Il centro storico, i portici di Borgo Scacciaventi, l’Abbazia della Santissima Trinità, testimoni di un patrimonio storico-artistico di valore inestimabile
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NOCERINA ON THE ROAD: Cava de’ Tirreni, città di amici, cugini e rivali

La partita più attesa del girone d’andata della Nocerina è alle porte. Il derby contro la Cavese allo stadio “Simonetta Lamberti” sarà, però, molto più di un appuntamento imperdibile, perché stavolta assume i perfetti contorni della sfida al vertice. I metelliani guidano la classifica a diciotto punti, con cinque lunghezze di vantaggio sui molossi che, dopo il deludente pareggio col Boreale, si giocherà le sue carte con Marco Nappi in panchina, il nuovo allenatore che ha messo fine alle delicate vicende legate all’esonero di Esposito e all’addio improvviso di Giovanni Ferraro. Il riscatto, l’impresa della Nocerina passa da Cava de’ Tirreni, città di amici, cugini e rivali, città d’arte, di movida, che fa della bella accoglienza uno dei propri punti di forza. Perle storiche e architettoniche come il Borgo Scacciaventi, l’Abbazia della Santissima Trinità e la piazza del duomo sono solo alcune delle inestimabili bellezze di questa città.

LA STORIA. Cava de’ Tirreni è una città di circa cinquantamila abitanti, a pochissimi chilometri da Nocera Inferiore e in prossimità dell’inizio della Costiera Amalfitana. L’insediamento che dà origine a Cava è ad opera dei Tirreni, popolazione di origine etrusca che dal 1862 che oggi vive nell’attuale nome della cittadina. Nel 988, il territorio conosce un periodo di sensibile sviluppo grazie alla fondazione di un nucleo monastico da parte di sant’Alferio Pappacarbone, che sarà poi il fautore dell’edificazione dell’Abbazia della Santissima Trinità. Grazie alle bellezze paesaggistiche, la vicinanza alla Costiera e all’eleganza del centro storico, tra il Settecento e l’Ottocento Cava diventa un’affascinante tappa del Grand Tour, meta ambita da illustri umanisti. L’unico evento negativo di quest’epoca coincide con la perdita del contatto diretto col mare, data la separazione di Cava dai territori di Vietri e Cetara.

I LUOGHI. Facendo un suggestivo itinerario dall’alto verso il basso, facciamo subito un salto al monumento dal punto di vista storico-culturale più rappresentativo di Cava de’ Tirreni. Stiamo parlando dell’Abbazia della Santissima Trinità. Come già accennato, dopo la costituzione di una comunità monastica da parte di Alferio, nobile salernitano di origine longobarda formatosi a Cluny che nel 1011 riesce a portare a termine il progetto di costruzione del monastero benedettino. Il nipote di Alferio, san Pietro I, amplia ulteriormente il complesso e fonda l’Ordo Cavensis, una potente congregazione monastica di circa cento chiese e monasteri dipendenti dall’abbazia, che avrà grande influenza religiosa e politica su tutta l’Italia meridionale. Testimone della maestosità e della potenza del monastero è l’archivio abbaziale, ricco di diplomi, bolle, opere, donazioni e testamenti tuttora conservati. Nel 1873 viene avviato il progetto editoriale legato al Codex diplomaticus Cavensis, ossia la pubblicazione dell’intero corpus diplomatico e documentario custodito nell’abbazia. Arrivando al centro storico della città, il percorso attraverso la Cava medievale prosegue nei portici del Borgo Scacciaventi, che oggi è il cuore pulsante della movida cavese, vero e proprio biglietto da visita per i giovani alla ricerca di un rilassante e divertente sabato sera. Infine, non si può non menzionare la piazza del duomo, resa unica dalla Fontana dei Delfini, da secoli luogo di ritrovo e perfetto centro di una città dal fascino intramontabile.

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Domenico Pessolano

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