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DA ZERO A DIECI: una nuova proprietà tra silenzi e mezze verità, inizio anno col botto?

Prosegue la trattativa tra Maiorino e gli italo-americani, intanto grande successo per la raccolta fondi pro-TIN nel ricordo di Frank Fasciani. Da zero a dieci per raccontare un anno da dimenticare.

 

 

Zero, come da copione, il rispetto per il popolo rossonero mostrato dall’attuale proprietà della Nocerina. Una gestione caratterizzata da tante “quasi” mezze verità, ha prodotto il fastidio dal parte del patron nei confronti della stampa. Probabilmente vuole vendere il sodalizio rossonero, come se fosse il “tesoro di San Gennaro”. Due patrimoni della collettività, con una leggera differenza, uno formato da gioielli ed oro, l’altro da debiti e rogne di ogni genere. Ma entrambi dal valore inestimabile per il popolo, in questo caso, quello rossonero. Giù le mani dalla Nocerina che resta un patrimonio della collettività rossonera, al di là dei vari presidenti e dirigenti che si susseguono al comando.

Uno, l’ennesimo, ricorso perso in settimana dalla Nocerina e dal suo presidente. Questa volta è la Corte Federale a pronunciarsi, in maniera definitiva sulla disdicevole vicenda dei contributi “Cura Italia” e delle quietanze fittizie. Nulla di inaspettato, anzi per chi conosce i regolamenti Federali era più che prevedibile, cosi come quanto dice la Corte: Deve essere rigettata anche la richiesta di riduzione della sanzione, posto che le condotte accertate a carico del Presidente e della Società calcistica sono gravi; addirittura la predisposizione di falsa documentazione finalizzata all’ottenimento di un sussidio pubblico potrebbe integrare fattispecie penalmente rilevanti così da determinare la Procura Federale ad esercitare i poteri riconosciuti dall’art. 49 C.G.S. CONI (“Il Procuratore federale, se durante le indagini prende notizia di fatti rilevanti anche per l’Ufficio del Pubblico Ministero, trasmette senza indugio copia degli atti al Presidente federale affinché questi informi l’Autorità giudiziaria competente “).

Due gli italo-americani intenzionati a rilevare il titolo rossonero. Non trattasi di Decio e Cavallo, ma di imprenditori ben noti per le loro attività e consapevoli di cosa stanno trattando e dell’importanza per le due Nocera del bicolore. Ma l’altra parte lo ha capito, o ancora vuole vendere la “fontana di Trevi”? Forse ha dimenticato anche di aver preso le redini del club senza sborsare un euro.

Tre, almeno, le settimane di trattative per il passaggio di mano. Tra interviste, clamorosi silenzi e fantasiose ricostruzioni sui social il tempo passa e diventa sempre più difficile, nel caso in cui si arrivi alla “fumata bianca” operare in maniera decisa per cambiare le sorti sportive della stagione in corso, bisogna accelerare. Tre anche gli anni di gestione dell’attuale proprietà, così efficiente che sembrano un’eternità. Saranno state le lunghe letture dei vari provvedimenti a carico collezionati da questa gestione. Speriamo di trovarci ai titoli di coda di questo inguardabile film horror

Quattro alla cura e gestione degli impianti sportivi nocerini. Storia vecchia. Si passa dalle roboanti inaugurazioni degli ultimi anni alla cura inesistente o quasi delle strutture. Il San Francesco fresco di ennesimo taglio del nastro, appare già in affanno per il terreno di gioco, una tribuna che fa acqua da tutte le parti, servizi igienici mal funzionanti ed igienicamente inguardabili, per questo ultimo capitolo le responsabilità non sono solo a carico dell’Ente. Per il Palacoscioni di fronte cambia poco, acqua che arriva puntualmente sul parquet e locali da anni in stato di abbandono, con pericolose infiltrazioni e quant’altro.

Cinque più uno i mesi di silenzio da parte della società rossonera, che ha fatto sentire la sua voce lo scorso fine giugno tramite un commovente comunicato stampa, che faceva seguito ad interminabili mesi di assoluto silenzio. Silenzio poi imposto anche a tutti i tesserati, forse perché i panni sporchi si lavano in famiglia, magari con l’acqua calda.

Sei, ancora tu, il numero che rimbomba nell’orgoglio molosso, quello dei gol subiti ad Alberobello nella partita contro il Fasano. Una prestazione indecorosa da parte di una squadra svogliata, gestita da un allenatore inerme che ha evidenziato la complicità di uno spogliatoio, che sta mostrando con il passare delle settimane crepe più vistose della tanto decantata unità. Un’onta difficile da cancellare.

Sette, ma anche i più i giorni dall’addio del responsabile alla comunicazione. Che coincidono con il totale silenzio sulle vicende rossonere, quelle del campo. Impossibile sapere notizie sulla situazione sanitaria del gruppo, dopo il caso di covid riscontrato prima della gara di Casarano. Niente notizie sulla ripresa degli allenamenti, nessuna notizia sulla parentesi di mercato conclusa ieri, presumiamo che non ci siano stati movimenti. Presumiamo anche che chi si sta allenando faccia la doccia con l’acqua calda.

Otto più otto, ovvero ottantotto le primavere dell’emblema della NOCERINITA’, non poteva mancare l’ennesima citazione all’indiscutibile “presidente onorario” Gerardo D’Aurelio, persona da prendere come esempio per il suo attaccamento alla maglia rossonera e per la sua garbata signorilità. Peccato che non lo abbiano fatto tanti vari presidenti rossoneri.

Nove più uno, ovvero DIECI CON LODE, per l’ennesima battaglia vinta dal cuore rossonero. La raccolta per la T.I.N. dell’ospedale nocerino procede alla grande. Tra donazioni già raccolte, bonifici pervenuti e salvadanai da aprire, sarà un altro successo. Eccezion fatta per qualche “pecora zoppa” che si è macchiato doppiamente di un vile gesto, il sette gennaio sarà la festa del cuore MOLOSSO, che contribuirà ancora una volta a salvare la vita dei piccoli guerrieri della T.I.N.

Dieci alla memoria di Frank Fasciani. L’anno che volge al termine è tra quelli da dimenticare, sotto tutti gli aspetti, tante cose non sono andate come dovevano. La scomparsa di Francesco Fasciani (Frank) è una mazzata dura da digerire. Tra i fondatori storici dei Mastiffs’ Supportes, ha messo a servizio dei colori rossoneri e della Città il suo estro e la sua genialità. Ci mancherai per tutto questo e per la tua naturale simpatia. Vecchio Mastiffs resterai per sempre nei nostri cuori.

Francesco Cuomo

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