

Ora riprendiamo il cammino, poche chiacchiere, c’è una vittoria da conquistare!!!

Carmine Apicella, ForzaNocerina.it

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