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TRIPLICE FISCHIO: la ricerca dello scoop di una stampa abbandonata

Una settimana fa sulla casella di posta del comune di Nocera Inferiore è arrivata una mail che chiedeva informazioni sulla possibilità di acquisire la proprietà della Nocerina. Da quel momento, la stampa locale è impazzita.

IL PROTAGONISTA Nel giro di pochi giorni si sono susseguiti articoli su articoli, alla ricerca di chi ce l’aveva più grossa, la notizia. Si è passati da un comprensibile scetticismo iniziale, alla pubblicazione del testo della mail; da interviste ai possibili acquirenti, alle indiscrezioni su chi era presente a questa o a quella riunione; da esclusive sugli stipendi pagati (con 120 mila euro tirati fuori all’improvviso da un ricco cilindro) a una seconda cordata, stavolta formata da imprenditori irpini, che si sarebbe riunita in ristoranti dai nomi improbabili. Anche nel post partita con la Mariglianese le notizie sono circolate, sbandierate, amplificate, smentite. Alcuni di questi articoli sono stati smentiti dai fatti, altri dai diretti interessati (anche attraverso seccati comunicati). Dal canto loro, i tifosi scalpitano, attendono, spingono, attaccano striscioni per la città, anche in inglese, per dimostrare da quale parte stanno.

IL MOMENTO CHIAVE Ieri, Nunzio Grasso era presente allo stadio, ma non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Interpellato dalla nostra redazione, neanche Giancarlo Natale ha voluto parlare: «Non rilasciamo alcuna intervista fino a quando il nostro gruppo non riceve lo stato finanziario del club. Siamo in contatto con il Presidente Maiorino. Si è gentilmente messo a nostra disposizione. Speriamo di avere sue notizie prima o poi la prossima settimana», ci ha scritto, dopo una richiesta di intervento alla diretta della gara. Sì, le carte. Tutto gira intorno a questo incartamento. Il presidente le vuole davvero mostrare? Non è chiaro. Ha davvero intenzione di cedere? La verità è nota solo a lui. Ma, «Che cosa è verità?», si chiede Pilato nel Vangelo attribuito a Giovanni. Dopo 2000 anni, non si è capito ancora. Pare certo che, se non riceveranno quanto richiesto, i possibili investitori andranno via. Se si acconsente all’invio degli atti, bisogna anche farlo materialmente, altrimenti stiamo parlando del nulla e chiunque, dopo un po’ si sentirebbe preso in giro, voltando le spalle ai suoi interlocutori per andare, definitivamente, via.

DIETRO LA LAVAGNA Nelle due domeniche che hanno fatto da contorno a questo rincorrersi di voci, la Nocerina, quella sul campo, ha rimediato altrettante sconfitte. Due prestazioni disarmanti, nelle quali la squadra ha camminato. Dopo i due gol subiti ad Altamura la formazione in maglia bianca ha fatto addirittura peggio, in casa sua, contro la Mariglianese. L’atteggiamento arrendevole del mister e dei calciatori non è passato inosservato ai pochi intimi presenti al San Francesco e ai rappresentanti della stampa locale, costretti a mantenere la calma nel commentare prestazioni indegne. Al termine della sfida, negli spogliatoi del San Francesco i giornalisti sono stati lasciati soli in un corridoio buio, in attesa che un tesserato della società di casa si presentasse con qualcuno da intervistare (un atteggiamento che ha lasciato perplessi gli stessi rappresentanti della Mariglianese). L’assenza, per motivi personali, dell’addetto stampa ufficiale (una persona che ha svolto il suo lavoro con assoluta professionalità e cortesia) non può giustificare un atteggiamento di noncuranza nei confronti di chi era lì semplicemente per fare il proprio lavoro (o per portare avanti una passione, se vogliamo usare termini più precisi).

Alla luce di tutto questo resta da chiedersi cosa rimanga della Nocerina, come società? Cosa rimanga di quella che si fa difficoltà a definire squadra? È giunto il momento di passare la mano. Chi non se la sente, o non è capace, vada via.

Francesco Belsito

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