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La nostra Nocerina e quella terribile ansia da dentro o fuori

Nella storia ultracentenaria della nostra beneamata Nocerina ci sono tante date fissate in rossonero sul calendario dei tifosi. Una di esse é il 14 maggio prossimo, non a caso festa della mamma.
Di mamma ce n’è una sola, ma tutti noi tifosi un po’ ci sentiamo figli di questa squadra che ci accompagna fin dall’infanzia e ci infonde una amorevole passione.

Noi giovani viviamo nel ricordo degli adulti le giornate del cosiddetto dentro o fuori, visto che ormai da più di dieci anni si annaspa nel limbo del dilettantismo.
I nostri padri e i nostri nonni hanno vissuto vigilie che ancora oggi fanno venire la pelle d’oca. Pensiamo alla calda domenica di giugno del ’78, quando a Catanzaro ci si giocava una serie B tanto inaspettata quanto meritata.
E che dire di un’altra vigilia che non c’é stata o meglio fu interrotta sul più bello.
Era un pomeriggio caldo di giugno del 1982, un martedì, ci si preparava allo spareggio con il Campobasso per la B e si aspettava l’individuazione dello stadio. I molisani erano stati battuti già due volte ma la terza occasione purtroppo non ci fu.

Quest’anno non parliamo di uno spareggio per essere promossi, bensì di un tristissimo play-out. Nonostante ciò, la consegna dei biglietti per entrare allo stadio procede spedita. Sono terminati i tagliandi per la tribuna e anche quelli per distinti e curva sono in fase di esaurimento.
Spero di vedere lo stadio colorato di rossonero, gremito di tifosi e di vivere le stesse emozioni di Nocerina-Brescia, quando ho messo piede per la prima volta in quella che poi è diventata la mia seconda casa.

Vincenzo Gaudio

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