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Da zero… a tre fischi: cronaca di una società allo sbando

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Di solito, ForzaNocerina.it, subito dopo una gara della Nocerina, pubblica le pagelle. E, tra lunedì e martedì, le nostre pagine ospitano Triplice fischio e la fortunata rubrica “Da zero a dieci”. Si tratta di articoli, come si dice, tra il serio e il faceto. Questa settimana non sarà così.

TUTTI NON PERVENUTI Le pagelle sono un gioco, non sono voti ufficiali e raramente sono lo specchio preciso di una gara. Analizzano a caldo (e senza moviola) quella che è stata la prestazione degli uomini in campo. Spesso, sono influenzate da una particolare giocata, uno svarione o dall’attaccamento alla maglia dimostrata dagli atleti in campo. Il voto all’allenatore, infine, è un brevissimo resoconto dell’andamento della gara. Io cominciai a pubblicare le pagelle post-gara una ventina di anni fa, sul forum, con un post settimanale che si chiamava “Visti dalla curva”. Ieri, per la prima volta da quando le scrivo, non ho avuto niente da dire. La squadra è stata troppo brutta per essere vera. Calciatori e mister hanno mollato prima ancora di scendere in campo.

IL LAVORO SI RISPETTA E VA PAGATO! Non si può essere intellettualmente disonesti. Se un tesserato (padre di famiglia, giovane che ha lasciato la propria casa, elemento di categoria superiore che sia) ha scelto di sposare la causa della Nocerina, lo ha fatto (anche) per motivi economici che sono sacrosanti! Firmando un contratto che va rispettato. Da quanto di apprende (chiacchiere da marciapiede tra atleti, cori al termine delle partite, sfoghi raccolti qua e là), i tesserati della Nocerina avanzano qualche spettanza mensile. Hanno il diritto di chiedere quanto dovuto. Il presidente deve onorare impegni che lui stesso, in prima persona, ha deciso di assumersi. Gli atleti sono uomini, prima che calciatori. Probabilmente, avevano ancora meno stimoli di me, ieri. Ma, da qui a mortificare la maglia con una prestazione senza voglia, ce ne passa. Non fosse altro per rispetto verso quei tifosi che al freddo (tanto freddo) e sotto una pioggia incessante hanno seguito i propri colori ad Altamura. Tifosi che, all’inizio, hanno contestato tutti, indipendentemente. Salvo, poi, apprezzare l’attaccamento alla maglia degli atleti. Dopo Alberobello qualcosa si è rotto, e ieri si è distrutto tutto. Chi non ha voglia di restare in questa società – da Cavallaro a Bolzan, da Mazzeo a Donida, passando per Cason, Bruno, Bovo, Vecchione, Garofalo, Donnarumma a Dammacco – vada via! Sarebbe una scelta, intellettualmente, altrettanto onesta. Ma chi vuole restare, quando scende in campo, deve dare tutto! Si può anche perdere, ma al 90°, non dal 1° minuto! E la maglia va onorata sudandoci dentro.

UN UOMO SEMPRE PIÙ SOLO Ad Altamura, Paolo Maiorino c’era. Prima della parita era seduto sul pullman che ha accompagnato in Puglia la sua squadra. A fine gara è stato visto di nuovo lì. La prestazione abulica della sua Nocerina si inserisce nel quadro di una gestione che sta diventando fallimentare. Due anni e passa di squalifica maturati in poco più di 35 mesi di gestione. Mortificazioni continue dovute a vertenze, inchieste Figc, prestazioni indegne, retrocessione sfiorata, sono lo specchio di una società in perenne difficoltà economica, continuamente alla ricerca di sponsorizzazioni per l’avvocato alla ricerca di una candidatura con la Lega (prima furono le europee, poi le regionali, adesso il sogno è mettersi al primo posto per essere eletto sindaco). La realtà, parla di calciatori che pretendono sonoramente il pagamento delle spettanze dovute al termine di ogni gara e di una società che non è stata in grado di caricare il gas per assicurare l’acqua calda negli spogliatoi. Ieri circolava una voce, sugli spalti, i tesserati sarebbero stati assicurati che, nella giornata di oggi, avrebbero ottenuto quanto dovuto. Sarà davvero così? Nel caso, non ci sarebbe niente da dire. Sarebbe paradossale vantarsi della semplice normalità.

Francesco Belsito

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