DA ZERO A DIECI: il capolinea di Maiuri in una domenica da dimenticare










La Nocerina esce con le ossa rotte dalla tana della Gelbison, rimediando una sconfitta che costa la panchina al mister Maiuri. Partita oltremodo scialba per i rossoneri, che ora si leccano le ferite in attesa dell’inizio dell’era Simonelli…da zero a dieci.
ZERO i cambi di formazione operati da Maiuri rispetto alla deludente prova nell’ultima esibizione contro il Francavilla. Il risultato è una squadra ancora una volta povera di idee e senza la giusta cattiveria, al contrario di una Gelbison subito aggressiva e capace di imporre alla gara il proprio ritmo. Si torna quindi a casa con una sconfitta più che meritata che però, anche grazie al passo falso interno della capolista Gravina, non compromette ancora nulla per il prosieguo del campionato.
UNO come il quasi completo anno solare trascorso da Vincenzo Maiuri sulla panchina della Nocerina, prima dell’inopinato rovescio di domenica in casa della Gelbison. Arrivato a sostituire il prof Esposito all’indomani della sconfitta di Eboli, l’allenatore milanese ha avuto l’indubbio merito di raddrizzare una barca che stava prendendo una pericolosa deriva traghettandola fino alla vittoria dello scorso torneo di Eccellenza, ridando motivazioni ad una squadra che sembrava averle smarrite. Quest’anno non gli è riuscito lo stesso lavoro, con un gruppo apparso quasi sempre poco battagliero cui non è riuscito a dare una funzionale quadratura tattica. I buoni risultati dell’ultimo periodo sono serviti solo a ritardare un destino che, alla prima sconfitta, si è puntualmente palesato sotto forma di esonero.
DUE gli ex Nocerina tra le fila della Gelbison in campo dal primo minuto, cui se ne è aggiunto un terzo nel corso della gara. Il vice capitano Antonello Giordano, cresciuto nelle giovanili rossonere e poi costruitosi un’onesta carriera in serie D partendo proprio da una buona stagione in rossonero con i vari Ussia, Giugno, Rigoli e Pastore in panchina. Ieri ha tenuto a bada senza grosse difficoltà gli avanti rossoneri transitanti delle sue parti. Vincenzo Ferraioli, classe 98 con qualche apparizione nella Nocerina e nel Città di Nocera nelle ultime due stagioni di Eccellenza e Andrea Cammarota, quello più datato, in rossonero per metà stagione 2003/04 e nel 2004/05 sempre in C2.
TRE gli attaccanti messi in campo come da abitudine dal fumantino allenatore della Gelbison Alfonso Pepe, tutti in furioso pressing sui difensori avversari, per una domenica impossibilitati anche ad effettuare i consueti lanci lunghi, unica fonte di gioco rossonera. Il giovane centravanti Cappiello non concede tregua a Cuomo e Cacace, impreziosendo la propria gara con due reti messe a segno sul finire dei due tempi. Ottima anche la prova dell’ex tarantino Yeboah, che si fa beffe di Santamaria in più di un’occasione, così come quella del più esperto Maggio, cui tocca banchettare dalle parti di un anonimo Vitolo nel primo tempo.
QUATTRO alla testarda quanto infruttuosa tattica rossonera di sparare a caso nell’area cilentana cross dalla trequarti, tutti preda dei centrali della Gelbison Giordano e D’Orsi, in giornata di grazia certamente favorita da uno schieramento rossonero che prevede il solo Girardi abbandonato al proprio destino nell’area di casa. I vari Fella, Alvino, Milani e poi Ciotti, deputati a supportarlo, si perdono infatti nell’angusto campo vallese, fornendo contributo alla causa assolutamente trascurabile.
CINQUE, più il portiere Amato, i calciatori della Nocerina presenti dentro o a ridosso dell’area piccola in occasione del calcio d’angolo che porta al vantaggio del Gelbison, tutti in versione belle statuine. Più reattivo è l’attaccante di casa Maggio che di testa spedisce in rete alla sinistra di un estremo difensore vanamente proteso in tuffo. L’azione è esemplificativa dell’intero svolgimento di gara, con i rossoneri inermi e in attesa di eventi forzatamente negativi e i cilentani desiderosi di strappare con i denti tre punti meritati.
SEI a Giuseppe Siclari, l’unico rossonero a guadagnarsi la pagnotta domenica. Subentra a un evanescente Fella a metà ripresa, provando a conferire brio ad un attacco rossonero assolutamente piatto. Confeziona nel recupero, con apprezzabile freddezza, l’inutile rete della bandiera confermando, qualora ce ne fosse bisogno, la necessità di un suo impiego stabile non lontano dalla porta avversaria.
SETTE i “sinceramente” sfoderati nell’intervista dopo partita dal tecnico della Gelbison, il paganese Alfonso Pepe, giustamente orgoglioso per il risultato raggiunto dai suoi. L’allenatore, allontanato dalla panchina nel corso del match, si affretta a ricondurre la sua gioia a soddisfazione per l’andamento della partita, specificando come non si trattasse di questioni di campanile “per non essere frainteso”. Il tutto senza che nessuno avesse minimamente avanzato sospetti in tal senso. Come dicevano i latini: excusatio non petita, accusatio manifesta.
OTTO le centinaia di tifosi rossoneri arrivati a Vallo della Lucania per sostenere la Nocerina. Nonostante la consueta prevendita avviata in settimana, con biglietti nominativi subito polverizzati, e relativi piani di sicurezza, nella mattinata di domenica viene decisa un’improvvisa inversione di settori tra le due tifoserie. I rossoneri, che al solito garantiscono sostegno costante per i novanta minuti per poi esternare legittima insoddisfazione al termine della partita, occupano così quello più capiente, con botteghini improvvisamente riaperti per soddisfarne le necessità. Per la tasca questo e altro.
NOVE le giornate di campionato finora trascorse che hanno fruttato alla Nocerina 14 punti. Un bottino non ritenuto soddisfacente e che ha indirizzato la società al cambio di guida tecnica. Maiuri, alla prima intervista post-esonero, ha criticato la gestione del mercato estivo sottolineando tardivamente incongruenze nella costruzione dell’organico che mal si confaceva, a suo dire, al suo credo calcistico, facendo presente al contempo di aver finora ottenuto risultati in linea con quanto gli era stato chiesto, cioè un campionato di media-alta classifica. La risposta della società, a questo punto particolarmente attesa, arriverà contestualmente alla presentazione del nuovo tecnico.
DIECI al buon cuore mostrato domenica da Vincenzo Maiuri il quale, dopo aver assistito al martirio di Santamaria operato dal ghanese Yeboah per un intero primo tempo, culminato con l’indecisione che dà il via libera al secondo gol cilentano in pieno recupero, decide di alleviarne le sofferenze lasciandolo a riposo per la ripresa. Al suo posto in campo Ciotti, come mossa della disperazione che non porterà i risultati sperati, non certo per colpa del sempre battagliero giovane calciatore nocerino.
Salvatore Alfano, ForzaNocerina.it