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DA ZERO A DIECI: i reati di D’Agostino e i fotografi maratoneti

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Inizia col piede giusto il campionato della Nocerina, che regola per uno a zero l’Ugento grazie ad una perla di D’Agostino a quattro minuti dalla fine. Il match del San Francesco da zero a dieci!

ZERO le possibilità di reperire una bibita fresca ai tifosi assiepati nel settore distinti. Una situazione estremamente spiacevole, soprattutto a causa del caldo torrido, dettata da problemi burocratici tra la ditta appaltante del servizio bar e il Comune di Nocera Inferiore. La società di via Cafiero si è detta disposta a chiedere un’assegnazione temporanea per poter ristorare i propri tifosi almeno con bottigliette di acqua già dal prossimo impegno casalingo contro il Francavilla e comunque finché la problematica non venga definitivamente risolta.

UNO il successo in campionato della Nocerina in altrettante gare disputate, che fa il paio con quello in Coppa Italia contro il Costa d’Amalfi. La prestazione non è stata particolarmente esaltante, ma nelle prime giornate l’importante è mettere fieno in cascina senza badare all’estetica e alle prime critiche, che sono arrivate puntuali dalle tribune quando i minuti trascorsi sul cronometro erano appena tredici. Gli errori commessi nel recente passato, evidentemente, non sono serviti da lezione al pubblico delle due Nocera.

DUE i calciatori che mancavano all’appello in occasione della gara contro l’Ugento. Oltre allo squalificato Marquez era out anche Addessi, che sta recuperando la piena forma dopo un problema muscolare. I due attaccanti, che ci auguriamo possano tornare a disposizione già in occasione del match col Costa d’Amalfi, sarebbero state pedine preziose per rompere l’equilibrio nel corso di un secondo tempo in cui i molossi hanno fatto effettivamente fatica a rendersi minacciosi dalle parti di Di Donato.

TRE, almeno, i reati per i quali rischia di essere condannato Stefano D’Agostino. Uso improprio di arma da fuoco, per aver esploso un colpo di fucile al minuto 86 che si è insaccato all’incrocio dei pali; procurato allarme per aver provocato un boato all’interno del San Francesco che si sarà avvertito a diversi chilometri di distanza; tentato omicidio per aver messo a repentaglio le coronarie di oltre 3mila persone. Le premesse sembrano quelle giuste, per un campionato da veri molossi!

QUATTRO i rigori consecutivi sbagliati in campionato dalla Nocerina. Ai tre dell’anno passato (uno Piccioni e due Cardella) si è aggiunto quello di D’Agostino, che avrebbe potuto sbloccare il risultato dagli undici metri dopo soli trecento secondi di gioco. Occorre immediatamente invertire questa tendenza, perché a volte anche ad una corazzata può bastare un penalty per portare a casa l’intera posta in palio contro un avversario che lotta per obiettivi di classifica completamente diversi.

CINQUE i bimbi che domenica scorsa hanno ricevuto il Battesimo del Tifoso. Lia Sara Califano, Annarita Moccia, Bryan Napoletano, Santiago Lauro e Gabriele Lia hanno ritirato il diploma che certifica il primo ingresso ufficiale al San Francesco. Piccoli molossi crescono, nella speranza che restino legati a vita al bicolore e che possano essere presenti in numero sempre più massiccio allo stadio.

SEI per due dodici, i chilometri che separano Nocera Inferiore dallo stadio Pasquale Novi di Angri, che ospiterà la prossima gara dei molossi contro il Costa d’Amalfi. A pochi istanti dalla fine del match contro l’Ugento, l’attenzione dei tifosi rossoneri era già rivolta al derby contro i costieri di domenica 15 settembre. La preoccupazione principale riguarda la ridotta capienza del settore ospiti dell’impianto sportivo della città di San Giovanni. Le due società sono a lavoro già da diversi giorni con le autorità competenti per trovare la soluzione migliore, che consenta sia al pubblico costiero che a quello di fede Nocerina di assistere alla partita senza alcuna problematica.

SETTE all’ingresso in campo di Gerbaudo. Le qualità del centrocampista scuola Juventus non sono in discussione. Già dal ritiro di Polla sta lavorando intensamente per ritrovare la condizione fisica migliore dopo l’infortunio al ginocchio ed è riuscito a bruciare le tappe nel percorso di rientro. In un momento particolarmente delicato della gara ha dato un contributo di qualità, quantità ed esperienza decisivo sia ai compagni di squadra che ai tifosi, i quali hanno alzato nuovamente i decibel dei loro cori dopo un breve momento di appannamento coincidente con le difficoltà della squadra a trovare soluzioni offensive.

OTTO, di numero, gli ultras dell’Ugento presenti nel settore ospiti dello stadio San Francesco. Giovanissimi ma evidentemente molto legati alla propria squadra del cuore, si sono sorbiti un viaggio di 900 km fiduciosi di portare a casa un risultato positivo contro un avversario chiaramente più forte. Il sogno è stato infranto dall’eurogol di D’Agostino, ma la squadra di Oliva può ripartire dalla buona prestazione, con la consapevolezza di poter lottare per la salvezza fino all’ultima giornata, nonostante le numerose insidie del girone.

NOVE i fotografi accreditati a bordo campo per la gara tra Nocerina e Ugento. L’ennesima testimonianza dell’importanza mediatica della squadra molossa, decisamente superiore a tante compagini, anche blasonate, di serie C. Il regolamento interno studiato dalla società dovrebbe essere quest’anno più stringente, soprattutto per quanto riguarda i soggetti autorizzati ad essere presenti a bordo campo o sulla pista di atletica. Ne ha avuto prova già domenica scorsa il nostro Vincenzo Petrosino costretto, insieme a tutti gli altri colleghi, ad attendere diverso tempo all’ingresso prima di prendere posto e iniziare a scattare le foto ai calciatori che effettuavano il riscaldamento. L’inizio, in tal senso, è promettente, ma l’imperativo è quello di correggere altri errori che si ripetono già da diversi anni e dei quali parleremo nel punto successivo.

DIECI allo scatto felino dell’addetto agli arbitri Ferdinando Padovano in occasione del gol di D’Agostino. Mister Novelli, poco prima della gemma del capitano, aveva disposto l’ingresso di Islam e il buon Ferdinando era pronto a segnalare la sostituzione. L’euforia del momento gli ha impedito di riporre in panchina la lavagnetta luminosa, che lo ha accompagnato nella sua corsa sotto la curva, come simpaticamente sottolineato sui social da alcuni amici. Se giustifichiamo l’esplosione di gioia da parte di tutta la panchina verso il gruppo squadra, resta assolutamente inaccettabile l’atteggiamento di alcuni addetti ai lavori, ufficialmente in campo per lavorare, che continuano a non rispettare le regole precipitandosi senza alcun rispetto per i colleghi verso i calciatori intenti a festeggiare. A farne le spese, come sempre, chi resta al suo posto che si ritrova davanti all’obiettivo soggetti indesiderati. Correre ai ripari sarebbe cosa buona e giusta, dopo almeno dieci anni di segnalazioni alla varie società che si sono alternate al timone della Nocerina.

Valerio D’Amico

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