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Il fatto della settimana: Fair Play dal campionato Giovanissimi

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Il calcio è sempre stato definito uno sport di contatto, dove i calciatori non possono evitare di commettere falli, a volte anche intenzionali. Spesso, però, si assiste a delle vere e proprie simulazioni e provocazioni, contro qualunque buona norma di fair play, che nella maggior parte dei casi inducono i direttori di gara a commettere errori anche influenti sul risultati, nonostante oggi c’è la possibilità di ricorrere alla tecnologia, come il Var.

Ultimamente anche gli stessi allenatori hanno assunto dei comportamenti poco consoni ad una partita di calcio, lamentando atteggiamenti in campo da parte dei calciatori che poco hanno a che fare con il calcio e la sua natura più romantica.

Un profondo insegnamento ci viene dal calcio dilettantistico che ci regala un’altra bella storia di Fair Play, che finisce per dare una bella immagine di questa serie che ancora oggi viene snobbata non solo dagli addetti ai lavori, ma anche da chi è appassionato di questo sport.

L’episodio
L’insegnamento arriva dal campionato Giovanissimi U15 Provinciali girone F, dove si affrontano San Vitale Sq. B e il Chiampo di mister Dal Cero.

Le due compagini occupano la parte centrale della classifica, con i gialloverdi che arrivano all’appuntamento con quattro punti di vantaggio sui castellani.
Mancano circa dieci minuti alla fine della partita quando si verifica l’episodio che può spezzare l’equilibrio che aveva regnato fino a quel momento: l’arbitro della gara concede un calcio di rigore per i gialloverdi che ai più e in particolare a mister Luca Dal Cero non era sembrato tale da essere fischiato.

Lo stesso mister richiama il suo calciatore per chiedergli se l’avversario lo avesse realmente toccato, il calciatore  ammette con grande onestà di essere scivolato. E cosi il baby calciatore si avvicina all’arbitro ammettendo che il rigore non c’era.
Un gesto non certo scontato, raro da vedere su un terreno di gioco, che non solo rende onore al mister prima e, al suo calciatore poi.

L’augurio è che ciò possa servire da esempio a tutti gli interpreti del calcio, a partire dalla massima serie.

Nello Marmo

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