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DA ZERO A DIECI: dalla pace interiore di Milani alle guerre di mister Simonelli

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Un gol per tempo è sufficiente alla Nocerina per superare l’Anzio al San Francesco, proseguendo la propria rincorsa alla vetta della classifica. Ci pensano Milani e Siclari e piegare le resistenze laziali, in attesa della prossima trasferta di Genzano in casa del Cynthia, ultimo in classifica…da zero a dieci.

ZERO come l’incredibile assenza di cartellini gialli sventolati sotto il naso di Simone Milani, che festeggia in tal modo la seconda gioia personale in campionato; uno score che poteva essere rimpolpato nella ripresa dotandosi di maggiore freddezza dalle parti dell’estremo ospite Rizzaro. Zero va anche alla sicurezza dell’arbitro Mezzalira (nomen omen) di Varese che, soprattutto nel corso del primo tempo, inverte il senso di quasi tutte le decisioni. Emblematico un appariscente volo di Santamaria, sollevato da terra dal laziale Ivone, verso il quale fa spallucce non decretando calcio di punizione e nemmeno ammonendo per simulazione.

UNO il migliaio di persone che hanno “gremito” le scalee del San Francesco. Dato esiguo nonostante condizioni atmosferiche favorevoli, squadra in progresso di gioco e risultati e non concomitanza di partite di Napoli, Milan, Inter e Juventus, quest’ultima di scena sabato sera contro il Pescara con contestuale azzoppamento di Higuain operato dall’ex rossonero Alessandro Bruno all’esordio in massima serie. Si fa sentire anche l’assenza, già annunciata dieci giorni fa, dei Bothers nei distinti. E’ lecito attendersi di più.

DUE i punti recuperati in questa giornata dalla Nocerina su tutte le squadre che la precedono o precedevano in classifica. La capolista a sorpresa Trastevere viene bloccata sul pari a Picerno, con lo stesso zero a zero che rallenta le ambizioni di Gelbison e Gravina, quest’ultima ancora a tirare il fiato dopo un avvio di stagione vissuto a mille con difesa imperforabile. Uno a uno è invece il risultato di Bisceglie-Potenza, con padroni di casa dominanti per tre quarti di gara e in vantaggio grazie al bel gol dell’argentino Montaldi poi impattato da Ungaro nel finale, grazie a sconsiderata uscita del portiere Calandra. Come a dire…andate piano che stiamo arrivando.

TRE il numero di maglia indossato anche ieri da Alfredo Santamaria, che conferma l’innata capacità di creare pericoli alla propria retroguardia anche quando non ci sarebbero avversari pronti a minacciarne. Il mansueto De Vivo che agisce dalle sue parti non sembra aver infatti la minima intenzione di impensierirlo, e così il terzino ex Siracusa prova in tutti i modi a generare panico facendosi saltare anche da fermo o sbagliando appoggi apparentemente banali. Leggermente più apprezzabile in fase offensiva, come quando un suo cross a metà primo tempo finisce prima sulla testa di Siclari e poi sul palo sul quale sbatte anche il portiere avversario nel tentativo di parare.

QUATTRO i minuti che erano trascorsi dal raddoppio firmato da Peppe Siclari quando i quindici valorosi tifosi giunti da Anzio decidono di sdrammatizzare la sconfitta ormai profilatasi con un simpatico trenino messo in scena sui gradoni della sgombra curva ospiti. Dopo aver palesato livelli alcolici probabilmente elevati, testimoniati da torsi nudi sfoggiati in pur gradevole pomeriggio di fine novembre, i nostri eroi vengono omaggiati dal convinto applauso del resto dello stadio. Viva lo sport vissuto con goliardia.

CINQUE le reti realizzate in partite consecutive di campionato e coppa da Siclari negli ultimi venti giorni. L’attaccante siciliano, tornato a pieno regime dopo il fastidioso infortunio di inizio stagione, si conferma letale nei pressi della porta avversaria e, a metà secondo tempo, mostra al “tenero” Simone Milani, che aveva fallito da posizione simile un quarto d’ora prima, come incenerire il portiere avversario con un destro mortifero che va a spegnersi nell’angolino basso mettendo in ghiaccio la partita. Tutti a casa.

SEI e mezzo per Marco Pomante e Davide Cacace, bravi a chiudere ogni possibile spiraglio agli acerbi attaccanti avversari. Il primo, messo da parte qualche acciacco accusato negli ultimi tempi, sta iniziando a conferire tranquillità a tutto il reparto, mettendo in pratica quanto ci si aspettava da lui al momento dell’ingaggio; il secondo invece riscatta senza sbavature la brutta prova di Gravina. Menzione a parte per Luigi Cuomo, costretto ad iniziare al minuto otto, causa botta presa proprio da Cacace, un lungo e inutile riscaldamento non sfociato poi in ingresso in campo.

SETTE i calciatori rossoneri che partecipano all’azione del primo gol firmato da Milani, arrivato in principio di gara riprendendo una simpatica consuetudine di inizio campionato che da un po’ era stata abbandonata. Il tutto a testimonianza di una costante ricerca di manovra corale con palla a terra…con fattore di imprevedibilità costituito da rimpallo in area e geniale assist in rovesciata di Nohman che consente al giovane scuola Lazio di limitarsi a spingere la sfera nella porta ormai sguarnita.

OTTO all’originale trasformazione di un paio di cognomi di calciatori dell’Anzio operata da un popolare sito che si occupa di cose rossonere nel commento ai riflessi filmati della partita. Se può tutto sommato definirsi banale quella del portiere Rizzaro che diventa Rizzato, risulta decisamente più fantasioso Petrini trasformato in Pettinari, attaccante romano del Pescara riportato per un pomeriggio tra fila laziali. Il tutto viene purtroppo svilito dal trito e ritrito “l’arbitro manda tutti a prendere un tè caldo” di Caressiana memoria citato all’intervallo. Andiamo a Berlino Beppe!

NOVE i metri che separano Nicolas Delvecchio dal portiere rossonero Amato al novantesimo, prima di una sbilenca conclusione che si perde ampiamente a lato grazie anche al disturbo dell’accorrente Vitolo. Il diciottenne attaccante, svezzato da Roma e Lupa Roma e figlio del più popolare Marco, nella circostanza non tiene fede alle doti da bomber dell’illustre genitore, non consentendo ai suoi di accorciare le distanze e tornare a casa con un passivo più leggero. Ci sarà tempo per rifarsi.

DIECI all’ormai consueto show di Giovanni Simonelli in conferenza stampa. Dopo aver lodato i suoi per l’ottimo approccio alla gara e giustificato il successivo rallentamento con i pesanti carichi di lavoro svolti in settimana, il tecnico di Saviano espone ancora una volta l’auspicio di ulteriori progressi suoi e della squadra, stroncando sul nascere ogni tentativo di dialogo tentato da qualche componente del folto stuolo femminile seduto al tavolo ad accompagnare il responsabile dell’ufficio stampa Marco Mattiello. Rabbiosa anche la reazione verso qualche giornalista che già guardava alla trasferta di Bisceglie, prima della quale “ci stanno altre tre guerre”…fino alla fine!

Salvatore Alfano, ForzaNocerina.it

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