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UNA STORIA FA, quando Sellitti segnò su cross… di uno spettatore

Spesso sentiamo dire che il pubblico che assiste a una partita è “il dodicesimo uomo in campo”. A volte, sono gli stessi ultras a creare delle coreografie nelle quali le curve si fregiano del numero 12. Naturalmente, si tratta soltanto di una simpatia metafora legata all’incitamento della squadra… o no?
Beh, tra le pieghe della storia, e tra le pagine ingiallite dei giornali di un secolo fa, si può ancora scovare una storiella che dimostra che, una volta – forse – il pubblico che assisteva a una gara fu davvero il dodicesimo uomo in campo.

Domenica 13 luglio 1919 si svolse a Nocera un’amichevole di calcio che dovette richiamare al Piazza d’Armi tanti sportivi e tantissimi curiosi. Sfruttando la mancanza di recinzione del giovane impianto, la gente si assiepò – via via – fino a bordocampo, sfiorando le linee di gioco.
L’attività calcistica dell’Associazione Giovanile Nocerina era ancora ai primordi. A Nocera si giocava a calcio soltanto da 5 anni. La Prima Guerra Mondiale aveva sicuramente allentato la passione dei giovani nei confronti di questo sport. Ma quella domenica arrivò in città una squadra appena nata. Indossava una casacca biancoazzurra, proveniva dal capoluogo e si chiamava Salernitana.
In palio, quel giorno, non c’era nulla se non il diritto di conquistarsi qualche sfottò. Ma, nonostante fosse “piccola”, quella passione dovette essere importante.
I “rosso-neri” scesero in campo con Fresa, Sellitti I, Helzel, Vitagliano, Bartoli, Duchi, Sellitti II, Sellitti III, Ferrentino e Mariani. Sì, in ossequio allo “stravolgimento numerico” che ha caratterizzato quell’incontro, i ragazzi della Nocerina – inizialmente – scesero in campo in 10.
Fresa “piccolo e valoroso portiere nocerino”, fece gli straordinari per frenare gli assalti degli ospiti che si fregiavano dell’uomo in più. Tanto pressing portò – inevitabilmente – al gol dei salernitani che si portarono in vantaggio con De Novellis. Nonostante il doppio svantaggio – di uomini e nel punteggio – i nocerini serrarono i ranghi e “dopo un breve palleggio, Ferrentino passa a Vitagliano e questi, tirando magistralmente, segna fra applausi imponenti il punto del pareggio”.
La ripresa si apre con i rossoneri in undici. Michele Sellitti (Sellitti IV, in campo) aveva, finalmente, raggiunto il terreno di gioco e poté scendere in campo. La gara è più equilibrata. Anzi, al settantesimo, Luigi Sellitti firma il sorpasso per la Nocerina.
Quel gol ferì nell’orgoglio i più quotati avversari che abbandonarono il campo dopo ampie proteste nei confronti del direttore di gara.

In realtà, i salernitani lamentarono una palese violazione del regolamento del “giuoco del calcio”. Secondo loro, e secondo i giornalisti al seguito dei biancoazzurri, il cross che aveva permesso a Luigi Sellitti di battere il loro portiere era arrivato da una delle persone assiepate lungo la linea di fondo! Secondo i giornalisti di Nocera, invece, il “punto” fu “validissimo”.
Oggi, a cento anni di distanza, non è dato sapere se ebbero ragione “quelli di Salerno” o “quelli di Nocera”. Fatto sta che, se una squadra può quasi vantarsi di aver avuto davvero nel pubblico il “dodicesimo uomo in campo”, quella è proprio la Nocerina… forse.

Francesco Belsito, ForzaNocerina.it

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