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DA ZERO A DIECI: La “vendetta” di Gargiulo contro una spenta Nocerina

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Nuova deludente prestazione della Nocerina che non va oltre il pari in casa dell’Herculaneum. Illusorio il vantaggio firmato da Siclari nel primo tempo e rimonta subita nella ripresa a confermare tutti gli attuali limiti rossoneri…da zero a dieci.

ZERO sono le intere partite di campionato disputate da Alfonso Gargiulo con la maglia della Nocerina in questa stagione, prima del trasferimento all’Herculaneum avvenuto a dicembre. Il ventitreenne attaccante di Vico Equense, arrivato a Nocera in estate con la benedizione dall’allora direttore Peppe Prete, dopo una buona stagione disputata a Sorrento in Eccellenza, fu impiegato solo nell’ultimo quarto d’ora nello sfortunato esordio di Apricena contro il MadrePietra, al netto di qualche altro spezzone raccolto in Coppa Italia. La fugace militanza l’ha comunque indotto a non esultare dopo la rete realizzata domenica contro i molossi. Magra consolazione per i tifosi rossoneri.

UNO è il gol messo a segno da Peppe Siclari in bello stile sul sintetico di Mugnano contro gli uomini di Rosario Campana. Reduce da un periodo opaco, tradotto in un digiuno realizzativo di quasi due mesi e qualche domenica vissuta da subentrato, l’attaccante siciliano palesa segna di vita al trentunesimo del primo tempo, girando un caparbio assist di Alvino nella porta difesa da un sorpreso Mennella. Nella ripresa fallisce un’occasione molto più comoda, donando un flashback di quanto visto qualche settimana fa a Potenza, quando dopo una palla gol da lui sprecata arrivò l’inopinato pareggio potentino. Corsi e ricorsi.

DUE gli assist che impreziosiscono la gara, per il resto anonima, di Francesco Alvino. Intristito da tempo nel ruolo di mezz’ala, l’ormai ex esterno palesa sprazzi di vivacità nel primo tempo quando serve a Siclari la palla del vantaggio e dieci minuti dopo piazza sulla testa di Albanese l’assist del possibile raddoppio. Il difensore ex Taranto però, prima di spedirla in fondo al sacco, tocca la sfera con un braccio inducendo l’arbitro ad annullare la rete. Nel secondo tempo il numero dieci scompare, fatalmente cancellato dal maggiore ritmo imposto alla partita dai centrocampisti di casa.

TRE le sostituzioni effettuate dall’allenatore dell’Herculaneum Rosario Campana nel primo quarto d’ora della ripresa, tutte rivelatesi decisive ai fini del risultato. L’ingresso dei vari Rossi, Gargiulo e Yeboah ravviva una squadra apparsa abulica nel primo tempo e che, complice anche la scomparsa dal campo dei molossi, raggiunge un meritato pareggio grazie ad uno spunto proprio di Yeboah, con successiva conclusione di Adamo e rimpallo che favorisce Gargiulo appostato a pochi passi da Cetrangolo. Nel finale tocca a Rossi, a seguito di iniziativa personale, sfiorare la rete della vittoria.

QUATTRO all’atteggiamento della Nocerina nel secondo tempo. Come ormai stucchevole consuetudine, gli uomini di Simonelli, dopo un primo tempo chiuso in tutto sommato meritato vantaggio, si appisolano nella ripresa prestando il fianco ad avversari che diventano ben presto consapevoli di poter facilmente minare le fragili resistenze rossonere, che si sciolgono come neve al sole al crescere dei ritmi avversari. Una palese mancanza di cattiveria e motivazioni da correggere per chiudere in maniera dignitosa la stagione, in attesa di play-off ancora da conquistare.

CINQUE gli inspiegabili metri che separano la tribunetta dello campo sportivo Vallefuoco di Mugnano dal rettangolo verde. La visuale del piccolo impianto, attuale teatro delle gare casalinghe dell’Herculaneum, già penalizzata dalla trascurabile altezza dei gradoni, è ulteriormente ridotta dalla discutibile scelta architettonica di collocare gli spalti molto lontano dal rettangolo verde, pur non essendoci pista d’atletica o altre necessità contingenti, con le panchine a immediato ridosso della linea laterale. Il manto erboso sintetico fa invece la sua buona figura.

SEI e mezzo alle prestazioni del portiere Giulio Cetrangolo e del difensore Emmanuele Matino, entrambi all’esordio con la casacca della Nocerina. Il primo, piazzato tra i pali in luogo di Daniele Sommariva, mostra buona sicurezza anche nelle uscite, mentre il secondo si disimpegna con personalità contro gli sguscianti attaccanti di casa, dimostrando di poter fungere da credibile alternativa al titolare Vitolo, senza esser costretti a stravolgimenti in altre zone del campo per comporre la batteria under, come capitato in tempi recenti. Buona anche la prova di Alessandro Rinaldi, deputato a fornire sostanza alla mediana in assenza di Coppola. Pesa la sua uscita nella ripresa.

SETTE le giornate che mancano alla fine di questo campionato, con la Nocerina che ha ormai abbandonato le ambizioni di primato. Tre saranno invece le trasferte, due in terra laziale e una in Puglia, durante le quali sarà ancora fondamentale l’apporto del valente e volenteroso collega che contribuisce alla stesura di questa rubrica per le gare disputate lontano dal San Francesco, vista l’ormai cronica assenza del sottoscritto in trasferta. Sperando in due sfide play-off da disputare in casa, posso dire solo: coraggio amico mio, ci siamo quasi.

OTTO e tanti ringraziamenti al capitano, per mancanza di prove, dell’Herculaneum, al secolo Stefano Costantino, che nella serata di domenica ha sentito la necessità di farsi beffe della tifoseria molossa via Facebook, per poi maldestramente ritrattare dopo qualche messaggio poco carino ricevuto in privato, con manifesta volontà di “tutelarsi nelle sedi più opportune” qualora non fosse “finita la polemica”. Scuse ben accette quanto superflue. Di partite sentite la Nocerina ne ha giocate tante e tra queste difficilmente può rientrare quella disputata domenica. Si tranquillizzi e festeggi giustamente il punto ottenuto che magari servirà alla sua squadra per salvarsi. Nel campionato e nella storia della Nocerina, purtroppo, è un avvenimento che sposta ben poco.

NOVE all’urlo rivolto verso il terreno di gioco, nel bel mezzo del primo tempo, da uno degli ormai storici esponenti della sempre nutrita schiera di giornalisti nocerini presenti in trasferta. Il succitato ha infatti voluto sottolineare un’ingenuità della sua squadra con un grido di dolore veemente e appariscente, che ha scosso i pochi spettatori presenti nella tribunetta del Vallefuoco. L’episodio ha lasciato qualche simpatico strascico anche a fine gara. Rosario Campana, incrociando l’autore nel dopopartita, lo ha infatti affettuosamente “richiamato” chiedendogli di “prenderla meglio”.

DIECI i secondi che impiega il granata Rossi, subentrato a Buondonno a inizio ripresa, per prendere palla nella propria trequarti, al novantaduesimo, e avanzare praticamente indisturbato fino all’altezza del dischetto per poi incredibilmente sparare alto quello che è più di un rigore in movimento a proprio favore. Incredulo, si accascia al suolo disperato, tra le imprecazioni bipartisan arrivate dagli spalti per l’occasione fallita (da parte dei tifosi di casa) e per l’esigua resistenza dei difensori all’incedere del calciatore di Campana (da parte dei tifosi ospiti).

Salvatore Alfano, ForzaNocerina.it

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