Poche idee, tanta presunzione: così è inammissibile!











Una campagna acquisti faraonica, una società che sta mettendo mano a tante lacune, strutturali e di organizzazione, non hanno prodotto i frutti desiderati. Le perplessità di inizio estate di alcuni addetti ai lavori, di semplici tifosi, e di scribacchini dell’ultim’ora, che hanno storto il naso per la scelta della guida tecnica, adesso affiorano anche per i più miopi o ben pensanti e addirittura da qualche settimana anche in chi ha condiviso certe scelte.
La società, i media e anche buona parte della tifoseria, hanno avallato la tesi di Gianluca Esposito, che da buon pompiere aveva detto già da inizio agosto che a questa squadra serviva del tempo. Ma il tempo è passato inesorabile e dopo sei partite ufficiali il bilancio è palesemente negativo.
Una corazzata che non ha una benchè minima idea di gioco. Tanti singoli calciatori di elevata caratura tecnica per la categoria, che in campo molto spesso giocano per il proprio ego personale, senza curarsi dei compagni e senza seguire nessun dettame tattico. Ma quale è il dettame tattico lo hanno capito? A chi osserva da fuori non è molto chiaro. Esposito sembra ancora oggi, dopo che è da circa tre mesi alla guida di questo gruppo, smarrito, confuso con schemi e numeri che neanche al bancolotto riescono a decifrare. Una squadra che appare timorosa, incapace di far valere il proprio valore e scendere in campo per impostare la gara dal primo minuto fino al triplice fischio.
Non basta avere la Ferrari ed avere la patente, per arrivare primi al traguardo bisogna saper guidare, bisogna saper osare, bisogna saper dominare l’avversario e non aspettarlo. L’orchestra messa su dalla società, per non stonare deve avere un buon direttore, che al momento manca. Manca nella personalità, nel coraggio e forse anche nella dignità. Domenica scorsa ad Ostia, dopo il missile di Uliano, tutti a festeggiare, tranne il tecnico di Nola, oggi tutti sotto alla curva a fine gara, staff compreso, tranne lui. Segnali inequivocabili.
I sacrifici fatti dai “nocerini” sono innumerevoli e non si può restare inermi e chiusi nelle proprie convinzioni, mettendo a serio rischio anche gli innumerevoli sforzi economici della proprietà. La prestazione odierna, con un secondo tempo da “scappati di casa”, avrà conseguenze anche sul bilancio del club, almeno per un paio di partite. Tutto questo è chiaro a chi gestisce la macchina del vapore, ancor di più al tecnico di Nola? La piazza è in fermento, il fuoco covava sotto la cenere, le due fortunose vittorie in trasferta, non avevano sopito il malumore di vedere una rosa eccellente con un gioco assente.
Il tempo è scaduto, allungare l’agonia porterà sicuramente alla morte dei sogni di una piazza che vuole e deve tornare nel professionismo. Ci auguriamo in uno scatto d’orgoglio o in una presa di posizione che cambi le carte in tavola nelle prossime ore. Per le risorse messe in campo, per il livello tecnico della rosa costruita, il solo risultato appagante per questa stagione è la vittoria del campionato, ma con l’arroganza e l’albagia, non si esce fuori da questa categoria. Forza Nocerina.
Francesco Cuomo