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Trastevere, Cisterna e divieti: la solita tragedia all’italiana

La gestione delle trasferte è stato uno dei problemi più grandi per le “big” del girone G di serie D. 

Se ad alcuni è stato consentito addirittura lo spostamento della gara fuori regione pur di prevedere massiccia presenza di spettatori, ad altri sono state chiuse le porte anche in situazioni in cui i pericoli erano prossimi allo zero.

Ma veniamo all’attualità, liquidando con un sorriso amaro quanto accaduto nei mesi precedenti.

A poco più di 48 ore dalla gara sul campo del Trastevere, decisiva per il secondo posto, i tifosi della Nocerina ancora non sanno se potranno essere presenti ad incitare i propri beniamini. Il settore ospiti dello stadio situato nel cuore del quartiere romano è assolutamente agibile e in grado di contenere almeno 300 spettatori (questo è il numero di biglietti che sarebbe stato messo a disposizione per i molossi).

Il problema è di ordine pubblico e si è posto già diversi mesi fa, quando ci si è resi conto che sulla stessa strada si sarebbero potute incontrare le tifoserie di Salernitana, di scena a Frosinone, Cavese impegnata sul campo di Cisterna di Latina contro l’Anzio e, appunto, Nocerina.

Se per la gara di serie A la grana è stata risolta con lo spostamento a questa sera alle ore 20:45. Anticipo o posticipo che nessuno ha pensato di attuare anche per una delle due gare di quarta serie.

La soluzione più comoda è stata, quindi, quella di vietare la trasferta ad entrambe le compagini campane: la notizia, però, non è ancora ufficiale e le Autorità competenti dovrebbero dare oggi comunicazioni a riguardo alle società interessate.

Peccato che la prevendita per la gara tra Anzio e Cavese sia stata già attivata a inizio settimana, salvo poi essere interrotta dopo che i sostenitori metelliani avevano già acquistato circa 600 tagliandi.

La solita tragedia all’italiana, che stavolta non deve risolversi con un sorriso amaro ma con un enorme punto interrogativo sull’operato dell’intero sistema, partendo da chi realizza i calendari e alla penultima di campionato prevede trasferte in zone limitrofe a due tifoserie storicamente rivali.

L’unica certezza è che a pagare dazio è sempre il pubblico, ritenuto dagli addetti ai lavori la vera essenza di questo sport: ma sarà davvero così?

Valerio D’Amico

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