DA ZERO A DIECI: l’insicurezza di Sommariva e la rinascita di Alvino










La Nocerina viene via da Gravina con un pari che rafforza le convinzioni dei ragazzi di Simonelli. Partita condotta su buoni ritmi dai rossoneri, che stava per essere compromessa da due disattenzioni capitate nella ripresa. La magistrale punizione di Alvino fissa poi il definitivo 2-2…da zero a dieci.
ZERO come la sicurezza che infonde Daniele Sommariva (Sommaviva per la distinta di gara) nell’animo suo e dei propri compagni di squadra, in particolare quelli schierati in difesa. Il ragazzo scuola Genoa, preferito ancora all’acciaccato Amato, non risulta particolarmente reattivo in occasione del pari gialloblu firmato ad inizio ripresa da Chiaradia, evidentemente favorito da una sua scivolosa respinta, e si rende coprotagonista con Cacace dell’azione che causa il rigore per i padroni di casa poi trasformato da Cerone. Ancora non ci siamo.
UNO come la ghiotta occasione capitata sui piedi di Armin Ramcheski, debuttante in campionato, una decina di minuti dopo il vantaggio rossonero firmato da Siclari. L’italo-macedone, schierato da Simonelli in posizione di esterno, conclude un’interessante azione in contropiede con un tiro a giro dal limite che va a morire largo alla sinistra del portiere di casa, non concretizzando il possibile raddoppio rossonero. Per il resto, prestazione generosa e positiva, anche quando passa in posizione centrale. Promosso.
DUE i palloni che Francesco Alvino su calcio di punizione, una volta di prima e poi di seconda da posizioni abbastanza simili, ha indirizzato alle spalle dei portieri avversari negli ultimi sette giorni, dopo essersi fatto attendere per un bel po’. Esterno dotato di qualità tecniche che gli consentirebbero di essere elemento prezioso in questa categoria, l’ex Taranto sembra aver beneficiato, così come altri compagni, della ventata di positività portata dall’arrivo di Simonelli. Contro Herculaneum e Gravina due prestazioni da incorniciare, come preludio di una parte centrale di campionato da vivere da protagonista.
TRE gli ex rossoneri presenti nella rosa del Gravina, due in panchina e uno in tribuna. Trattasi del portiere Cilumbriello, datato ex di ben tredici stagioni fa sacrificato tra le riserve sull’altare della regola degli under, dell’attaccante Diego Albano, tra i più chiacchierati “protagonisti” dell’ultima retrocessione tra i dilettanti della Nocerina nella stagione 2006/07 con il valzer Sergio, Specchia e Casale in panchina, e per finire Roberto Palumbo, altro puntero relegato fuori distinta da non meglio chiariti problemi fisici che rinverdiscono il ricordo di un calciatore non particolarmente avvezzo alla lotta e al sacrificio.
QUATTRO i moduli tattici alternati dalla Nocerina nel corso della partita contro il Gravina. Partenza da 4-4-2 già visto contro l’Herculaneum, con gara approcciata bene e condotta su sentieri favorevoli poi rovesciati dai pugliesi ad inizio secondo tempo, e successivo passaggio al 4-2-4, con Nohman per Coppola, e 4-3-3 con Milani per Fella. Sul finire, a pareggio raggiunto, inedito 3-5-2 a riequilibrare l’assetto complessivo con Cuomo, Pomante e Cacace ad inibire sul nascere ogni possibile ulteriore velleità del Gravina.
CINQUE gli attimi di smarrimento accusati dal sempre serafico Gianni Simonelli in conferenza stampa post-gara quando un cronista gli chiede conto di un “inizio di partita molle” da parte dei suoi, nonostante un primo tempo approcciato subito con intensità. Si riprende con cristiana rassegnazione nel finale quando, al banale lancio della stessa persona “ora testa a domenica prossima…” risponde con uno spontaneo “perché contro a chi iucamm?” Meno britannico l’atteggiamento del suo secondo Sossio Perfetto che trascorre il dopo-partita a imprecare nell’area antistante gli spogliatoi per una gara comandata per larghi tratti dalla Nocerina in casa dell’ex capolista, e che si stava addirittura perdendo a causa di marchiani errori di singoli.
SEI e mezzo a Giuseppe Siclari, che piazza a Gravina il quarto sigillo in campionato. Finalmente in campo dall’inizio, anche a causa della defezione di Girardi, l’attaccante catanese espleta il suo dovere a metà del primo tempo quando indirizza alle spalle del giovane Loliva una corta respinta di quest’ultimo portando in vantaggio i suoi. A seguire, una gara di corsa e sacrificio che lo costringe, stremato, a lasciare spazio a Cuomo nel finale.
SETTE al duello rusticano ingaggiato da un giornalista nocerino con il signor Antonio Di Tommaso di Isernia, designato quale secondo assistente della gara tra aquile e molossi. Ponendo fine a un primo tempo contrassegnato da continui e decisi richiami, il picco viene raggiunto al 40’ quando uno scontro di gioco tra Fella e Presicce lascia entrambi tramortiti a causa di un colpo in testa. Pur avendo visto tutto, la terna arbitrale lascia proseguire tra l’incredulità generale, scatenando una serie di “signor Di Tommaso, quello è un errore gravissimo”, “signor Di Tommaso, questa cosa non è degna di uno al terzo anno di Can D” che denotano un’insospettabile preparazione sulla carriera del tartassato assistente.
OTTO i secondi di insulti che Elia Papini riversa su Davide Cacace e Daniele Sommariva subito dopo la paradossale azione che causa il calcio di rigore del momentaneo vantaggio per il Gravina. Il poliedrico esterno, schierato domenica con buoni risultati in inedita posizione di terzino sinistro, fa sfoggio di antica vulgata toscana per recriminare sull’incomprensione tra il portiere, che ingenuamente “chiama” una palla da lui distante circa dieci metri, e il difensore centrale che, con colpevole ingenuità, la lascia passare consegnandola di fatto alla disponibilità dell’esperto Dimatera che anticipa Sommariva e viene steso in piena area insieme a diversi santi del calendario.
NOVE ai fantasiosi mugugni dei tifosi locali che, innervositi da un rigore negato ai padroni di casa (su ingenuità di Papini) dal signor Davide Moriconi di Roma, iniziano ad avanzare imbarazzanti sospetti sulla città di provenienza di quest’ultimo. Il direttore di gara capitolino, infatti, avrebbe danneggiato il Gravina per favorire la corsa al primato nientepopodimeno che del Trastevere, nuova capolista che notoriamente contende a Roma e Lazio il primato del tifo nella città eterna. Complottismo da categoria superiore.
DIECI all’ospitalità mostrata dalla società FBC Gravina nei confronti dei nocerini in trasferta. In particolare Domingo Mastromatteo, responsabile dell’area stampa della squadra gialloblù, fa di tutto per mettere a proprio agio i colleghi nocerini, suddividendo al meglio gli angusti spazi che riserva la tribuna dello stadio pugliese, ancora acerbo per ospitare il nutrito nugolo di tifosi e operatori dell’informazione che tradizionalmente accompagna la compagine molossa. Un’accoglienza signorile e amichevole che sarà sicuramente ricambiata nella gara di ritorno.
Salvatore Alfano, ForzaNocerina.it