DA ZERO A DIECI: Fatale Potenza per una Nocerina dai due volti










La Nocerina torna con le ossa rotte dalla trasferta di Potenza. La sconfitta per 2-1 rimediata in Basilicata rende complicata la rincorsa dei rossoneri alla vetta, allontanatasi grazie all’ennesima vittoria del Trastevere. Non resta ora che leccarsi le ferite, ricompattando l’ambiente in vista dei prossimi impegni…da zero a dieci.
ZERO i punti che la Nocerina porta via da Potenza, confermando una tradizione ampiamente sfavorevole per i colori rossoneri nel capoluogo lucano. L’incantesimo non viene sovvertito nemmeno dal rinnovato manto erboso sintetico del Viviani. Arriva così la sesta sconfitta nelle ultime sette esibizioni in casa dei rossoblu, l’ultima delle quali alla prima giornata dell’infausto campionato di C2 2006/07. L’unico successo resta uno 0-2 all’inglese di quasi settanta anni fa; campionato di serie C 1948/49.
UNO è l’ex in campo tra le fila del Potenza, l’esterno napoletano Vincenzo Pepe. Il trentenne ex Avellino e Salernitana, giunto al crepuscolo della carriera, ha indossato il rossonero nella seconda parte della stagione di C1 2012/13, che ebbe come epilogo la sfortunata semifinale play-off di ritorno in casa del Latina, decisa da gol di Barraco su papera di De Lucia, con beffardo corollario dato dalla traversa di Mazzeo nel primo tempo. Il centrocampista trova anche il modo di colpire i molossi, realizzando la rete del definitivo 2-1 per i suoi con una punizione da distanza siderale che incoccia la schiena di un rossonero prima di infilarsi alla sinistra di Sommariva inutilmente proteso in tuffo.
DUE i volti mostrati dalla Nocerina a Potenza: combattiva e sicura di sè nel primo tempo, inspiegabilmente timorosa e rinunciataria nella ripresa. I rossoneri approcciano la sfida del Viviani nel giusto modo, passando meritatamente in vantaggio a metà primo tempo, sfiorando più volte il raddoppio e rischiando in una sola occasione. La metamorfosi nel secondo tempo, dando forza a velleità mai mostrate nella prima parte dai lucani, bravi ad approfittare delle esitazioni rossonere e di qualche gentile regalo difensivo. Arriva così la rete dell’1-1, in solitaria azione di contropiede dell’argentino Guaita, seguita poco dopo da quella del 2-1 generata, come raccontato, da una sfortunata quanto decisiva deviazione su calcio di punizione di Pepe.
TRE le colossali occasioni da rete che Peppe Siclari spreca incredibilmente in rapida sequenza poco dopo il vantaggio firmato da Cacace. Messo a tu per tu col portiere di casa Napoli, due volte da illuminanti assist di De Julis e una volta da Coppola, caparbio a rubare palla a centrocampo, l’attaccante siciliano si ritrova sempre la palla sul piede destro, che evidentemente utilizza solo per affrontare le scale di casa o pigiare freno e acceleratore della propria auto. Di sicuro non per fare gol. Il determinante peso di tali errori diverrà evidente solo nel secondo tempo.
QUATTRO all’avventurosa scampagnata che si concede nella propria area di rigore il portiere rossonero Daniele Sommariva al trentaduesimo, nell’unica occasione creata dal Potenza nella prima frazione. Da punizione battuta da Pepe sulla trequarti destra, prima contrasta in maniera poco convinta Todino, per poi seguirlo quasi fino al limite dell’area, incurante di tutti gli altri potentini appostati in area e di una porta lasciata, a quel punto, incustodita. Ci pensa Cacace a salvare di testa in angolo, prima che il rossoblu Manetta sbatta la testa contro il palo restando esanime per qualche minuto.
CINQUE le ammonizioni comminate nella giornata di domenica dall’arbitro Clerico della sezione di Torino: Esposito, Forgione e Pepe per i padroni di casa, Navas e Aliperta per gli ospiti, in una gara sicuramente maschia e dagli alti contenuti agonistici, condotta inizialmente dalla Nocerina che ha avuto però il fatale demerito di non chiuderla dopo aver trovato il vantaggio. Per poco non ci lascia un piede lo stesso Navas, che a metà del primo tempo, dopo essersi ripetutamente beccato da ex con il pubblico di casa, viene pesantemente azzoppato, a palla lontana, da un Vincenzo Pepe per nulla impietosito dai dieci anni di differenza.
SEI i minuti che impiega il Potenza per rovesciare il risultato di una partita che sembrava ampiamente in mano agli uomini di Simonelli. Questi ultimi, nella ripresa, prestano il fianco alla maggiore cattiveria messa in campo dai rossoblu, evidentemente rinfrancati anche dalla ventata di positività arrivata in settimana da positivi risvolti societari. Così tocca prima a Guaita in proiezione solitaria e poi a Pepe regalare tre punti all’appesantito tecnico Oberdan Biagioni, un tempo talentuoso trequartista apprezzato tra serie A, B e C negli anni novanta.
SETTE i punti che ora separano la Nocerina dalla lepre Trastevere, sempre più capolista incontrastata del girone e vittoriosa anche in casa contro l’Herculaneum, con l’ormai consueto 1-0 da minimo sforzo. Quando mancano undici giornate alla fine del torneo il divario appare difficilmente colmabile, non tanto per una questione aritmetica, ma per quanto ultimamente espresso dalle due compagini a livello di gioco e compattezza. Si è finora rivelato determinante lo scontro diretto vinto un mese fa da Tajarol e compagni; una sfida che ha fiaccato la rincorsa rossonera e fornito nuova linfa ai capitolini.
OTTO al calcio di rigore tirato e realizzato con insospettabile precisione da Davide Cacace al minuto ventuno del primo tempo. Siclari viene sgambettato all’ingresso dell’area da Manetta. Sul dischetto si presenta inaspettatamente il centrale di Massa Lubrense che supera Napoli con un preciso fendente all’angolino basso. Provvidenziale anche un suo intervento a salvare una palla sulla linea di porta, una decina di minuti dopo, in occasione della già narrata gita in avanscoperta di Sommariva. Non riesce ad arginare nella ripresa, dopo improvvido mancato intervento in anticipo di Cuomo, lo slalom speciale di Guaita che porta alla rete dell’1-1.
NOVE, più recupero, i minuti che Giovanni Simonelli concede a Francesco Alvino, subentrato a Coppola nel vano tentativo di raddrizzare una partita ormai compromessa. L’esterno ex Taranto, tra gli uomini di maggior tasso tecnico della rosa rossonera, ha da qualche tempo perso i gradi di titolare nel 3-5-2 del tecnico di Saviano; un modulo che mal si sposa con le proprie caratteristiche. Lui, così come gli altri subentrati Girardi e Valente, riesce ad incidere poco in spazi offensivi fatalmente intasati, con centrocampo inconsistente e non in grado di garantire rifornimenti e raccordo con la prima linea.
DIECI, come spesso capita, va ai tifosi rossoneri che, in versione trasferta, fanno sempre registrare numeri importanti. Il sostegno si mantiene costante per tutta la gara e non viene condizionato da una prestazione in progressivo peggioramento con il passare dei minuti. I fischi arrivano solo al triplice fischio per una sconfitta inattesa e giustificata dalla mancanza di grinta e cattiveria palesata nella seconda parte. Per una domenica, i molossi erano solo quelli sugli spalti.
Salvatore Alfano, ForzaNocerina.it